La pioggia frena la Milano Marathon
Condizioni climatiche impervie hanno reso difficile l’evoluzione della Barclays City Marathon a Milano, con la pioggia caduta per tutto il corso della manifestazione che ha impedito il conseguimento di grandissime prestazioni cronometriche, di fatto vanificando tutti i propositi di caccia alla qualificaione olimpica che molti concorrenti avevano. Ma proprio per questo i risultati acquisiscono maggior valore con tre atleti scesi sotto le 2h10’ e grande spettacolo nella gara femminile dove solo in extremis l’accreditata kenyana Irene Kosgei è riuscita a tenere dietro una scatenata Emma Quaglia, 2h31’07” il tempo dell’africana, solo 8 secondi in più per la genovese che così si è migliorata di 2’15” portando il suo primato a 2h31’15”, miglior tempo italiano degli ultimi due anni dopo le “scatenate quattro” che si stanno giocando la qualificazione olimpica. Per la Quaglia è il premio dopo grandi problemi fisici che l’hanno colpita lo scorso anno all’indomani della splendida prestazione di Hannover e il frutto del lavoro svolto quest’inverno in Kenya: “Questo risultato è la miglior gratificazione per il lavoro svolto in questi mesi, soprattutto perché ottenuto in una giornata per me “impossibile” dal punto di vista meteorologico”. Ora la portacolori del Cus Genova può guardare con più ottimismo al futuro e magari cercare una grande maratona autunnale dove andare a caccia del muro delle 2h30’. Terza è giunta l’eritrea Habtemariam in 2h38’09”. Nella prova maschile la vittoria è andata al kenyano Daniel Too in 2h08’39” davanti al connazionale Nickson Kurgat staccato di soli 4 secondi, terzo l’etiope Gemechu Worku Biru a 9 secondi. Nono posto per Giovanni Gualdi (FF.GG.,) il campione italiano di maratona che puntava al minimo olimpico ma non è andato al di là di 2h15’25”.