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I surfisti professionisti fanno uso di droga?

di - 08/10/2015

A cura di Filippo Maria Tocca

In una società dove la droga è il male di tutti i tempi, lo sport rimane ancora l’esempio della purezza e della non dipendenza, poichè tutto si deve ottenere con le proprie forze e con le proprie capacità senza mosse sleali o per meglio dire senza mosse illecite, come l’uso delle droghe. Una delle discipline che ancora  oggi incarna questo spirito è il nostro sport, il surf, anche se alcune “pecore nere” hanno provato a minare questa immagine pura e sana. Un esempio tra tutti lo ritroviamo alla fine degli anni ’60, ‘Mr Sunset’, Jeff Hakman, il quale, dopo aver schivato più volte il carcere, è caduto in una grande dipendenza dall’eroina.  Negli anni ’80 il pioniere per eccellenza di  G-Land e Padang,  Peter McCabe, si è fatto 18 mesi di carcere nella Nuova Caledonia per traffico di droga.  Nella sua recente biografia,il due volte campione del mondo, Tom Carroll,  ha accennato al suo scivolone verso la cocaina. Ed infine un grande della storia del surf come Andy Irons trovato morto tragicamente in solitudine in una stanza del Texas, nel 2010.  All’epoca, l’autopsia ha accreditato con forza che un cocktail di farmaci aveva contribuito alla morte  del campione Hawaiano causata da un attacco di cuore.

Anche se il WSL non può essere ritenuto responsabile per i comportamenti e lo stile di vita di tutti i Pro surfers, incarna sempre la massima autorità del mondo del surf professionista e quindi indirettamente incaricata di proteggere la credibilità di questo sport, il surf.  Il test anti droga  è ormai parte integrante della lega professionistica. Se navigate sul sito web della WSL troverete una politica antidoping di 40 pagine. Proprio da questa politica, all’inizio di quest’anno l’ex surfista WCT Raoni Monteiro ha ricevuto un divieto di 20 mesi per essere risultato positivo a un farmaco per il miglioramento delle prestazioni.

Joe Barranco, della Sports Drug Testing International, un’organizzazione che lavora a stretto contatto con il WSL, ha sviluppato un programma anti droga molto interessante. Quest’intervista ci da una visione approfondita di questo programma provando a rispondere alla nostra domanda: I surfisti professionisti fanno uso di droga?

Una droga come la cocaina può essere utilizzata per migliorare le prestazioni?
La cocaina, nel mondo del’ antidoping, è trattata come un PED (droga per migliorare le prestazioni) poiché ritenuto uno stimolante. Uno stimolante può aumentare la reattività, l’attenzione e  l’energia.

Chi stabilisce quali farmaci sono effettivamente vietati per i surfisti?
Il WSL osserva la lista internazionale antidoping (WADA) delle sostanze vietate. La WADA è una linea guida che la World Surfing League segue per i loro test e per le loro decisioni nella materia doping/droga

Che tipo di farmaci i Pro potrebbero utilizzare se fossero di fronte ad una lunga, estenuante giornata di surf con più heat da affrontare?
Senza essere troppo specifici, sicuramente i farmaci più utilizzati sarebbero quelli appartenenti alla categoria degli stimolanti, poiché  aumentano la vigilanza e danno energia.

Dato l’importante aumento nello sport, in molti ritengono di legalizzare il doping. Cosa succederebbe a vostro avviso?
Beh, in questo modo si avrebbero un sacco di malattie o morti tra le prime conseguenze; poichè alcune di queste sostanze, se abusate, possono provocare danni gravi ed effetti collaterali letali nel breve e lungo termine. Nella lotta alle droghe e al doping, Il WSL ha fatto un grande passo avanti, soprattutto dopo la morte, ad oggi ancora non chiara, di Andy Irons

La  marijuana potrebbe essere considerata come una droga per migliorare le prestazioni nei contest?
La  marijuana sicuramente ha un grosso effetto su tutte quelle persone ansiose o con problemi neurologici. Per il surf, possiamo supporre che in una situazione in cui un surfista sia molto in ansia  o sotto pressione, la marijuana sarebbe un vantaggio.

Come funziona il processo dei test?
Tutti i Pro surfers che competono a livello Professionistico possono essere testati in qualsiasi momento, sia durante lo svolgimento di un evento, che sotto casa.

Quando si esegue un test?
Le selezione del rider da sottoporre al test può essere casuale o essere mirata. Il tutto è determinato dalla WSL. Non c’è una regola fissa, perché si sta cercando di mantenere un clima di incertezza  tra tutti i Pro surfers partecipanti alla WSL.

Quindi, è la WSL che decide quando sarà effettivamente testato un evento?

Come funziona la procedura attuale,una volta che avete deciso di testare un surfista?
Il surfista che è stato selezionato riceverà una notifica. Una volta raggiunte le nostre sedi dovrà fornire un minimo di 90 ml di urina. Una volta che il campione è fornito è collocato in un kit di raccolta a prova di manomissione ed inviato al laboratorio, per esser analizzato. I nomi dei surfers controllati sono, per tutto il processo del test, anonimi per assicurare l’integrità del processo.

lead-andyirons-drugsinsurfing1 Andy Irons, icona del surf mondiale scomparso il 2 novembre 2010: la causa della sua morte morte, ancora dubbia, sembra sia dovuta ad un’acuta ingestione di farmaci con conseguente attacco cardiaco collegato a una malattia dell’arteria coronaria

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf