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Il Trofeo d’Autunno è tornato a Crespignaga

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Il Trofeo d’Autunno è tornato a Crespignaga

Un successo annunciato e riconfermato quello del ritorno a Crespignaga di Maser, quanta storia, quanti ricordi nel classico circuito del Gaerne Trophy, la vetrina che ha fatto la storia dell’XC nazionale, ospite d’onore pure nella griglia di partenza, Marco Bui azzurra la sua maglia del team Torpado, non tralascia emozione nel raccontare anche i minimi particolari dei suoi ben quattro successi nel circuito che ha fatto scuola. Prova divisa in due partenze, la prima alle ore 9:00 parliamo di numeri, eccoli: un record con oltre 150 biker per le giovanili con esordienti e allievi, circuito ridotto a 4,5km e un dislivello di circa 200 metri, i primi a concludere gli esordienti con successi della Lagunare Anna Lirussi dei Velociraptors, e dell’atleta del Dopla: Daniotti.
Tocca agli allievi e si riconferma Zoppelli del bike Tribe che fa corsa a sé, la femminile ancora una conferma con la Prataviera dei Velociraptors.
Circa 350 i master con una rappresentanza veneta tra le più agguerrite, i migliori c’erano tutti consapevoli del percorso che non poteva permettere alcuna scusante se non la forma attuale. Tosto quanto selettivo e tecnico il circuito di oltre 7 km con dislivello che sfiora i 300 metri ripetuto ben 5 volte per gli open, 4 per master-elite, M1-M2-M3-M4, tre giri per junior M5-6 e la femminile tutta, media di 20 minuti a tornata per i leader di categoria.
Giro di lancio di circa 800 metri con tratto in asfalto fino alla “collinetta” con lo “storico” fettucciato degli Internazionali d’Italia. Al comando, già al giro di lancio, un terzetto trainato da Ferrazzo e dal compagno De Col per il Torpado, ad un centinaio di metri il friulano del team Scott: Ponta. Fari puntati sugli junior con l’attesa per il beniamino di casa Andrea Rech, figlio del presidente, non sembra neppure forzare, lascia sfogare l’impeto dei vari Camilli del Victoria e Sartori del Pedale Ronchese, per poi piazzare la “botta” vincente confermandosi profeta in patria.
Poca storia per i master: tutti i protagonisti si sono presentati già nelle battute iniziali, l’unica categoria che ha regalato un finale incerto sono gli M2 con Terrin dello Spezzotto che paga” dazio” negli ultimi metri ad opera di Parfimovich, il primo master a concludere è Zulian del Bike Pro, lo imita il compagno di scuderia facendo segnare di poco il miglior tempo nei 4 giri, l’ex europeo: Tasca, Galante del Bike Tribe si impone negli M1, Pendini dell’Adv negli M4, Feltre del Victoria tra gli M5, Stefani del Rudy Projet tra gli M6, la femminile domina la Squarcina del Team Este e la Pellizzaro del VcTorre tra le Junior.
Ma ora l’attenzione sugli Open con gli Elite e Under, gli unici a ben 5 tornate, non sono mancati i colpi di scena, protagonisti i “cavalli alati” dello storico marchio Torpado con Ferrazzo generoso, quasi a spianare la strada al compagno De Col, attento, staccato di pochi metri,un sornione Ponta, chi cerca di recuperare è la coppia Dei Tos(Olympia) e Paccagnella dell’Elettroveneta, mentre Dalto con la maglia di leader sembra appesantito, terzo giro un primo colpo di scena, attacco deciso di De Col, sembra fatta, ma incalza il friulano Ponta deciso a vendere cara la pelle.
Quarto giro, cambio in testa, ora tocca al protagonista di giornata Marco Ponta affonda deciso e si presenta solo all’ultima tornata, l’unico che sembra avere ancora “benzina” è Paccagnella, volti stremati consapevoli della selettività di questa palestra dei colli Asolani, un quadro che invecchiando aumenta di valore, dopo un’ora e 43 minuti, braccia al cielo si presenta Marco Ponta al 3°centro stagionale, ad un minuto Paccagnella a seguire la coppia Torpado protagonisti tra gli under, da segnalare il 7°posto per il “pittore” Bui il suo pennello a colorare il quadro storico del Gaerne Trophy, la vera storia della mtb nazionale.
Il commento del vincitore è stato unanimemente condiviso dalla maggioranza degli atleti, anche quelli arrivati dietro. “Buona gara in vista dell’impegno di domenica prossima a Baden in Svizzera dove punterò nel ciclocross per un finale di stagione che mi vede impegnato al tricolore di Vittorio Veneto dove spero di essere tra i protagonisti, un percorso davvero eccellente, meriterebbe una prova Internazionale, voglio ringraziare il Centro Sportivo Esercito che mi dà la possibilità di correre, il team Scott, il centro medico e Cucinotta per la preparazione, complimenti a tutto lo staff del mountain bike club Gaerne”.
Marco Bui: “Tanti ricordi, il percorso allora era più impegnativo, quello odierno mi piace di più, un po’ più accessibile, quante emozioni i duelli con Martinez, con Hermida, Absalon, il podio tutto Full Dynamix con Miguel e Bettin, altri tempi, ora cerco di insegnare il mestiere ai giovani del Torpado dove sono fiero di rappresentare un marchio storico della bicicletta”.
Posso solo aggiungere l’emozione di sentire Marco, ho vissuto quei periodi come suo fan e tante sono le storie da raccontare, bisognerebbe stare ore, il plauso agli amici del Gaerne, ancora grandi, con Rech, con Serafin in sala regia, capaci con pochi “spiccioli” di fare grande un evento.

Luciano Martellozzo – Ufficio stampa