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Gli errori del triatleta

di - 20/04/2016

Vi allenate tanto, ma non ottenete risultati? Oppure… siete alle prime armi e volete cercare di non commettere errori comuni che potrebbero compromettere il vostro divertimento e l’approccio alla disciplina?

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Circolano in rete dei preziosissimi consigli dell’allenatore di triathlon Joe Friel e che ci sentiamo di condividere con voi:

1. Scarsa capacità di controllare il ritmo gara
Quasi tutti i triatleti iniziano la frazione di ciclismo con un’intensità troppo elevata, impossibile da tenere per tutti i chilometri. In questo modo poi si inizia la corsa con le gambe stanche e così non si riesce a spingere come si vorrebbe nella frazione a piedi.

Come fare: si deve iniziare dall’allenamento. Imparare a gestire le variazioni di ritmo, iniziare più piano per poi progressivamente spingere più intensamente. Bisogna imparare ad essere paziente in allenamento e applicare poi quello che si è appreso alle gare, senza farsi prendere dal panico e ignorando ciò che accade intorno a sé, essendo fiduciosi del proprio operato.

2. Troppi giorni di allenamenti intensi
Continuando a praticare allenamenti duri su allenamenti duri, sfianca e spesso porta ad uno scarso rendimento e ad un piccolo cambiamento nella forma fisica.

Come fare: per affrontare davvero tanti allenamenti duri, devi essere pronto. Bisogna avere pazienza e andare per gradi. Come gli allenamenti duri diventano sempre più difficili, gli allenamenti semplici devono diventare più facili: quando accadrà vorrà dire che la qualità complessiva della formazione migliora davvero e lo si vedrà anche in gara.

3. Scarsa formazione
Gli atleti tendono a iniziare il training ad alta intensità troppo presto in stagione per l’ansia di vedere i miglioramenti.

Come fare: avere pazienza, fidarsi del proprio allenatore e capire che il momento di spingere davvero arriverà quando sarà ora: spingere sempre per essere contenti del tempo visualizzato sul proprio gps non porta a casa alcun beneficio.

4. Scarsa informazione
Nella migliore delle ipotesi, la maggior parte dei triatleti ha idee molto vaghe su ciò che sta cercando di realizzare in allenamento. Per la maggior parte, essi sperano che accada qualcosa di magico e in qualche modo di fare una buona gara o la gara della propria vita, senza coscienza.

Come fare: Si deve avere uno scopo per ogni allenamento. Questo scopo dovrebbe essere la resistenza aerobica, la forza muscolare, la resistenza muscolare, la resistenza anaerobica, l’abilità di velocità o di recupero. Ci sono diverse fasi nell’anno da seguire per costruirsi: averne coscienza aiuterà a perseguire gli obiettivi e a raggiungerli!
La magia purtroppo… non esiste!

5. Fissarsi obiettivi troppo elevati
Se l’obiettivo è accattivante, affascinante e stimolante ma… ovviamente fuori dalla portata, non c’è alcuna motivazione di provare. Anche in questo caso, bisogna essere obiettivi e realistici e andare per gradi.

Come fare: un obiettivo deve essere alla propria portata per non rimanere scottati. Meglio costruire piano piano, gradino per gradino, che farsi male per voler subito scalare una montagna.

6. Smisurati chilometri settimanali
Per il triatleta avanzato, la chiave del successo è allenarsi ad un’intensità adeguata, non solo poter segnare sul proprio quadernetto il record di chilometraggio settimanale.

Come fare: Qualità è la parola chiave, non solo quantità. E’ meglio vantarsi con gli amici di aver fatto XXX km in settimana o stampare un gran bel tempo in gara?

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Fonte: triathlete-europe.competitor.com