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Mondiali a Zolder, i favoriti

di - 29/01/2016

Da Parigi (1950) a Heusden-Zolder (2016) il campionato mondiale di ciclocross celebra sabato e domenica la sua 62^ edizione assegnando, per la prima volta, il titolo iridato Donne Under 23, allineandosi all’Unione Europea del Ciclismo (Uec) che ha istituito il titolo continentale della categoria “youth women” (under 23 e juniores).

LA NOVITÀ DONNE UNDER 23 – Non essendo ancora previsto un titolo mondiale specifico per le donne juniores, in questa gara sono comprese, a pieno titolo, anche le ragazze di 16 e 17 anni. È il caso, tra le altre, delle azzurre Francesca Baroni (MelaviFocus Bike) e Sara Casasola (Trentino Cross Selle Smp), entrambe sedicenni, protagoniste nel recente campionato italiano di categoria.

Le punte del quartetto di ragazze selezionate dal CT Fausto Scotti sono, fuori di dubbio, la ventunenne Alice Marian Arzuffi (Selle Italia Guerciotti Elite), campionessa italiana riconfermata e la diciannovenne Chiara Teocchi (Bianchi Countervail), entrambe in evidenza in gare del calendario nazionale ed internazionale.

Nei due campionati europei finora disputati per questa categoria la Arzuffi ha colto la medaglia di bronzo (quarta la Teocchi, allora diciassettenne!) a Lorsch (Germania) nel 2014 e lo stesso podio a Huijbergen (Olanda) lo scorso mese di novembre, quando la Teocchi giunse ottava.

In quest’ultima occasione il titolo continentale andò alla diciannovenne belga Femke Van den Driessche che precedette la ventunenne olandese Maud Kapheijns e la coetanea Arzuffi. Anche nelle recenti prove di Coppa del mondo le nostre ragazze hanno dimostrato le loro concrete potenzialità, creando in tutti noi legittime aspettative per un risultato importante.

DONNE ELITE – Restando in campo femminile rileviamo che il mondiale Elite donne, istituito nell’anno 2000, evidenzia la assenze dell’olandese Marianne Vos, sette volte iridata, e della campionessa in carica, la francese Pauline Ferrand-Prevot. Entrambe hanno saltato la stagione del ciclocross e si ritroveranno antagoniste nella prova su strada alle prossime Olimpiadi in Brasile.

La belga Sanne Cant, l’anno scorso medaglia d’argento a Tabor, sarà la favorita numero uno avendo vinto in questa stagione tante gare, tutte importanti, tra le quali il campionato nazionale e quello europeo, prima nelle classifiche provvisorie del Bpost Bank Trofee, nel Trofeo Superprestige e nella classifica finale della Coppa del mondo.

La nostra Eva Lechner (Centro Sportivo Esercito), seconda nel mondiale 2014, preceduta solo dalla Vos, è da considerarsi come una delle principali antagoniste della Cant, insieme all’olandese Sophie De Boer, alla francese Carolina Mani, all’inglese Nikki Harris ed alla statunitense Katherine Compton (tre argenti e un bronzo nell’ultimo decennio).

Una sorridente Eva Lechner alla vigilia della prova iridata di Zolder (foto FB) Una sorridente Eva Lechner alla vigilia della prova iridata di Zolder (foto FB)

L’altra azzurra che prenderà il via in questa importante occasione è la ventiduenne Alessia Bulleri(Vaiano Fondriest Aautofan), in evidenza nelle gare più importanti del calendario nazionale.

UOMINI UNDER 23 E JUNIORES – Nelle categorie Under 23 e Juniores maschili i detentori dei rispettivi titoli iridati hanno cambiato categoria: il belga Michael Vanthourenhout è passato alla categoria Elite ed il danese Simon Andreassen a quella degli Under 23.

Tra gli Under 23 il belga Eli Iserbyt, l’anno scorso medaglia d’argento tra gli Juniores, è considerato il grande favorito per gli importanti risultati già conseguiti al suo primo anno come “espoir”. Tuttavia la sua esuberante condotta di gara lo porta a rischiare molto ed in un paio di occasioni (campionato nazionale ed una prova di Coppa del mondo) è stato costretto al ritiro per rovinose cadute.

