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Due giorni di grandi prove internazionali

di - 06/05/2016

Dopo la sosta dello scorso fine settimana, riparte in grande stile lo Iaaf Road Label diluendo i suoi quattro appuntamenti nello spazio di due giorni. Si comincia domani in Nigeria con l’Okpekpe International, prova Bronze sui 10 km che richiamerà al via molti specialisti del settore per l’unica classica internazionale dell’Africa occidentale. Nettamente favoriti i kenyani, fra cui alcuni reduci del Mondiale di mezza maratona di fine marzo, come Pascalia Kipkoech, settima a Cardiff ma quest’anno vincitrice sui 10 km di Casablanca in 31’14” e che punta senza mezzi termini al record della gara dell’etiope Wude Ayalew di 32’41”. Con lei le connazionali Esther Ndiema e Pauline Wanjiku Njeru, prima sui 21,097 km di Madrid lo scorso mese.

Anche il favorito della gara maschile viene dalla vittoria madrilena, è il kenyano Morris Muene Gachaga che solo due settimane fa ha chiuso quarto a Yangzhou col suo nuovo record di 1h00’46”. Il connazionale Edwin Kiptoo ha chiuso 9° a Cardiff e appare il suo principale rivale insieme a Simon Cheprot e all’etiope Mesfin Alemu Hunegnaw.

PRAGA ULTIMA TAPPA PER RIO

Domenica sono in programma tre maratone, ma quella principale è sicuramente la Volkswagen Prague Marathon, tappa Gold che potrebbe anche dirimere una volta per tutte le questioni olimpiche ancora in sospeso, soprattutto per i Paesi africani, perché il percorso ceko è l’ultimo della primavera adatto a ottenere grandi tempi. Molti dei protagonisti, anche fra quelli che non puntano alla vittoria, hanno per obiettivo il minimo di qualificazione. Iniziando dalla gara femminile, l’etiope Biruktayit Eshetu potrebbe ambire a un gran tempo, sotto le 2h23’, ma sarà sufficiente? Dipenderà anche dagli stimoli forniti dalle avversarie di un panorama che appare inferiore a quello maschile, dove spiccano le presenze del kenyano Felix Kandie, PB 2h07’07” ma che si dice pronto a scendere anche di un paio di minuti sotto tale tempo su un percorso dove ha già vinto. Ricca la presenza brasiliana, con il due volte vincitore di New York Marilson Gomes Dos Santos, Paulo Paula, Damiano Anselmo DeSouza e Solonei Silva che si contendono la qualificazione. Più qualificata la selezione eritrea dove saranno al via Yared Asmerom (2h07’27”), Beraki Beyene (2h08’27”), il debuttante Yohannes Ghebregergish e il più famoso di tutti, Samuel Tsegay (2h07’28”). In campo nazionale c’è curiosità per il debutto della nazionale di sci di fondo Eva Vrabcova, che se correrà sotto le 2h35’ sarà la 35esima atleta a gareggiare sia ai Giochi Olimpici invernali che estivi.

Felix Kandie in occasione della sua vittoria a Praga (foto organizzatori) Felix Kandie in occasione della sua vittoria a Praga (foto organizzatori)

IN CINA SI RIVEDE MOSOP

C’è un grande nome al via della Yellow River Estuary International Marathon, la prova di Dongying valida per il circuito Silver. Nella nona edizione della corsa cinese spicca infatti la presenza di Moses Mosop, atleta che stupì tutti a Boston nel 2011 correndo in 2h03’06”, tempo mai ratificato per il dislivello troppo favorevole, ma poi è rimasto al terzo posto di Rotterdam 2012 in 2h05’03”, gara che doveva lanciarlo ai vertici mondiali e che invece lo ricacciò indietro. Suo comunque è il record su suolo cinese, 2h06’19” stabilito a Xiamen lo scorso anno, tempo che difficilmente potrà ripetere visto il percorso e soprattutto le condizioni climatiche annunciate. Ad affrontarlo il connazionale Mathew Kisorio, secondo lo scorso anno a Valencia in 2h06’33” ma soprattutto specialista della mezza dov’è il quarto di sempre in 58’46”. Un atleta specializzato nelle prove asiatiche è Sylvester Kimeli Teimet, vittorioso a Gongju, Seoul e Shanghai, come anche David Kemboi Kiyeng, primo a Seoul, Chuncheon e Daegu. A provare a impedire l’ennesima vittoria kenyana saranno soprattutto l’etiope Abraham Girma (2h06’46”) e la vecchia conoscenza marocchina Rachid Kisri (2h06’48”).

In campo femminile spicca la presenza della kenyana Georgina Rono, seconda a Francoforte nel 2012 in 2h21’39”, ma molto più recente è la prestazione di Agness Jeruto Barsosio che lo scorso mese ha chiuso terza a Seoul in 2h24’59”. Un altro podio cinese è nelle corde dell’etiope Fantu Eticha Jimma, già terza a gennaio a Xiamen in 2h26’53”, mentre proveranno a inserirsi nelle posizioni alte l’altra etiope Netsanet Achamo Abeyo (2h24’12”), la primatista nazionale turca Sultan Haydar (2h24’44”) e la locale He Yinli (2h27’35”).

A GINEVRA L’ESORDIO DELLA JEPKURGAT

Fa il suo esordio nel circuito Bronze l’Harmony Geneva Marathon, la maratona elvetica dove la starting list presenta in cima il kenyano Ronald Korir, 2h07’29” di personale che a Gennaio ha corso a Marrakech in 2h12’59” prima di tornare negli Usa per dedicarsi al mezzofondo veloce su pista. Solida l’opposizione del connazionale Julius Chepkwony, che due anni fa a Daegu ha siglato il suo personale in 2h09’00” e che è l’ultimo vincitore della Venicemarathon. Esperienze italiane anche per l’etiope Shume Hailu, primo a Roma nel 2014 e che lo scorso anno ha chiuso secondo proprio a Ginevra. A contorno le presenze di Nixon Machichin, Emmanuel Sikuku e Ronny Kiboos, tutti in grado di puntare al grande risultato.

Il dominio africano potrebbe essere interrotto in ambito femminile dove la francese Martha Komu parte con il dichiarato obiettivo di vincere e staccare il pass per Rio, ma per farlo dovrà vincere la concorrenza della campionessa uscente kenyana Jane Kiptoo, dell’altra kenyana Ednah Kimaiyo seconda nel 2015 a Rennes in 2h31’25” e delle etiopi Roze Dereje e Tesfanesh Denbi, ma la curiosità maggiore circonda il debutto di una kenyana che in Italia conosciamo bene per aver fatto incetta di successi sui 21,097 km, Hellen Jepkurgat che per preparare al meglio la gara sui 42,195 km ha diluito notevolmente le sue apparizioni agonistiche, ma alla Stramilano ha corso in 1h11’34”.

Jane Kiptoo vincitrice a Ginevra nel 2015 (foto organizzatori) Jane Kiptoo vincitrice a Ginevra nel 2015 (foto organizzatori)