“Zitto e nuota… nuota e nuota!”
Ti alleni ore e ore in vasca, ci metti tanto impegno e sai sempre di cloro ma… ti sembra che i risultati che tanto rincorri e desideri non vengano?
Cerchiamo di capire dove e cosa puoi star sbagliando:
1. Le tue aspettative non coincidono con il lavoro che hai fatto.
Quante volte mentre ti alleni ti capita, al termine di un blocco, di toccare il muro e alzare lo sguardo verso l’orologio pieno di speranze per poi vedere un risultato che è sceso ben al di sotto delle tue aspettative?
Guardi l’orologio con incredulità perché con tutto il lavoro che hai fatto credi che non sia possibile leggere quel tempo…vero?
Cosa può essere successo? Hai messo davvero tutto te stesso negli allenamenti?
Magari ti sembra di aver fatto un buon lavoro… senza contare però di aver perso un paio di allenamenti qua e là, di esserti ammalato per una settimana, e ogni tanto hai allentato l’intensità perché eri stanco o un pochino svogliato. Però sei andato in piscina un sacco di volte!!!
Purtroppo, sommando scuse e inconvenienti, il tuo allenamento può non essere stato sufficiente.
Regola numero uno: sii sincero con te stesso! Non basta entrare in vasca per migliorare.
2. L’impostazione del tuo obiettivo non è specifico.
Ci sono molte ragioni per cui gli obiettivi non vengono raggiunti.
Non essendo realistici, non avendo una deadline prestabilita, non avendo un piano di azione e così via… ma forse uno dei più comuni è una palese mancanza di specificità.
Prendiamo una dichiarazione di obiettivo che si sente spesso in piano vasca: “Voglio abbassare di X minuti il mio tempo sui 1.500 quest’anno”.
Sembra un buon obiettivo, no? Sembra anche specifico… dopo tutto, vi è un elemento quantificabile. C’è anche una fantastica intenzione, ma questo tipo di obiettivo potrà probabilmente finire solo per essere frustrante, infatti è un obiettivo che si è travestito da specifico, ma non lo è! Se ci pensate bene è troppo vago, non ha un termine preciso o una data fissata, il che significa che non ha scadenza al di fuori di “quest’anno”.
Ancora più importante, non descrive come si vuole raggiungere questo obiettivo, altro tassello mancante.
Regola numero 2: fissa una gara importante e lavora per migliorarti entro quel giorno specifico, facendoti consigliare e seguire dal tuo preparatore.
3. Ci pensi troppo.
“Voglio nuotare nella corsia veloce, ma mi vergogno con tutti quegli altri ragazzi che nuotano così forte… “
“Voglio essere il migliore nuotatore che posso, ma prima ho bisogno imparare meglio la tecnica, migliorare la gambata, respirare meglio e anche impegnarmi nell’allenamento della forza…”
Va benissimo avere un pensiero critico e concentrarsi sul miglioramento della tecnica e della postura, ma a volte un’analisi troppo approfondita e grippo pensieri possono impedirti di concentrarti davvero sul tuo allenamento e sullo sforzo, diventando delle scuse più che delle motivazioni.
Regola numero 3: spegni il cervello e nuota!
4. Sei un atleta part time.
Quante volte ci capita di vedere persone ordinare al ristorante due grandi hamburger, una super porzione di patatine fritte e… e una Coca Light, pensando che quella “buona” decisione ipocalorica annullerà il resto delle scelte terribili?
Bene, non comportarti così anche con il nuoto!
Hai lavorato sodo in piscina, macinando km giorno dopo giorno. Non buttare via tutto il lavoro fatto senza recuperare correttamente con una nutrizione, un’idratazione e un riposo adeguati.
Regola numero 4: Se vuoi essere un atleta, ricordati che non lo sei soltanto mentre sei in piscina, ma 24/24!
5. Non sei abbastanza coerente.
Se c’è una cosa che ogni singolo campione ha in comune con tutti gli altri è che sono coerenti.
Che piova o che ci sia il sole, che faccia freddo o caldo, che siano tristi o felici… si alzano e si allenano. Non importa che tipo di giornata hanno avuto, testa bassa continuano a perseguire il loro obiettivo, credendoci sempre fino in fondo.
Ci sono un numero infinito di ragioni per cui alcuni triatleti non riescono a mettere il loro massimo sforzo ogni giorno in piscina, molte di queste assolutamente trascurabili:
“Ho dimenticato i miei occhialini. Eh niente, oggi non posso allenarmi.
Non mi sento all’altezza. Non voglio allenarmi se non mi sento pienamente in forma.
Ho lavorato duro ieri, sono stato bravo… oggi posso regalarmi una giornata di riposo!”
Ricordati che probabilmente il tuo avversario diretto non si nasconde dietro queste scuse e alla prossima gara arriverà prima di te in T1.
Regola numero 5: sii coerente e non trovare ogni giorno una scusa differente!
REGOLA NUMERO 6: APPLICARE LE REGOLE DALLA 1 ALLA 5 ANCHE ALLA CORSA E AL CICLISMO!