Curzi primo in una maratona complicata
Non è stata un’edizione facile, quella della Maratona del Piceno ed è un peccato raccontare episodi negativi a proposito di una manifestazione con un lungo passato alle spalle, ma questa volta gli organizzatori hanno subìto una battuta d’arresto, dettata dalla scarsità di gente preparata alle proprie dipendenze, soprattutto nella gestione dei ristori, degli spugnaggi, degli incroci. Il patatrac è avvenuto soprattutto a proposito del percorso, segnalato con segni sul terreno che pochi potevano vedere e gestito male anche dalla macchina ammiraglia, che dopo due km ha fatto sbagliare direzione a un grandissimo numero di corridori, dai primi fino al gruppo delle 3h15’ (lodevolmente erano stati previsti i pacemakers per varie velocità) col risultato che i più forti si sono ritrovati dietro il gruppo delle 4h30’… Al 12° km è stato apportato al volo un cambio di direzione per riportare alla distanza originaria, ma ormai il problema era stato causato. Alla fine comunque la classifica è stata ricomposta e la gara alla sua 30esima edizione ha avuto un podio di tutto rispetto con ritorno alla vittoria per il carabiniere Denis Curzi in 2h20’14” davanti ai marocchini Mohamed Hajjy (Atl.Castenaso Celtic Druid) a 2’40” e Rachid Benhamdane a 5’19”. Ottima prova fra le donne per l’etiope Kakissa Alemtsheay Hailu, settima assoluta in 2h48’03” immediatamente davanti in classifica alla marocchina Khadija Arafi (Gr.Città di Genova) in 2h53’12”, terza la croata Marija Vraijc (Ak Veteran) in 2h59’18”. Prima italiana al quarto posto Alessandra Scaccia (Colleferro Atl.) in 3h26’10” davanti alla specialista di ultramaratona Monica Barchetti (Pod.Lippo) in 3h27’55”. Gli arrivati sono stati 295, numero ragguardevole visti i problemi dei quali speriamo gli organizzatori facciano tesoro, avendo per le mani un vero patrimonio.