Pubblicità

Marito e moglie primi a Parigi

di - 10/04/2017

Non era mai successo a memoria d’uomo che una grande maratona internazionale andasse a marito e moglie: a Parigi è successo anche questo e la città degli innamorati resterà sicuramente impressa nella memoria di Paul Lonyangata e Purity Rionoripo, capaci di fare il pieno alla Schneider Electric Marathon de Paris, gara dello Iaaf Gold Label dove quest’ultima è riuscita anche a migliorare il record della corsa con un probante 2h20’55”. Una gara quella femminile lanciata a grande velocità, con passaggio ai 10 km in 33’32”. Alla mezza, transitata in un eccezionale 1h10’19” in testa erano ben 6 atlete, con le kenyane Rionoripo, Visiline Jepkesho campionessa uscente, Agnes Barsosio e Flomena Cheyech insieme alle etiopi Netsanet Gudeta e Yebrgual Melese, quindi tutte le favorite. La Gudeta è stata la prima a cedere ai 30 km, seguita dalla Melese e dalla Jepkesho. La Rionoripo ha prodotto il primo attacco ai 36 km, ma la Barsosio è rimasta vicina, fino a raggiungere la connazionale dopo i 40 km. La battaglia tra le due sembrava doversi risolvere in volata, invece la Rionoripo a un km dalla conclusione ha forzato ancora staccando la rivale e andando ad abbassare il primato della gara di 11”, migliorandosi di oltre 4 minuti e salendo al secondo posto nelle graduatorie dell’anno. Soli 2” di ritardo per la Barsosio, anche lei sotto il precedente record e con un miglioramento di oltre 3 minuti. PB anche per la terza, l’altra kenyana Flomena Cheyech in 2h21’22” davanti alla Jepkesho (2h21’36”) e alla Melese (2h22’51”).

Secondo tempo mondiale 2017 per la Rionoripo (foto organizzatori)

Partenza velocissima anche in campo maschile con passaggio ai 5 km in 14’39”, ritenuto troppo forte tanto che c’è stato subito un rallentamento. Alla metà gara passata in 1h02’56”, davanti erano ancora ben 15 atleti. Ai 30 km ha preso l’iniziativa il favorito della vigilia, il kenyano Stephen Chebogut, a seguirlo in sette fra cui la vecchia conoscenza italiana, il kenyana Solomon Yego a lungo residente nelle Marche e vincitore della RomaOstia 2016. Al 31° km Lonyangata ha provato l’allungo trascinandosi dietro gli stessi Yego e Chebogut e l’etiope Yitayal Atnafu. Al 38° km nuovo attacco di Lonyangata e questa volta solo Yego è rimasto vicino, ma incapace di tenere il ritmo del connazionale, primo in 2h06’10” davanti al rimontante Chebogut (2h06’58”) e a Yego (2h07’13”). Da sottolineare la prova del francese Hassan Chahdi, che chiudendo 10° in 2h10’20” ha staccato il biglietto per i Mondiali di Londra.

KIMUTAI,PRONOSTICO CONFERMATO A ROTTERDAM

Altro grande appuntamento la NN Rotterdam Marathon, gara Gold olandese che ha mantenuto le attese della vigilia anche se non sono arrivate prestazioni monstre, anche a causa di un caldo inusuale per il periodo. Nella gara maschile si è registrata una partenza molto veloce con passaggio di un gruppo di 14 atleti in 14’39” ai 5 km, gli organizzatori hanno chiesto a quel punto ai pacer di rallentare leggermente, con stop cronometrico di 29’35” ai 10 km. La mezza in 1h03’09” era nei piani prestabiliti alla vigilia, un passaggio troppo forte per il debuttante più atteso, il kenyano Paul Koech quarto tempo di sempre sui 3000 siepi che ha ceduto per finire solo 15° in 2h12’02”. Dopo i 30 km passati in 1h29’51” e la fine del lavoro dei pacer, la gara si è sviluppata con Laban Korir che ha provato l’azione ai 35 km (1h44’54”). Con lui sono rimasti i connazionali Lawrence Cherono e Marius Kimutai, il favorito della vigilia che poco prima dei 40 km ha piazzato un parziale di 2’55” al km staccando i rivali per vincere in 2h06’04” con un pizzico di rammarico per non essere sceso sotto le 2h06’. Alle sue spalle Cherono, primo lo scorso anno a Praga, si è migliorato di oltre 1’ in 2h06’21”, terzo Korir in 2h06’25”. Ottima prestazione per il locale Abdi Nageeye, nono in 2h099’34”, miglior tempo di un olandese a Rotterdam.

