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Mondiali, Eliminator sfortunato per l’Italia

di - 02/09/2015

Non sono arrivate medaglie, ma la prima giornata dei Mondiali di Mtb a Vallnord ha visto l’Italia protagonista nell’Eliminator, dove si è avuta la conferma che il settore ha un futuro nella specialità, soprattutto a livello femminile. Anna Oberparleitner, argento europeo, ha fatto sognare gli appassionati, conquistando il miglior tempo nelle qualifiche e arrivando a vele spiegate in semifinale. Lì l’altoatesina stava correndo con grande acume tattico per agguantare una delle due piazze utili per la finalissima, ma un contatto con la svizzera Ramona Forchini le ha fatto perdere il ritmo costringendola al terzo posto. Nell’altra semifinale era arrivata l’altra azzurra Chiara Teocchi, rimasta però presto staccata. Le due si sono ben difese anche nella small final con la Oberparleitner seconda dietro l’olandese Terpstra e la Teocchi quarta. In finale sono giunte ben tre svizzere che hanno schiacciato la norvegese Ingrid Boe Jacobsen, comunque brava a conquistare l’argento dietro Linda Indergand, nuova campionessa del mondo con la detentrice del titolo Katrin Stirnemann al terzo posto. E’ lo stesso podio dello scorso anno, solo a posizioni invertite.

Bellissima prova di Luca Braidot fra gli uomini, pochi avrebbero potuto credere nel suo ingresso in semifinale, frutto di sapienti scelte di traiettoria soprattutto all’uscita dal bosco, sfruttando anche la caduta dell’ex iridato australiano Van Der Ploeg. Ingresso sfiorato dall’altro atleta della Forestale Mirko Tabacchi, spalla a spalla con uno specialista dell’Eliminator come l’argentino Catriel Soto, una toccata costava all’azzurro la perdita del colpo di pedale. In semifinale Braidot inizialmente era rimasto staccato, ma dopo la caduta di Soto recuperava sul francese Miquel che stava per sorpassare quando cadeva vanificando la rimonta. Nella finalina secondo posto e quindi ottima sesta piazza finale, mentre il titolo premiava uno dei massimi esponenti della specialità, l’austriaco Daniel Federspiel davanti al neozelandese Samuel Gaze e al tedesco Simon Gegenheimer.