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Mondiali al via, maratona stellare

di - 20/08/2015

Archiviata l’elezione del nuovo presidente della Iaaf, il mitico britannico Sebastian Coe chiamato dopo i fasti dell’organizzazione di Londra 2012 a rimettere in piedi una federazione sotto attacco per la politica “dormiente” in fatto di doping degli ultimi anni, i Mondiali di Pechino si apprestano a prendere il via nella notte fra venerdì e sabato e lo faranno presentando subito uno dei piatti forti della rassegna,la maratona maschile. Solitamente l’edizione preolimpica della prova sui 42,195 km vede i Paesi africani mischiare un po’ le carte, con i big che scelgono strade diverse (vedi danarose classiche autunnali) invece della prova iridata, ma l’esito di Londra e dei successivi Mondiali di Mosca ha sparigliato le carte: la doppia vittoria dell’ugandese Stephen Kiprotich è una macchia per le grandi scuole kenyana ed etiope, che per lavare l’onta hanno imposto ai propri migliori atleti di presentarsi al via, se volevano salvaguardare il loro diritto a gareggiare il prossimo anno a Rio de Janeiro. Ecco così che il primatista mondiale Dennis Kimetto (Ken) e il suo predecessore Wilson Kipsang (Ken) saranno al via a Pechino, in una gara che le condizioni climatiche contraddistinte da caldo e umidità potrebbero trasformare in una lotteria. I due si sono già affrontati quest’anno a Londra, con Kipsang secondo e Kimetto terzo dietro a Kipchoge (esentato dalla gara per condizioni fisiche non idonee). Al posto di quest’ultimo ci sarà Mark Korir, quest’anno vincitore della Paris Marathon e che potrebbe essere l’arma a sorpresa della compagine kenyana.

L’Etiopia dal canto suo non è da meno: Lelisa Desisa, argento a Mosca 2013, è quello con più esperienza in una gara dove la mancanza di lepri è un altro fattore che scombina le tattiche dei corridori africani. Secondo a Dubai e primo a Boston, cerca la sua prima affermazione in una gara titolata, con lui l’uomo che a gennaio l’ha preceduto negli Emirati Arabi, Berhanu Lemi, e Yemane Tsegay, battuto proprio da Desisa a Boston, una squadra fortissima arricchita anche da Endeshaw Negesse, vincitore quest’anno a Tokyo.

Compito difficilissimo per il detentore ugandese Kiprotich, che in questo quadriennio ha sempre fallitola caccia alle classiche ma nelle prove uomo contro uomo si esalta. A Tokyo aveva chiuso secondo dietro Negesse, i tecnici lo danno in forma e pronto a un clamoroso bis.

Kiprotich vincitore a Mosca nel 2013 (foto archivio) Kiprotich vincitore a Mosca nel 2013 (foto archivio)

In un contesto simile difficile trovare posto per gli altri Paesi, ma come detto il tipo di gara e le condizioni del clima potrebbero rimescolare le carte. In questo confida Daniele Meucci, il campione europeo chiamato alla sua prima grande sfida ai maestri africani con i quali si allena spesso d’inverno. Con lui Ruggero Pertile che l’aiuterà nella giusta interpretazione della gara dove le scelte nella prima metà saranno fondamentali. Altri outsider possono essere considerati i giapponesi, più a loro agio nella gara cinese, anche se Fujiwara e Maeda saranno chiamati al difficile compito di far dimenticare l’assenza della punta Masato Imai, assente per infortunio dell’ultim’ora. Un posto nei 10 è l’obiettivo minimo anche per Shumi Dechasa (Brn) e Henryk Szost (Pol).

Lo strano calendario dei Mondiali, diluito oltremisura fino al 30 agosto, vede nella prima giornata anche l’effettuazione dei 10000 maschili, gara affascinante dove gli africani sognano di giocare un brutto tiro al dominatore del decennio, il britannico Mo Farah quest’anno sulle prime pagine dei giornali più per le polemiche legate al doping che hanno coinvolto il suo allenatore, l’ex primatista mondiale di maratona Alberto Salazar, che per le sue imprese sportive. Per ribaltare il pronostico il Kenya si affida alla coppia che ha fatto faville ai Mondiali di cross, con Geoffrey Kipsang Kamworor che sogna il tris iridato dopo campestre e mezza maratona e con Bedan Karoki chiamato al primo grande acuto della sua carriera per compensare un talento sconfinato. D’altronde però a Eugene Farah ha già dato una sonora lezione ai kenyani, compreso il terzo di Pechino Paul Tanui, e appare difficile invertire la tendenza. Ci proveranno anche gli etiopi, con Muktar Edris, terzo ai Mondiali di cross a Guiyang dietro Kamworor e Karoki, Imane Merga e Mosinet Geremew, atleti che hanno molta esperienza sulla distanza. In questa sfida proveranno a inserirsi anche l’americano Galen Rupp,miglior tempo quest’anno, il canadese Cam Levins che è l’atleta che ha fatto i maggiori progressi in questo 2015 e il campione europeo Under 23 Ali Kaya, kenyano naturalizzato turco. Qui non ci sono italiani al via.

Gabriele Gentili