Sono pronti a sfruttare un suo passo falso, tra gli altri, il suo connazionale Quentin Hermans, campione europeo, il francese Clement Russo, il ceco Adam Toupalik, l’americano Logan Owen e l’azzurro Gioele Bertolini (Centro Sportivo Esercito). Il nostro talentuoso ragazzo, ancora ventenne e tricolore nella categoria Elite, battè Iserbyt, lo ricordiamo volentieri, nella seconda prova di Coppa del mondo a Valkenburg.

Da tenere d’occhio anche il diciottenne danese Simon Andreassen, autentico fuoriclasse del fuoristrada, campione anche con la mountain bike, che farà il suo esordio mondiale da Under 23.

Insieme a Bertolini saranno del tutto degni della maglia azzurra il ventenne Nadir Colledani (Trentino Cross Selle Smp), confermatosi campione italiano Under 23, ed il diciottenne Stefano Sala (Selle Italia Guerciotti Elite), molto promettente.

Tra gli Juniores l’olandese Jens Dekker, campione europeo, e il belga Jappe Jasper, giunti a pari punti nella classifica finale di Coppa del mondo, saranno in prima fila, insieme agli statunitensi Gage Hecht e Spencer Petrov, agli olandesi Mitch Groot e Thijs Wolsink, al belga Seppe Rombouts, al francese Tanguy Turgis ed al campione italiano Jakob Dorigoni, secondo nella sesta prova di Lignières-en-Berry e ottavo nel ranking Uci.

Col tricolore, eccellente esponente del Team Sudtirol Asd Campana Imballaggi, sapranno certamente farsi onore gli altri bravi azzurrini, ovvero Michele Bassani (Work Service Brenta), Lorenzo Calloni(Selle Italia Guerciotti Elite), Antonio Folcarelli (Promo Cuycling) ed Edoardo Xillo (Assoc. Scuola Naz. Mtb Oasi Zegna), l’unico di primo anno.

UOMINI ELITE – Abbiamo lasciato per ultima la prova regina del programma di Zolder, quella degli Elite uomini, per la quale non è prevista la partecipazione di atleti azzurri. E’ una scelta tecnica con la quale il CT Fausto Scotti ha inteso privilegiare l’attività giovanile, maschile e femminile e gettare le basi per il futuro della disciplina aumentando il bagaglio d’esperienza dei più giovani.

Lo stesso Scotti ha precisato che essendo questo l’anno olimpico alcuni atleti élite, impegnati solitamente anche nell’attività di ciclocross, hanno come obiettivo le Olimpiadi di Rio con una programmazione mirata al cross county, che esclude la partecipazione al mondiale di ciclocross.

La categoria Elite uomini è l’unica che vede in campo il campione uscente, il ventenne Mathieu Van der Poel, il quale proverà a replicare l’esito della passata edizione quando salì sul gradino più alto del podio avendo al suo fianco Wout Van Aert e Lars Van der Haar, una terna che si è riprodotta, in fotocopia, nella penultima prova di Coppa del mondo a Lignieres-en-Berrry, in Francia.

Ricordiamo, per mero dato statistico, che Adrie Van der Poel, papà di Mathieu, vinse il mondiale di ciclocross (dopo cinque medaglie d’argento) nel 1996, quando a Montreuil, nei pressi di Parigi, battè in volata gli azzurri Daniele Pontoni e Luca Bramati.

Altri accostamenti parentali nell’albo d’oro del mondiale ciclocross ci suggeriscono i fratelli Eric e Roger De Vlaeminck, poi Radomir Simunek e suo figlio Radomir jr, infine Peter Frischknecht e suo figlio Thomas.

Non a caso, forse, si usa dire che il ciclocross, specie a livello di base, è come una famiglia, dove ci si adopera, con umiltà e passione, per conservare le buone tradizioni e stare al passo, razionalmente, con la naturale evoluzione dei tempi.

In questo senso appare lungimirante ed accorta la scelta di utilizzare spazi e strutture logistiche adeguate alle esigenze degli atleti e dei loro accompagnatori, oltre che del pubblico, come per esempio l’ippodromo delle Capannelle a Roma o quello di Varegem in Belgio, o l’autodromo di Spa-Francorchamps, oppure quello dismesso di Zolder, città che ha già ospitato altre due volte il mondiale ciclocross e nella quale Mario Cipollini vinse un memorabile campionato del mondo su strada.

Ufficio stampa Fci