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Jepchumba a un soffio dal mondiale 10 km

di - 12/09/2016

Doppio appuntamento per lo Iaaf Gold Label con due prove molto diverse tra loro ma che hanno regalato grandi emozioni. Iniziamo dal Birell Grand Prix di Praga di sabato, una delle gare sui 10 km considerate fra le più probanti al mondo e l’edizione di quest’anno ha pienamente tenuto fede alle aspettative. Violah Jepchumba, capolista stagionale nella mezza maratona aveva promesso un risultato cronometrico d’eccezione e così è stato con la 25enne kenyana che in 30’24” ha realizzato il secondo tempo di sempre sulla distanza, a soli 3” dal primato della britannica Paula Radcliffe datato 2003: “Ero davvero vicina, forse ci riproverò l’anno prossimo” ha affermato la Jepchumba all’arrivo senza mascherare un pizzico di delusione. Da sottolineare che la Jepchumba si è costruito il suo tempo (naturalmente primato africano) senza l’ausilio di lepri, transitando già solitaria a metà gara in 14’46”, sotto la tabella record, scontando un po’la fatica nel finale anche a causa della mancanza di riferimenti sul primato che altrimenti avrebbe potuto farle gestire le energie in maniera diversa. Alle sue spalle la connazionale Joyceline Jepkosgei, al debutto sulla distanza, ha chiuso seconda in 31’08” davanti all’etiope Afera Godfay (31’49”) e all’iridata 2014 in mezza maratona, la kenyana Gladys Cherono (31’58”).

L'arrivo vittorioso della Jepchumba (foto organizzatori) L’arrivo vittorioso della Jepchumba (foto organizzatori)

Nella prova maschile miglior prestazione mondiale 2016 per il kenyano Abraham Kipyatich, considerato un outsider alla vigilia anche perché senza vittorie di prestigio. Kipyatich erano nel quartetto di testa nella prima parte di gara, transitato ai 5 km in 13’46”. Il poker di atleti veniva raggiunto dall’altro kenyano Daniel Wanjiru, vincitore in aprile della mezza maratona, e primo a rispondere all’attacco de futuro vincitore in un tratto di discesa. Kipyatich andava a vincere in 27’40” con 3” su Wanjiru e 7” su Emmanuel Kipsang.

Il giorno dopo grande sfida sui 21,097 km a Newcastle per la 36esima edizione della Great North Run che ha premiato i recenti campioni olimpici dei 5000 metri, il britannico Mo Farah e la kenyana Vivian Cheruiyot. Farah teneva particolarmente a questa corsa che aveva vinto nei due scorsi anni e si è presto lanciato all’offensiva, accompagnato dall’americano Dathan Ritzenhein e dal kenyano Emmanuel Bett già dopo 4 miglia per andare a cogliere il tris in 1h00’04”. Seconda posizione per lo statunitense, in preparazione per la New York Marathon, in 1h00’12”, terzo in 1h01’22” Bett davanti al belga Bashir Abdi (1h02’03”) e all’altro kenyano Duncan Maiyo (1h02’06”).

Terza vittoria consecutiva a Newcastle per Farah (foto organizzatori) Terza vittoria consecutiva a Newcastle per Farah (foto organizzatori)

Per la Cheruiyot, oro sui 5000 e argento sui 10000 a Rio de Janeiro, quello di Newcastle era l’esordio sulla mezza. La 33enne mamma kenyana ha mostrato in gara l’autorità di una veterana seguendo le mosse delle connazionali Priscah Jeptoo e Joyce Chepkirui, della sua antica avversaria etiope Tirunesh Dibaba (bronzo sui 10000 a Rio) e dell’australiana Eloise Wellings. Dopo 55 minuti di gara davanti rimanevano solo Cheruiyot e Jeptoo con la Dibaba che cercava disperatamente di rimanere attaccata per poi cedere definitivamente a 800 metri dal traguardo. La Jeptoo ha provato la volata lunga ma la rivale è rimasta attaccata per superarla a 200 metri dall’arrivo e chiudere in 1h07’54” con la Jeptoo a 1” e la Dibaba a 10”.