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La bufera di Cagliari e l’accanimento sui social

di - 24/01/2017

Un tempo esistevano le chiacchiere da bar, ora i tempi moderni ci impongono il post sul social. Lo sport per eccellenza del vero italiano medio è la partita di calcio, rigorosamente alla TV, della domenica pomeriggio. Se gli parli di passione e sacrificio fisico e mentale per raggiungere i propri obiettivi, pensa piuttosto all’aperitivo al bar con gli amici. Per fortuna poi ci sono gli appassionati, i professionisti, gli atleti… di ogni sport o disciplina, anche estrema come può essere a volte il Windsurf. Ma come per ogni cosa si arriva ad uscire e ad avere confidenza con il proprio “mezzo” solo con tanta esperienza e ore passate in mare, e non al bar… 

È il caso di quattro rider di Cagliari, conosciuti nell’ambiente e indubbiamente preparati ad affrontare qualunque tipo di “storm chase”, sono Michele Cittadini, Francesco Congiu, Andrea Melis e Carlo Ciabatti.

Questi 4 ragazzi non si sono fatti lasciare sfuggire l’occasione di entrare in acqua con delle condizioni che poche volte capitano nella vita, e in uno spot come Cagliari, famoso per le sue splendide acque piatte sferzate dal Maestrale. Ma questa volta le condizioni erano decisamente diverse con onde alte anche 4 metri.


Vento da mare, bordi vicino alla spiaggia e paralleli, per un rider allenato significa che al peggio in caso di pericolo si fa una nuotatina fino in spiaggia aiutato dalla corrente e dalle onde… per gli addetti ai lavori non parliamo di vento side-off di un reef in mezzo all’Oceano. E qui la credenza popolare, l’ignoranza in questo caso, è esplosa colpendo con la chiacchiera da bar… no scusate con il post da social… questi 4 giovani atleti definendoli “pazzi incoscienti”. Un tempo i pettegolezzi rimanevano nel bar o circoscritti alla zona, ora con i Social tutti vedono tutto e la polemica è diventata quasi virale.

Noi ovviamente siamo dalla parte dei 4 rider e abbiamo voluto dare la parola ad uno di loro, ricordando a certa gente magari di informarsi un po’ meglio prima di scrivere, capiamo che il windsurf è uno sport di nicchia… ma sempre giornalisti sono…

Michele Cittadini: “Ore 10 entriamo in acqua il vento inizialmente era stabile sui 40 nodi (non si riusciva a camminare in spiaggia) onde in crescita. Dopo circa 1 ora il vento incomincia ad aumentare grazie ai numerosi groppi di pioggia, quest’ultima era davvero fastidiosa soprattutto per gli occhi poiché si univa a tutta l’acqua nebulizzata che c’era tra le onde. Le onde hanno raggiunto il loro picco verso le 11.30, solo un’altra volta in vita mia avevo visto onde così grandi nel golfo di Cagliari, nelle secche a largo erano ben più alte di 4-5m. Condizioni estreme che ci hanno fatto divertire per tutto il giorno con raffiche che hanno toccato i 67.8 nodi, sin quando la pioggia e la grandine hanno reso impossibile restare in acqua. L’unica nota negativa che purtroppo ci resta di questa giornata veramente epica è il commento di alcuni giornalisti, che come già capitato in precedenza parlano di noi windsurfisti, kiters e surfisti come dei pazzi spericolati senza limite, pur non sapendo quanto allenamento e passione ci sia dietro.”

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.