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La 47^ Nove Colli vissuta da noi

di - 22/05/2017

In tanti la amano, in molti vi partecipano perché trascinati da amici, qualcuno la odia, altri ne sentono parlare ma, non l’hanno mai fatta!

Ma la Nove Colli è la Nove Colli, affascinante e coinvolgente fino alla seconda pelle, prima, durante e dopo la gara vera e propria: la Nove Colli a prescindere che ci sia un main sponsor oppure no ad arricchire il suo tabellone, sarà sempre chiamata LA NOVE COLLI di CESENATICO.

Sono le 5 della mattina, l’orario di apertura delle griglie e la coda per l’ingresso è già di quelle importanti: se dovessimo fare la somma dei ciclisti che stanno aspettando di entrare, a prescindere dal pettorale, potremmo già completare una granfondo di discreto successo a livello numerico.

Vogliamo dimenticare la gente che è li a guardare? Assolutamente no; sono anche questi i momenti in cui ti rendi conto di quanto, questo sport sia invasivo, per chi lo pratica ma anche per le famiglie e accompagnatori, amici e anche quelli che abitano vicino alla zona dello start.

Le strade sono bagnate, ma la temperatura non è poi così male, fa fresco e una chiara spaccatura del cielo verso il mare fa ben sperare per il proseguo della giornata. Non c’é l’alba del 2016, giornata calda, ma la luce inizia a farsi spazio tra le nuvole e i contorni del tutto, iniziano a dare forma a cose e persone.

5,53 si parte, con qualche minuto d’anticipo per esigenze televisive, nessun problema, alle 5,53 invece delle 6, chi deve essere in griglia è in griglia, non ci sono balle, in particolare la griglia rossa, quella che parte per prima, a seguire le altre possono beneficiare di qualche minuto in più.

La Lambo della Polizia sgasa, le moto partono e illuminano la strada lucida, come una sorta di spada di Guerre Stellari che man mano allarga la fessura: la Nove Colli numero 47 è partita e, come d’abitudine il computerino passa da 0 a 50kmh, cifra quest’ultima che più o meno viene mantenuta per i primi 30/35 kilometri, per poi attaccare la prima salita. FINALMENTE.

Su e giù, su e giù, su e ancora giù, per più di nove volte: perché i colli sono nove, intervallati da qualche tratto di falsopiano, in salita e in discesa.

La Nove Colli è una granfondo costiera con un kilometraggio da tappone da gran tour e dislivello alpino di quelli importanti.

Però, potrebbe essere anche più difficile di una gara con tre salite lunghe, perché qui hai degli strappi al 18% (anche oltre) e devi continuamente cambiare il ritmo: continui a scalare marcia al tuo motore.

Avete mai pensato a cosa è soggetto il corpo ( prendendo in considerazione il “solo” sforzo fisico, senza valutare le condizioni ambientali), a quanto brucia. Non di rado si parla anche di oltre 5000 calorie.

Le discese sono bagnate e viscide, in particolare fino alla quarta, quella del Barbotto, dove inizia a farsi vedere un sole lucido, intenso, caldo, che prenderà più forza dopo le 13.

Il manto stradale, a parte qualche breve tratto, è bello, tanti pezzi nuovi che sono stati rifatti la settimana scorsa e sulle strade c’è un sacco di gente.

La Nove Colli è un evento anche per gli abitanti di questi luoghi, che si posizionano con sedie, “cadreghini”, seduta sui muretti e si godono lo spettacolo.

Qui, tutti si accorgono, pedalatori e non, di quanto il Pirata Pantani abbia fatto per queste zone: in molti lo riconoscono.

Sulla strada, si incontrano i camminatori della Nove Colli Running che sono partiti alle 12 del sabato: qualcuno è partito senza barba e con i capelli corti; ma ora hanno la peluria cresciuta!

Da ricordare che alle 18 del sabato, nei pressi della zona porto canale, prende il via anche la Nove Colli by night e qualcuno, ad esempio Omar Di Felice, si fa la night e la day! Mamma mia che fegato e che forza!

La Nove Colli vince ancora una volta e con lei tutti quelli che se la sono pedalata per 130 oppure 200 km, perché questa è una di quelle granfondo dove tutti alzano le mani, da quello che ci ha messo 6 ore per farla, a chi ci ha impiegato 12 ore: piadina, birra e gelato come se non ci fosse un domani.

Per il 2018 il comitato della Nove Colli, siamo sicuri, aggiungerà ancora qualcosa per arricchire ulteriormente un pacchetto già ben confezionato, speriamo non si dimentichino di prender qualche tenaglia in più per togliere i chip al traguardo.

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.