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Inferno X-Lite 3.0 davvero… Tecnica

di - 01/06/2016

Le prove del nostro test team di 4Running riguardano questa volta le Inferno X-Lite 3.0. Si spostano dalla strada agli sterrati, con un modello dedicato al trail running firmato da Tecnica.

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PAROLA ALL’AZIENDA
Dedicata a trail e ultra-trail runner alla ricerca di una calzatura precisa e reattiva, ma anche leggera, ammortizzante, protettiva e traspirante, Inferno X-Lite 3.0 è indicata pure per gli appassionati che prediligono le escursioni veloci, e necessitano di una scarpa stabile, versatile e dal massimo supporto sui terreni sconnessi. La suola TRS, leggera, flessibile e durevole, offre infatti grande grip in tutte le condizioni. Il piede è alloggiato e avvolto in maniera ottimale dalla costruzione “2 layer bridge”, dalla confortevole e adattabile lingua “Ergonomic Cut” e protetto dal puntale in TPU iniettato. A favore dell’aerazione giocano gli inserti in mesh nella tomaia in PU sintetico realizzata senza cuciture e la traspirante fodera in fibra tessile 3D Texture antiscivolo. L’intersuola EVA Technology con TX-Reactive Compound supporta il plantare Ortholite anatomico a doppia densità.

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PESO DICHIARATO: 340 g (M), 280 g (W)
DROP: 12 mm
PREZZO: 139,95 euro

TEST DI PIETRO BROGGINI

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PESO RILEVATO: 285 g (n. 42,5 comprensivo di stringhe).
DESIGN: scarpa dai colori accesi e decisi (verde/azzurro/giallo/arancione/nero), balza subito all’occhio. A prima vista si ha l’impressione di una calzatura stretta sull’avampiede.
FINITURE: la tomaia è seemless (senza cuciture) con ottima traspirazione. Costruzione di ottima qualità che fornisce impressione di solidità. La sua parte laterale presenta inserti costituiti da una fine rete che lasciano respirare il piede. La linguetta è estremamente sottile, con fasce elastiche laterali che la collegano all’intersuola. La sensazione è quella di indossare una calza.
CHIUSURA: estremamente efficace. Il sistema linguetta/fasce laterali avvolge il piede. Le stringhe hanno una forma cilindrica (non piatte) con una trama che alterna tratti leggermente più fini ad altri più spessi. Questo le rende ben salde in ogni passaggio negli occhielli. In questo modo si può regolare in maniera precisa la pressione in ogni punto del piede e rendere quindi la scarpa perfettamente conforme al suo andamento. Di contro, questo passaggio richiede un po’ di tempo nelle prime uscite, in quanto bisogna trovare la giusta pressione sui ogni occhiello.

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IMPATTO INIZIALE/SETUP PRIMA USCITA: nonostante il peso ridotto, quasi da scarpa veloce da strada, l’impressione è di una calzatura estremamente solida, robusta e stabile. Dove la si mette rimane, senza la minima esitazione. Sull’avampiede la parte di tomaia a contatto con l’intersuola è rivestita di un sottile film di materiale plastico che offre ottima protezione dai sassi. Tuttavia la conformazione dell’avampiede, stretta e lunga, può esercitare un po’ di pressione sulla parte laterale esterna dell’avampiede destro.
COMFORT: come già detto, per alcuni piedi la scarpa può stringere inizialmente un po’ sull’avampiede. Nelle uscite successive però si riesce, grazie all’efficace sistema di allacciatura, a ridurre la pressione nei primi occhielli, evitando così dolori. L’ottima protezione dai sassi fornita dal sistema suola/intersuola migliora il comfort su sentieri rocciosi. In discesa, l’allacciatura efficace evita movimenti del piede ed elimina problemi alle dita.

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TRASPIRABILITÀ: tomaia leggera e traspirante sui fianchi, protettiva in punta. Quello che serve per andare in montagna.
GRIP: il marchio Vibram non ha bisogno di commenti. Su terreni asciutti o morbidi i tasselli garantiscono trazione, sui sassi e con l’acqua la mescola Vibram è estremamente efficace.

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STABILITÀ: nonostante il peso ridotto la scarpa è notevolmente stabile. Questo è l’elemento che meglio la caratterizza.
DEFORMABILITÀ: non è certo il punto di forza di questo modello. Del resto, se si vuole correre e balzare da un sasso all’altro, non si può pensare di mettere ai piedi una calzatura morbida e flessibile. L’impressione è che la ridotta flessibilità limiti un po’ la rullata nei tratti meno accidentati dove si può correre veloci.
PROTEZIONE: i sassi quasi non si sentono sotto i piedi. La punta è ben protetta, difficilmente si potrebbe chiedere di più.
CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE: protezione e stabilità comportano una scarpa un po’ rigida. L’ammortizzazione è comunque discreta.

TEST IN PILLOLE
CRITICITÀ: si potrebbe gradire un avampiede un po’ più largo. La scarpa non sembra indicata per le gare più veloci su terreni non particolarmente accidentati in conseguenza delle sue doti di protezione che ne limitano la “scorrevolezza”.
QUALITÀ PRINCIPALI RILEVATE: stabilità, grip, leggerezza, protezione.
CONSIGLIATA PER: atleti che cercano una scarpa robusta e stabile ma allo stesso tempo precisa, senza rinunciare alla leggerezza. Ottima anche per chi in montagna cammina e ha sempre visto le calzature da skyrace come un’eresia rispetto ai tradizionali scarponcini.

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