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Maui dreaming con Federico Morisio

di - 16/12/2014

Federico Morisio (Goya Boards, Goya Sails) è un giovane waver piemontese. Avete avuto già modo di conoscerlo su queste frequenze. È stato recentemente a Maui e ha anche partecipato alla Aloha Classic. Ci racconta in questo articolo la sua esperienza.

IMG_5804Federico in Aerial in un secret spot sulla zona Ovest di Maui

Tutto è iniziato con un: “Sarebbe ora di andare a Maui”. Da quel momento non ho pensato ad altro. Avevo la possibilità di andare nella Mecca del windsurf, nello spot leggendario che ha forgiato i migliori waverider del mondo. Un sogno. Proprio quando tutto sembrava fattibile e iniziava a prendere forma, durante l’ultimo giorno della mia vacanza estiva in Oman, ho subito una frattura al malleolo peroneale surfando un onda.
Risultato: un mese di gesso e sogno apparentemente in frantumi. Nonostante ciò ho fatto di tutto per recuperare nel più breve  tempo possibile, ma non sempre le cose vanno come si vorrebbe che andassero. Dopo un mese di fisioterapia la caviglia non era ancora guarita, non potevo correre, potevo saltare poco e l’onda di Hookipa sembrava ormai un lontano miraggio. Chiedevo consigli ai più esperti sul da farsi: andare comunque e rischiare di peggiorare la situazione oppure rinunciare e aspettare una completa guarigione.

IMG_5781Federico con la super modella surfista Alana Blanchard

Ovviamente tutti mi consigliavano di rinunciare, troppo pericolosa un’eventuale ricaduta e soprattutto inutile, poiché per surfare Hookipa la caviglia sarebbe dovuta essere al 110%. Dopo lunghe discussioni ho deciso di andare: volevo surfare Hookipa, volevo vedere i miei idoli dal vivo, volevo migliorare, volevo partecipare alla mitica “Aloha Classic” e volevo vivere il mio sogno.

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Due settimane dopo l’inizio dell’università ho quindi deciso di partire per Maui: 3 settimane che poi sarebbero diventate 6, in uno dei posti più belli del mondo. Partivo solo, con una caviglia semi-dolorante e non ancora guarita, con un corso di ingegneria da seguire e contro il parere di tutti.
Arrivato sull’isola dopo 37 ore di volo il primo impatto è stato scioccante: vento, onde, verde, spiagge, cultura americana e windsurf! Ho subito capito che quell’esperienza mi avrebbe cambiato per sempre.

IMG_5644Rail to rail, l’arte del waveriding

La prima settimana sono uscito a Kanaha cercando di abituare la caviglia a poco a poco ai movimenti e di riprendere il mio waveriding dopo più di 2 mesi di completa immobilità dovuta all’infortunio. Fortunatamente Hookipa i giorni prima della gara regalava condizioni semplici il che mi ha permesso di testare il piede e di iniziare a prendere confidenza con uno degli spot più complicati al mondo. Onda veloce, potente e pesante, rocce molto vicine e poco margine di errore: bisognava surfare con la testa.

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Per la gara avevo deciso di iscrivermi nella categoria Pro e in quella Youth. Probabilmente tutti sapete com’è andata, nella categoria Pro ho beccato i giorni più grossi ad Hookipa da quando ero arrivato e per questo completamente spiazzato nella surfata… Terzo nella prima heat e secondo nella seconda di ripescaggio in cui però passava solo il primo, per cui out. Trattandosi della mia prima competizione di windsurf, della caviglia e delle condizioni che c’erano non posso ritenermi insoddisfatto ma sicuramente i miei obiettivi futuri sono altri. Nella categoria Youth ho vinto la mia prima heat nonostante all’inizio della stessa heat fossi caduto sul reef e mi fossi procurato più tagli, che in seguito sarebbero stati ricuciti con 15 punti. Purtroppo durante la semifinale il vento è calato e girato off rendendo impossibile un risultato finale nonostante la ripetizione della heat. Ovviamente mi è dispiaciuto perchè la categoria Youth era principalmente quella per cui mi ero iscritto ed ero molto curioso di competere contro i ragazzi local (Stone, Rehrer ecc).
Conclusa la competizione, che comunque mi ha dato l’opportunità di vedere dal vivo i più forti rider del mondo e di imparare un’infinità di cose anche solo guardandoli, Hookipa è tornata alla normalità, non più affollata e con condizioni adatte a tutti. (Durante la gara ha fatto anche un albero e mezzo d’onda).
Al mattino ci si rilassava, se poi entrava il vento si usciva in windsurf, sennò si faceva surf o SUP. Tramonto da urlo ogni giorno, gente rilassata, tranquilla e amichevole, praticamente tutti waterman interessati allo sport e alla natura, spot da paura e clima perfetto. Un paradiso.

IMG_5717Italian gang

Considero Maui il viaggio più bello della mia vita ed un’esperienza che, oltre il punto di vista windsurfistico, mi ha insegnato tanto, permettendomi di conoscere e di confrontarmi con una realtà differente dalla mia. Tutto ciò mi ha soprattutto permesso di conoscere meglio me stesso e di capire, un poco di più, com’è vario e grande il mondo.
Ringrazio moltissimo i miei genitori per l’opportunità che mi hanno dato e che mai dimenticherò; gli sponsor per l’aiuto e il supporto ricevuto a Maui e soprattutto tutte le persone che ho conosciuto in quell’isola magnifica che hanno reso quest’esperienza indimenticabile e che mi hanno insegnato tanto.

TESTO Federico Morisio
FOTO Jimmie Hepp

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.