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Maximilian Vieider emerge alla Bardolino Bike

di - 08/03/2016

Da Campione Italiano XCE a vincitore della prima granfondo della stagione: è la storia di Maximilian Vieider del KTM Protek Dama, che fa sua la quinta edizione della Bardolino Bike.

Maximilian Vieider in azione alla Bardolino Bike Maximilian Vieider in azione alla Bardolino Bike

L’altoatesino ha messo in riga i 1300 al via dando sfogo a tutte le sue doti da sprinter e al background da specialista del cross country, costruendo l’ultima parte di gara con scatti e controscatti, fino a quello finale, che gli ha consentito di passare a braccia alzate sotto il traguardo. Alle sue spalle uno degli uomini più attivi lungo i 42 chilometri del tracciato, il lucano Vito Buono (Team NOB Jollywear), che ha regolato allo sprint Efrem Bonelli del Bottecchia Factory Team. In campo femminile la Bardolino Bike parla lituano, con Katazina Sosna del Torpado Factory Team abile ad imporsi su Serena Calvetti (Corratec – Keit) e Mara Fumagalli (KTM Protek Dama). Ma veniamo al racconto della gara.

Bardolino, domenica 6 marzo, ore 9.45. L’annata 2016 per gli amanti delle lunghe distanze può partire ufficialmente. Sul lungolago a due passi da Villa Carrara, è una sfilata di big che hanno scelto la località veronese come battesimo stagionale: il KTM Protek Dama, lo Scott Racing Team, il Torpado Factory Team, il Team NOB Jollywear, il Focus XC Italy Team, il Bottecchia Factory Racing, ma anche il team Corratec – Keit. In tutto a Bardolino sono arrivati in 1300, ben di più di dodici mesi fa, nonostante le previsioni meteo non proprio favorevoli. Ma alla Bardolino Bike ormai non si può rinunciare: è da qui che si ricomincia a pedalare, è qui dove si tastano le prime sensazioni, è qui dove parte anche il circuito MTB Ahead Tour. Un nuovo successo per l’ASD Giomas presieduto da Ivan Cristofaletti, appena sette giorni dopo quello del weekend scorso a La Mesa Bike XCO.

Quando lo speaker Alfio Montagnoli da il via è subito bagarre, per non restare attardati sulla prima ascesa verso la località Paerno, prima lungo asfalto poi su sterrato, per portarsi sull’altipiano che domina Bardolino. La salita, non particolarmente impegnativa, non fa selezione là davanti, e i primi segni che la gara potrebbe essere diversa rispetto ad un anno fa – quando il gruppo dei migliori rimase praticamente intatto dal primo all’ultimo chilometro – si vedono già sotto l’eremo di San Giorgio: il più attivo è Vito Buono, che scatto dopo scatto riesce spaccare il gruppone, fino a restare invischiato in un terzetto con Roel Paulissen e Botero.

La media però è altissima, e nonostante gli sforzi dei tre di testa il gruppo si allarga e si restringe in continuazione per tutta la parte centrale: prima sono Bonelli e Vieider a rientrare, quindi gli Scott (Hofer e Salerno), Lombardi e Valsecchi, e così i big marciano compatti in direzione dell’ultima delle due salite in direzione Monte Moscal. Nella discesa verso la Val Sorda, quando mancano una decina di chilometri, avviene la selezione che pare decisiva: Vito Buono allunga nuovamente su Paulissen e Bonelli – fino ad accumulare un vantaggio massimo di 15 secondi -, mentre poco più indietro si fa vedere Vieder, per nulla intenzionato a mollare l’osso.

Ai meno 5 chilometri però i migliori si ritrovano tutti insieme, e come nel 2015, è ancora la lunga volata verso il lungolago ad essere decisiva. “Negli ultimi chilometri mi sentivo bene, e così ho provato a rilanciare in continuazione”, ci spiega Vieder appena passato il traguardo. “Arrivato a Bardolino, tra le stradine strette e i sottopassi, ho piazzato un’altra serie di scatti, e alla fine ho avuto ragione io”. “Jango” – questo il soprannome di Vieider – termina la corsa in 1 ora 35 minuti e 49 secondi, all’incredibile media di 26 chilometri orari, e va a conquistare la sua prima vittoria assoluta in una granfondo. “Il grazie va alla mia società, al mio team manager Nunzio Avventura, e anche a chi mi ha permesso di arrivare a Bardolino con questa forma: ho cambiato preparatore, ed è bello raccogliere subito i frutti del lavoro svolto”.

Un amaro secondo posto per Vito Buono, che è riuscito comunque a beffare Efrem Bonelli nei metri finali. Quarto e quinto il colombiano Johnnatan Botero Villegas (KTM Protek Dama) e il belga Roel Paulissen (Torpado Factory Team), che si sono piazzati davanti al primo degli amatori, il portacolori del Team Spacebikers Matteo Valsecchi. A chiudere la top ten Omar Lombardi (Team NOB Jollywear), il duo Scott Franz Hofer e Cristiano Salerno, e il vincitore dello scorso anno Michele Casagrande.

Senza storia la gara femminile, che ha visto Katazina Sosna dominare sin dal via. “Non mi aspettavo di andare così bene fin dalla prima gara della stagione, ma è anche vero che questo è un percorso adatto alle mie caratteristiche: sono una “passistona”, e mi è bastato tenere un ritmo costante per tutti i 42 chilometri”. Accanto a lei, sul secondo gradino del podio, si piazza Mara Fumagalli, che completa una giornata di ottimi piazzamenti per il KTM Protek Dama, mentre sul terzo sale la ossolana Serena Calvetti.

Le immagini della Bardolino Bike le potrete vedere nei prossimi giorni su Facebook – sulla pagina della Baldo Bike Event – e su www.fotostudio3.com.

Comunicato stampa