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Londra decide la starting list olimpica

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Londra decide la starting list olimpica

Toccherà a Londra sciogliere i principali nodi legati alle prossime Olimpiadi di maratona ed è anche giusto così visto che fra poco più di 3 mesi si tornerà sulle strade della capitale inglese per la più importante gara di 42,195 del quadriennio, quella che da sola vale un’intera carriera. Mai come quest’anno la London Marathon ha avuto tanta attenzione intorno a sé e mai come quest’anno ci sono tante gare nella gara. E’ chiaro che in chiave italiana tutta l’attenzione sarà puntata su Nadia Ejjafini, chiamata a rispondere immediatamente alla mossa da “scacco al re” fatta da Valeria Straneo domenica scorsa a Rotterdam. La piemontese affianca ora la Incerti come sicura rappresentante azzurra a Londra 2012, la Ejjafini deve migliorare il suo personale stabilito lo scorso anno a Francoforte per mettere fuori gioco Rosalba Console, l’altra pretendente alla maglia della nazionale. Purtroppo la stessa ex marocchina ammette di non essere nelle migliori condizioni fisiche, prostrata da un’influenza che l’ha colpita durante il periodo di allenamento in altura nella sua Ifrane dove ha trovato pure la neve, ma vuole comunque giocarsi tutte le sue carte confidando nel giusto treno che la porti all’arrivo.

Londra scioglierà le uoltime riserve per la composizione dei “magici terzetti” della nazionale kenyana: molti dei big hanno scelto proprio questa prova per giocare le proprie carte, ecco così che a Londra vedremo confrontarsi 4 dei 6 preselezionati dalla nazionale kenyana al maschile e 3 donne. Dopo che Geoffrey Mutai ha fallito l’appuntamento a Boston e Mosop è finito solo 3° a Rotterdam, ma con un probante 2h05’02”, le carte sono state rimescolate e a Londra metteranno la loro scommessa sul piatto il campione uscente Emmanuel Mutai, il bicampione mondiale Abel Kirui, il primatista mondiale Patrick Makau, il vincitore di Francoforte Wilson Kipsang. Ma per rendere bene l’idea del valore della gara va considerato che al via ci sarà l’intero podio iridato di Daegu e 15 atleti con personale sotto le 2h08’. Per questo i kenyani stessi dicono che questa gara sarà più difficile della stessa maratona olimpica. Pronti a inserirsi nella fratricida lotta kenyana sono l’etiope Tsegaye Kebede, primo nel 2010, anche lui a caccia della qualificazione olimpica (gli serve un tempo inferiore alle 2h05’), il bronzo iridato Felisa Lilesa, l’ex iridato marocchino Jaouad Gharib (forse più tranquillo in vista dell’Olimpiade), il primatista mondiale di mezza maratona Zersenay Tadesse (Eri) che cerca la sua consacrazione in maratona, e il brasiliano Marilson Dos Santos.

Di non inferiore livello la gara femminile con 16 atlete sotto le 2h25’ di personale. Tutti puntano sulla kenyana Mary Keitany campionessa uscente, ma dovrà fare i conti con le due omonime Kiplagat, la campionessa mondiale Edna e la vincitrice di Berlino 2011 Florence. Poi c’è la tedesca Irina Mikitenko, regina della specialità nel 2009 e 2010 e data in grandi condizioni, la vicecampionessa mondiale Priscah Jeptoo, l’altra kenyana Lucy Kabuu che dopo la piazza d’onore in gennaio a Dubai può sorprendere ancora (è una delle più grandi interpreti della mezza). Selezione olimpica anche per l’Etiopia con Atsede Baysa, Ejegayehu Dibaba e altre, con un posto occupato da Tiki Gelana grazie alla vittoria di Rotterdam e uno lasciato libero da Firehiwot Dado dopo la brutta prova a Boston. Attenzione poi alle russe Inga Abitova e Mariya Konovalova, alla portoghese Jessica Augusto, alla stakanovista svedese Isabellah Andresson, e fra loro la nostra Ejjafini cerca uno spazio, pensando però soprattutto al cronometro.

Gabriele Gentili