Pubblicità

Look Kéo Power, il test in breve

di - 16/09/2016

dsc05125

A quasi cinque anni dal suo lancio ufficiale, il power meter di Look si rinnova ma non cambia pelle, tenendo fede a una piattaforma di successo – il pedale – una sorta di marchio di fabbrica dell’azienda transalpina. A prescindere dalla sua forma, dal design, dalla modalità di lettura e trasmissione dei dati, il pedale rimane infatti probabilmente il sistema maggiormente affidabile per la rilevazione della potenza ( di quella realmente espressa), una leva di primo livello capace di catturare il wattaggio effettivo espresso dall’atleta durante la performance.

dsc05123

Andiamo nello specifico: Look Kéo Power adotta il design del modello Kéo 2 Max, con la medesima superficie d’appoggio e la tensione regolabile a molla. Rimane invariato l’utilizzo delle tacchette tipo Kéo, rosse, grigie, oppure nere in base alle preferenze dell’utilizzatore. Rispetto al modello tradizionale (senza misuratore di potenza), cambiano l’altezza asse/suola (15,7 mm per il prodotto standard, 17,5 mm per il Power) e il fattore Q (53 mm per il pedale standard, 55 mm per il power meter, in quest’ultimo caso comunque regolabile con tolleranza di 6 mm) e il peso, che per il misuratore di watt diventa di 395 grammi (rilevati e con pod inclusi). Kéo Power ha un corpo in carbonio iniettato, con calottatura della parte inferiore che ricorda la lama in carbonio dei modelli Blade, perno in acciaio filettato e regolabile che include gli estensimetri per la lettura del wattaggio: ogni Power ha il foro, con sede esagonale per la chiave a brugola, ed è predisposto per il montaggio del pod. Entrami i pedali con misuratore e pod sono impermeabili IPX7. I due trasmettitori (pod), rispetto alla versione più anziana, adottano la procedura di ricarica tramite una sorta di stazione appositamente studiata e cavo USB, non più attraverso le batterie sostituibili. Il doppio protocollo di trasmissione è forse il dettaglio più importante, quello che fa entrare il power meter di Look in una schiera di equipaggiamenti di ultima generazione, capaci di interfacciarsi con la stragrande maggioranza dei device presenti oggi sul mercato: un valore aggiunto non da poco. Kéo Power rileva la potenza espressa, la cadenza, ma anche le dinamiche della forza durante le fasi di rotazione, aspetto che è legato a filo diretto alla tipologia di device che si va a utilizzare e alle sue impostazioni. È disponibile in due versioni, Dual Mode (quella del test) con rilevazione della potenza separata dei due arti, ed Essential con un pod unico e dati numerici unificati.

dsc05131

LE PRIME IMPRESSIONI

Partiamo dalle fasi di montaggio, differenti solo per alcuni dettagli se messe a confronto con quelle richieste per la versione precedente: in parte semplificate, prevedono però l’impiego di alcuni attrezzi e di operazioni che implicano una minima conoscenza meccanica, con riferimento alle copie di serraggio dei due dadi e alla battuta contro la pedivella. Passando allo step successivo, quello dello calibrazione a secco e della configurazione del power meter tramite la app Look scaricata sullo smartphone, abbiamo notato con piacere una notevole velocità di abbinamento tra i dispositivi e di aggiornamento del firmware, rapidità confermata pure in fase di accoppiamento con device Polar, Garmin, Lezyne, Bryton (Bluetooth Smart e Ant+), senza nessuna difficoltà. La sensazione è quella di avere a disposizione un prodotto robusto e rigido, votato all’impiego intenso. Nel corso dei vari utilizzi ci ha convinto maggiormente l’uso con lettura dati Ant+, che ancora una volta ha confermato efficacia e stabilità, mentre con linea Bluetooth abbiamo perso il segnale in più di un’occasione.

dsc05121

Fisicamente la presenza del pod non ci ha creato difficoltà legate all’ingombro, sebbene a nostro parere questa nuova modalità d’inserimento – una sorta di forchetta – debba essere assecondata da un controllo sistematico del corretto posizionamento e della conseguente rilevazione fedele dei dati. Per quanto concerne l’espressione del wattaggio, il pedale, se messo a confronto con qualsiasi rilevatore sul mercato, offre cifre mediamente più basse a parità di condizione, mentre diventa più sensibile (con numeri che si alzano in maniera esponenziale) nei momenti di maggiore pressione e nelle azioni più concitare, per esempio durante accelerazioni repentine, sprint e in tutte quelle situazioni che prevedono rilanci in piedi sui pedali.

dsc05146

Da sottolineare però che, a parità di percorso, dislivello positivo, condizioni meteo, bicicletta e valori fisici del periodo, i dati medi di potenza e np (normalized power) subiscono variazioni di poco conto, non importanti ai fini di un training corretto e di qualità. Sotto il profilo della valutazione dei valori dell’allenamento, a nostro parere sono efficaci e precisi, oltre che interessanti, i dati forniti in merito alle dinamiche della pedalata. Questo aspetto, nel medio e lungo termine, può portare a ottimizzare un miglioramento generale dell’espressione del gesto pedalato e della forza.

dsc05145