Gf Straducale: non solo Catria e Nerone
Catria e Nerone sono le due grandi ascese della 10a Granfondo Straducale, che sarà organizzata domenica 30 giugno a Urbino dalla Ciclo Ducale, ma non saranno le uniche asperità che verranno affrontate dai partecipanti all’evento urbinate. Altre quattro salite, infatti, si pareranno davanti ai ciclisti e saranno importanti per trovare il giusto ritmo, per scremare il gruppo e per spezzare le gambe nel finale di gara se non si sarà stati capaci di gestirsi come si deve in precedenza. La prima asperità della corsa è la strada dei Fangacci, posta pochi chilometri dopo l’abitato di Urbania, che è costituita da un paio di strappetti e da una rampa molto pedalabile (2,5 chilometri con una pendenza media del 3,4% e massima attorno al 7-8%. Qui inizieranno le prime “macroselezioni”. Attaccare su questa salita sarebbe inutile, perché si rimbalzerebbe dopo un centinaio di metri in gruppo e perché lo sforzo fatto si farebbe sentire nelle fasi successive della corsa. Prima di entrare nell’abitato di Piobbico, si girerà a sinistra in località Cà Giovaccolo, dove inizierà la salita di Rocca Leonella Bassa, la più dura tra quelle “minori”: 2,3 chilometri con pendenza media al 9,6% e punte del 15%. Qui la selezione si farà più vistosa. Sarà corretto affrontarla con un ritmo medio-alto, evitando però i fuori soglia, anche perché per arrivare alla discesa che porterà a Secchiano ci saranno 2-3 chilometri di saliscendi insidiosi. Superato il Catria, si arriverà alla salita di Palcano, quella che deciderà con quanta freschezza e con quanta energia si affronterà il Nerone. Misura 3,6 chilometri e presenta una pendenza media del 6,7% e punte dell’8-10%. Dovrà essere affrontata con la dovuta attenzione, anche se sulla carta risulta una salita facile e poco impegnativa. Svalicato il Nerone, resteranno due salite: le Cime di Piobbico (o valico di Montecagnero, 2,6 chilometri con pendenza media al 5,7%) e le Capute da Urbania (2,7 chilometri con pendenza media al 5,2%). Si tratta di due strappi molto simili e sulla carta molto pedalabili, ma dopo più di 100 chilometri e due salite come Catria e Nerone nelle gambe risulteranno senza dubbio molto difficili e ostiche. A questo punto della gara non si avranno infatti molte energie da razionare: i meno allenati dovranno stringere i denti e arrivare fino al traguardo (l’ultimo ristoro sarà proprio in cima alle Capute, utile per chi è più in difficoltà). I più freschi, o comunque quelli con velleità di classifica, dovranno dosarsi sulle Cime di Piobbico e provare ad allungare sulle Capute, per poi sparare gli ultimi colpi nei chilometri finali, dove sono presenti 2-3 strappi di 500 metri al 5-6%. Sia per chi percorrerà il medio sia per chi affronterà il lungo sarà dunque necessario fare attenzione non solo a come si pedalerà sul Catria e sul Nerone, ma anche a come si affronteranno le salite “minori” della gara. Sarà bene sfruttare i punti di ristoro, specialmente quello posto in cima alla salita di Palcano (invito rivolto anche ai ciclisti che puntano a un piazzamento) e i due del monte Nerone (quello idrico a metà salita e quello sulla vetta). Un ritmo troppo alto tenuto sui Fangacci e su Rocca Leonella, per esempio, renderebbe l’ascesa del Catria molto dura e finirebbe per far “fondere il motore” sul Palcano o sul Nerone. Iscrizioni: fino al 16 giugno € 35 (€ 30 per gli abbonati al Marche Marathon). Poi € 40 (€ 35 per gli abbonati al Marche Marathon) dal 17 giugno alle ore 17,00 del 28 giugno e il giorno 29 giugno dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 14,30 alle 19,00 presso il collegio Raffaello in Piazza della Repubblica di Urbino (luogo del ritiro di pettorali e pacchi gara). Iscrizione gratuita per i diversamente abili. Per le iscrizioni promozionali gara + hotel vedere la sezione specifica sul sito. Per la randonnée la quota sarà di € 20 compresa la fruizione dei ristori + supplemento di € 15 per il pacco gara.