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La Kirwa non fallisce mai

di - 15/03/2016

Weekend con molti eventi internazionali di primo piano nel quale si è confermato il grande talento di Eunice Kirwa, la maratoneta del Bahrain bronzo agli ultimi Mondiali che ha vinto per il secondo anno consecutivo la Nagoya Women’s Marathon, tappa dello Iaaf Gold Label con un crono di tutto rispetto, 2h22’40”. La Kirwa, che ricordiamo non scende da un podio di una gara disputata da quattro anni, ha però dovuto sudare le proverbiali sette camicie per aver ragione delle scatenate ragazze di casa, tese alla conquista dell’ultimo posto utile per i Giochi di Rio 2016.

La gara è iniziata con un amarcord, l’olimpionica 2004 Mizuki Noguchi che si è posta davanti al gruppo per i primi 5 km e poi concluderà la gara, la prima dal 2013, 23esima in un non disprezzabile 2h33’54”. Al 20°km erano davanti ancora in 13, al 30°, quando il compito delle lepri è finito, la Kirwa ha allungato con un parziale di 3’03” al quale ha retto solo Tomomi Tanaka, memore di aver perso la qualifica per i Mondiali dello scorso anno a dispetto della vittoria a Yokohama 2014 per la sua tattica troppo attendista. Per stupire i tecnici ha giocato d’anticipo sule rivali Rei Ohara, Ryoko Kizaki, Reia Iwade e la debuttante Mao Kiyota.

Mentre la Kirwa lasciava la sua compagna d’avventura, pian piano la Ohara recuperava riacciuffando la rivale al 37° km. Mentre la Kirwa andava a vincere, la lotta per la piazza d’onore si giocava allo sprint all’interno del Nagoya Dorm con la Tanaka che mostrava di avere uno spunto in più chiudendo in 2h23’19”, un secondo davanti alla Ohara che si accasciava sul traguardo esausta. Quarta la Kiyota in 2h24’32”, quinta Sayaka Kuwahara in 2h25’09” a conferma dell’eccellente momento della maratona giapponese, attualmente unica alternativa allo strapotere africano.

Bis consecutivo a Nagoya per Eunice Kirwa (foto organizzatori) Bis consecutivo a Nagoya per Eunice Kirwa (foto organizzatori)

CADE UN ALTRO PRIMATO DI SPAGNA

Schiacciata dalla popolarità della “sorella” mezza maratona, la Zurich Maratò de Barcelona, prova Bronze, ha regalato il nuovo record femminile su suolo spagnolo. Merito della 25enne kenyana Valerie Aiyabei, che si è notevolmente migliorata in 2h25’26”. La Aiyabei ha sfruttato appieno il treno del pacemaker britannico Tom Payn fino alla mezza in 1h13’01”,ma nella seconda parte ha ulteriormente accelerato per abbassare il suo primato di qualcosa come 5 minuti. Lontanissime le rivali, a cominciare dalla campionessa uscente, l’etiope Aynalem Kassahun seconda in 2h30’51”davanti alla connazionale Motu Megersa (2h32’07”). Tempi di minor livello nella gara maschile, condotta in gruppo dai favoriti fino alla fase finale quando l’etiope Dino Sefir, a 4 km alla conclusione, ha preso l’iniziativa per andare a vincere in 2h09’31” con 37” sul kenyano Albert Korir e 52” sull’altro kenyano Jafred Chirchir Kipchumba.

La Aiyabei firma la miglior prestazione su suolo spagnolo (foto organizzatori) La Aiyabei firma la miglior prestazione su suolo spagnolo (foto organizzatori)

CROSS, ASSEGNATI I TITOLI AFRICANI

I Campionati Africani di Yaoundé in Camerun erano considerati il vero piatto forte della stagione sui prati, in assenza dei Mondiali. Come si prevedeva il Kenya l’ha fatta da padrone, vincendo tutti i titoli a disposizione fra senior e junior pur lasciando a casa alcune delle sue punte. Bellissima la gara principale della rassegna, quella senior maschile sui 10 km risolta in uno spettacolare sprint fra il kenyano James Rungaru e l’ugandese Philip Kipyeko, risolta a favore del primo con l’altro kenyano Charles Yosei terzo a 12”.

La volata vincente di Rungaru (foto organizzatori) La volata vincente di Rungaru (foto organizzatori)

Nella prova femminile titolo alla favorita della vigilia, la kenyana Alice Aprot già campionessa continentale sui 10000 metri che ha coperto gli 8 km previsti in 29’52” con le connazionali Sheila Chepkirui (iridata allieve sui 1500 nel 2005) a 52” e Beatrice Mutai (sorella della vice iridata dei 1500 Faith Kipyegon) a 1’16”. Titoli juniores a Miriam Cherop, anche lei specialista dei 1500 e a Isaak Kipsang. Dura lezione per l’Etiopia, tornata a casa con solo 3 argenti e un bronzo a squadre.

ALBUFEIRA, CHE FIGURA LA MOREIRA!

Chiusura in tono mesto dello Iaaf Cross Country Permit, complici problemi di volo che hanno impedito l’arrivo di kenyani e ugandesi ad Albufeira per l’Almond Blossom Cross Country, diventato così terreno di scontro fra i lusitani in gara per i titoli societari. A vincere in campo maschile è stato però uno straniero, il 38enne Nelson Cruz di Capo Verde, primo sui 10 km dell’Algarve in 30’44” davanti a Ricardo Ribas e Rui Teixeira. Fra le donne, stessa distanza, epilogo thrilling: davanti a due giri dalla fine sono la campionessa europea indoor 2013 Sara Moreira e Carla Salome Rocha. La Moreira scatta sul rettilineo finale per una vittoria che le appare troppo semplice, infatti si accorge che manca ancora un giro. Per protesta si ritira lasciando così la vittoria alla Rocha in 34’10” con Ana Dulce Felix seconda a 47”, terza Monica Silva a 1’04”.