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In Israele una stage race particolare

di - 22/02/2017

In attesa della partenza di domenica dell’Andalucia Bike Race, prima grande gara a tappe della stagione (grande soprattutto nel senso della durata impegnando gli atleti per oltre una settimana), nello scorso fine settimana si è svolta una prova molto particolare, la Samarathon Desert Mtb Race, principale gara a tappe del calendario israeliano su un percorso decisamente fuori dell’ordinario. L’appuntamento era al Timna Park, a un passo dal confine con Giordania e Egitto, per tre giornate di gara decisamente impegnative: il prologo era costituito da 22 km per 200 metri di dislivello disputato in condizioni di pioggia e freddo inconsuete per il luogo. Prima tappa di 82 km per 1.100 metri, seconda e conclusiva di 62 km per 800 metri. Pochi gli stranieri al via, tra cui i nostri Marco Toniolo e Andrea Sicilia che dopo aver condotto la classifica M40 nel prologo sono scivolati indietro finendo comunque 11esima assoluti e quarti di categoria. La gara ha visto primeggiare i concorrenti locali, con la doppietta del Cycling Academy Team con Guy Sessler e Guy Leshem primi con 59” sui nazionali Shlomi Haimy e Guy Niv, autori di un grande recupero nell’ultima tappa. Terza posizione per Drod Pekatch e Chanoch Redlich a 32’02”. Due sole coppie femminili con Yarden Golan e Yael Goren prime con 3h42’24” su Simona Barel e Dana Meir. Una presenza di spicco nelle coppie miste, quella della svizzera ex Colnago Nathalie Schneitter, in gara con suo fratello Michael per il Rose Vaujany:per loro prima posizione con 55” su Noam Schiller e Idit Hub, terzo Yulia e Dima Repkin a 44’13”.

I fratelli Schneitter in gara (foto organizzatori)

Spostiamoci dall’altra parte del mondo per occuparci di downhill e dell’edizione 2017 della Red Bull Valparaiso Cerro Abajo, urban downhill giunta alla 15esima edizione e considerata la capostipite in questo genere di competizioni. Una quarantina gli atleti provenienti da tutto il mondo, ma la vittoria non poteva sfuggire al “maestro” delle urban, il ceko Tomas Slavik, che con il tempo record di 2’48”48 ha preceduto il britannico Bernard Kerr di 2”08 e il cileno Pedro Ferreira di 4”04. Per Slavik si è trattato di sfatare un tabù visto che nelle sue precedenti quattro esperienze non era mai riuscito a cogliere il risultato pieno.

Percorso assolutamente unico a Valparaiso (foto organizzatori)