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Bertone, un lampo a Rotterdam

di - 12/04/2016

La NM Rotterdam Marathon garantisce sempre grandi prestazioni cronometriche e spesso a beneficiarne sono stati anche atleti italiani. L’ultimo caso è di Catherine Bertone, che a 43 anni disputa la gara della vita e con 2h30’19” coglie un quarto posto prestigiosissimo, sicuramente il miglior risultato della maratona italiana in questa stagione. Il suo tempo,oltre ad essere il migliore dell’anno, è la miglior prestazione nazionale W40 e la pone in prima fila per la eventuale conquista della terza maglia per Rio 2016, anche se ci saranno da vincere le resistenze legate alla sua età avanzata. La valdostana non è finita lontanissima dal podio in una prova ricca di colpi di scena, che nella prima parte ha visto l’etiope Sutume Asefa Kebede andare in fuga transitando ai 10 km in 33’02” e alla mezza in 1h10’49” con oltre 2 minuti sulla connazionale Haylay Gebreslasea e la kenyana Bornes Kitur, ancora più staccate l’altra kenyana Rebecca Korir e la svedese Isabellah Andersson mentre la Bertone viaggiava più discosta. Dopo il 30° km però la maratona ha presentato il conto alla Kebede che iniziava a rallentare, venendo così superata dalla Gebreslasea che andava a vincere in 2h26’15” davanti alla stessa Kebede, che comunque riusciva a chiudere in 2h28’03” e alla Korir, 2h29’16”, quarta come detto la Bertone.

Catherine Bertone in gara a Rotterdam (foto FB) Catherine Bertone in gara a Rotterdam (foto FB)

Nella prova maschile grande balzo in avanti del kenyano Marius Kipserem che si conferma atleta vincente (sue ben tre vittorie in Cina sui 42,195 km nel 2015) ma si migliora di oltre 3 minuti in 2h06’11”. Alle sue spalle due debuttanti,l’etiope Solomon Deksisa in 2h06’22” e il kenyano Geoffrey Kirui, bronzo ai Mondiali Juniores nel 2012 sui 10000, che ha chiuso terzo in 2h07’22”. Per l’Etiopia la gara, attesissima in quanto decisiva per stabilire il terzetto in gara a Rio, si è risulta in una debacle, con Tsegaye Kebede solo quinto in 2h10’56”, preceduto anche dal connazionale Limenih Getachew (2h08’48”) e Ayele Abshero ancora più indietro, 9° in 2h12’18”. Miglior italiano il “solito” Carmine Buccilli, che continua a migliorarsi e chiudendo 16° e terzo europeo ha portato il suo personale a 2h16’30”.

Il podio maschile di Rotterdam (foto organizzatori) Il podio maschile di Rotterdam (foto organizzatori)

CHEMOSIN NON FALLISCE IL COLPO

Condizioni climatiche decisamente peggiori per la Vienna City Marathon, con il vento che è stato assoluto protagonista impedendo la preventivata caccia ai record della manifestazione. Dopo due successi etiopi la gara maschile è stata un festival kenyano con 5 atleti davanti a tutti. A vincere è stato l’atleta forse più talentuoso, Robert Chemosin che ha chiuso in 2h09’48” con 21” su Charles Cheruiyot Toroitich, terzo posto per il 35enne Suleiman Kipses Simotwo a 27”, in volata su Silah Limo, quinto Raymond Kipchumba Choge in 2h11’07”. Di livello tecnico ben più alto la prova femminile dove le etiopi si sono riscattate con Shanko Genemo si è dimostrata più forte del vento in 2h24’31”, il secondo miglior tempo nella storia della gara, con 56” sulla debuttante connazionale Ruti Aga, terza e lontanissima la kenyana Doris Changeiywo in 2h31’50”. Due altoatesini primi fra gli italiani: Gunther Mair in 2h30’50” ha chiuso 23°, Cornelia Kopper in 2h45’37” è finita 16esima.

Robert Chemosin vincitore a Vienna (foto organizzatori) Robert Chemosin vincitore a Vienna (foto organizzatori)

APRIL, UN TRIS DI CLASSE

Non capita spesso che un atleta riesca a fare un tris di vittorie in una maratona internazionale. L’impresa è riuscita al sudafricano Lusapho April, ancora sul gradino più alto del podio alla Haj Hannover Marathon, gara Silver. April aveva già vinto sulle strade tedesche nel 2011 e 2013, quando stabilì il record della corsa in 2h08’32”. Quest’anno è rimasto lontano dal tempo, aggiudicandosi la prova in 2h11’27” con 27” sul kenyano Martin Kosgey, che continua la sua ascesa dopo il 4° posto del 2014 e il 3° dello scorso anno. Terza piazza per un altro kenyano, Moses Masai in 2h15’43”. April ora preparerà i Giochi di Rio dove punta a un posto fra i primi 10. Vittoria e record personale fra le donne per Edinah Kwambai, la kenyana che ha tagliato il traguardo in 2h29’17” con 1’18” sulla padrona di casa Anna Hahner e 1’30” sulla connazionale Salome Biwott.

Edinah Kwambai vincitrice della gara femminile (foto organizzatori) Edinah Kwambai vincitrice della gara femminile (foto organizzatori)

LA BRITTON PROFETA IN PATRIA

Pubblico in festa a Dublino per la Spar Great Ireland Run dove finalmente, dopo molti tentativi andati a vuoto, Fionnuala Britton-McCormack è riuscita finalmente a centrare il successo sui 10 km del Phoenix Park. 33’30” il suo tempo finale con 1’11” sulla connazionale Deindre Byrne, terza piazza per Maria McCambridge in 34’52”.  Successo britannico invece in campo maschile grazie a Andy Maud, che è venuto a capo di un appassionante duello con il padrone di casa Mick Clohisey, con i due che si attaccavano ripetutamente negli ultimi 3 km e con Maud che operava l’allungo decisivo nel finale per vincere in 29’55” con 5” sul rivale, terza piazza per un altro irlandese, Kevin Maunsell a 28”.

La Britton-McCormack finalmente vincitrice a Dublino (foto organizzatori) La Britton-McCormack finalmente vincitrice a Dublino (foto organizzatori)