Kimutai al traguardo di Rotterdam (foto organizzatori)

Partenza veloce anche fra le donne dove un quartetto si è presentato davanti ai 21,097 km passati in 1h11’35”: le kenyane Lucy Karimi e Jane Jelegat Seuray, Eunice Chumba del Bahrain e l’etiope Meskerem Assefa. La Seuray è stata la prima a cedere, le altre si sono giocate tutto negli ultimi 500 metri con la Assefa, già prima quest’anno a Houston, che andava a vincere in 2h24’18”, suo PB, davanti alla Chumba, anche lei miglioratasi a 2h24’27” e alla Karimi più lontana in 2h25’17”.

KIPRONO, PRIMO CENTRO AD HANNOVER

Caldo oltre i limiti attesi anche alla HAJ Hannover Marathon, prova Silver, dove a differenza delle gare precedenti si è deciso di partire più piano proprio per le condizioni climatiche, con passaggio a metà gara in 1h05’04”. Davanti erano ancora in 8 ai 30 km (1h32’33”), quando è iniziata la bagarre sotto la spinta del kenyano Philip Sanga, il più veloce alla partenza. Con lui rimanevano i connazionali Allan Kiprono e Nicholas Kamakya, il sudafricano campione uscente Lusapho April e il sorprendente norvegese Sondre Moen. Dopo il 35° km cedevano Kamakya ed April, mentre gli altri tre davano vita a una splendida battaglia per la vittoria. A 4 km Moen e poi Sanga lasciavano andare Kiprono che conquistava la sua prima vittoria in maratona in 2h09’57”, dietro sprint spalla a spalla per Sanga e Meon che chiudevano nell’ordine in 2h10’07” con il norvegese felice per aver abbassato il primato nazionale vecchio di ben 30 anni. Delusione per gli appassionati tedeschi per il ritiro al 32° km del primatista nazionale Arne Gabius, a causa di problemi a un tendine d’achille.

A consolare i colori tedeschi ci ha pensato Fade Tola, favoritissima fra le donne ritrovatasi sola già dopo 10 km. Passaggio alla mezza in 1h13’06” e ai 30 in 1h43’42” quand’era chiaro che la mancanza di stimoli le rendeva ardua la caccia al record della corsa. 2h27’48” il suo tempo finale, a completare il podio l’ucraina Nataliya Lehonvova in 2h33’20” e l’etiope Mulunesh Asefa in 2h37’27”.

Fade Tola, vittoria ad Hannover ma senza record (foto organizzatori)

A PYEONGYANG SBAAI E’ SECONDO

Festa a Pyeongyang per la Mangyongdae Prize International Marathon, prova Bronze tornata nel circuito internazionale dopo i problemi organizzativi dello scorso anno con vittorie dei padroni di casa, a conferma del valore del movimento locale. La prova maschile ha premiato Pak Chol che ricordiamo 11° agli ultimi Mondiali, che in 2h14’56” ha prevalso sul marocchino del Team Marathon Youssef Sbaai, secondo in 2h16’19”, terzo l’altro nordcoreano Ri Bok Ryol in 2h17’14”. Il vincitore ha condotto una gara tutta davanti, transitando alla mezza con oltre un minuto di vantaggio. Fra le donne prova Un-Ok Jo, capace di scendere sotto le due ore e mezza in 2h29’22”, migliorandosi di 36” e cogliendo la sua prima vittoria dopo essere finita quinta e terza nelle ultime due edizioni. Alle sue spalle seconda l’etiope Ayantu Daebu, al suo PB in 2h30’06” e terza la vincitrice 2013 Kim Rye Kyong, in 2h31’49” dopo essere transitata nettamente prima a metà gara.

Pak Chol dopo l'arrivo (foto organizzatori)