Pubblicità

Europei di cross con 4 medaglie azzurre

di - 13/12/2016

E’ un bilancio decisamente positivo quello che porta a casa la nazionale italiana dai Campionati Europei di cross allestiti a Chia in Sardegna: quattro medaglie tutte scaturite dalle categorie giovanili, con la perla del trionfo del team Under 23 maschile sulla spinta di Yemane Crippa, approdato al bronzo e salito per la terza volta consecutiva sul podio dopo i due successi da junior. Risultati che nel complesso confermano il buon stato di salute del mezzofondo italiano giovanile, che però si trova sempre di fronte all’eterno problema di ottenere pari riscontri anche quando i giovani talenti crescono e approdano fra gli Elite.

La squadra azzurra oro U23 (foto Giancarlo Colombo/Fidal)

Il bottino italiano è notevole anche a fronte di numerose assenze, della prima come dell’ultim’ora: Daniele Meucci, Andrea Lalli, Veronica Inglese, Federica Del Buono, Pietro Riva, Nicole Reina sono solo alcuni dei nomi che avrebbero potuto dare un gran contributo alla causa azzurra, proprio per questo il bilancio è decisamente favorevole.

La gara degli Under 23 è stata la più fortunata ma anche la più appassionante: davanti si è formato un sestetto con tutti i migliori compreso Crippa, mentre dietro gli altri azzurri hanno impostato una prova in progressione. Il trentino di sangue etiope ha anche subito una caduta nel giro finale, riuscendo a riagganciarsi in breve ai primi spendendo però energie preziose, soprattutto a livello psicologico. Proprio Crippa è stato l’uomo che ha lanciato la progressione decisiva, con il belga Kimeli e lo spagnolo Mayo che gli sono rimasti incollati per poi allungare nel finale con oro al belga di nascita kenyana e argento all’iberico, come lo scorso anno. A Crippa un bronzo con qualche rimpianto per un attacco lanciato forse troppo presto. Dietro intanto la crescita azzurra diventava un’onda gioiosa con Samuele e Lorenzo Dini, rispettivamente 9° e 12°, finalmente ritrovati ad alti livelli insieme a Said Ettaqy, antico bronzo junior tornato a risplendere con l’11° posto. Netto oro a squadra davanti a Belgio e Gran Bretagna e tante promesse per il futuro.

Il gruppo di testa con Crippa (foto organizzatori)

Il prossimo anno i due Dini saliranno di categoria, ma entreranno nel gruppo Yohanes Chiappinelli e Pietro Riva. Chiappinelli si congeda dalla categoria junior con un argento che risplende dopo una bellissima gara soprattutto tatticamente, nella quale l’azzurro dopo due terzi di gara ha fatto selezione ritrovandosi solo al comando. Su di lui sono rinvenuti prima il britannico Mahamed Mahamed e poi il norvegese Jakob Ingebritsen, ultimo di una nidiata familiare di talenti puri, capace di allungare nel finale per andare a cogliere un oro che emula quello di due fratelli campioni dei 1500 metri. Per Chiappinelli un argento comunque molto positivo, mentre gli altri italiani finivano più lontani con Polikarpenko 22°. A squadre titolo alla Francia su Spagna e Gran Bretagna con azzurri quarti e lontani dal podio.

Un deluso Chiappinelli argento junior (foto Giancarlo Colombo/Fidal)

La quarta medaglia è il bronzo arrivato dalle Under 23, bravissime nel disputare una  prova dedicata tutta all’obiettivo comune, con Christine Santi bravissima nel rinvenire nel finale per cogliere il 10° posto mentre Silvia Oggioni, la più attesa, pagava lo sforzo di aver tenuto per oltre metà gara il ritmo delle prime finendo 14esima. Titolo alla polacca Sofia Ennaoui, di chiare origini marocchine, finalista olimpica sui 1500 metri che precedeva la tedesca Anna Gehring in volata mentre terza era la britannica Alice Wright e proprio Gran Bretagna e Germania sono le prime due posizioni a squadre. Fra le junior confermato il grande talento della tedesca Konstanze Klosterhalfen, netta vincitrice sulla danese Anna Emilie Moller e la britannica Harriet Knowles-Jones, prima azzurra la Tommasi al 14° posto. A squadre Gran Bretagna, argento Germania e bronzo Olanda, con le azzurre settime.

Eccoci alle due prove Elite: quella femminile non ha avuto storia, troppa la superiorità delle turche Yasemin Can, campionessa europea dei 5 e 10 mila metri e unica a poter competere con le migliori africane lei che è kenyana naturalizzata, e Meryem Akda. Le due guadagnavano 5 secondi a km, lasciando alle avversarie la lotta per il bronzo che alla fine ha premiato la norvegese Karoline Bjerkeli Grovdal. Azzurre decisamente non pervenute, la migliore è stata Valeria Roffino 22esima con la squadra mestamente ultima nella classifica vinta dalla Turchia su Gran Bretagna e Romania.

Grande prova di superiorità della Can (foto Giancarlo Colombo/Fidal)

Stesso copione in campo maschile dove l’assenza del campione uscente Ali Kaya non si è sentita, con il suo quasi omonimo Aras Kaya andato a vincere un po’ a sorpresa il titolo beffando il più accreditato Polat Kemboi Arikan, terzo il britannico Callum Hawkins, sorpresa della maratona olimpica chiusa entro i primi 10. Bella prova di Marouan Razine, riuscito a centrare una prestigiosa Top 10 con il nono posto dietro una sfilza di britannici e spagnoli. Buone anche le prestazioni di Marco Najibe Salami, 15° e Stefano La Rosa, 20°, mentre è mancato l’atteso Yassine Rachik. A squadre quinta piazza per gli azzurri, ennesimo titolo alla Gran Bretagna su Spagna e Turchia.