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Mondiali ultratrail, tutti contro la Francia

di - 28/10/2016

Nel Geres National Park, unico parco nazionale portoghese, si assegnano domani i titoli mondiali di ultratrail, rassegna iridata che da quest’anno diventa annuale e che nel 2017 verrà ospitata a Badia Prataglia in Toscana. L’edizione di quest’anno si preannuncia appassionante perché rappresenta una sorta di rivincita di un altro mondiale, quello di ultraskymarathon disputato sui Pirenei quest’estate, infatti molti sono i reduci di quella gara a cominciare dai vincitori, lo spagnolo Luis Alberto Hernando e la francese Caroline Chaverot. Hernando, che due anni fa all’edizione dei Mondiali di Annecy si dovette accontentare della piazza d’onore dietro il francese Sylvain Court, proverà a prendersi la rivincita contro il transalpino reduce da una stagione in chiaroscuro, ma che è stata finalizzata proprio per l’appuntamento iridato. Hernando avrà con sé un altro spagnolo dalle grandi ambizioni, quel Cristofer Clemente Mora vincitore delle World Series di ultraskymarathon, ma dall’altra parte la Francia è un’autentica corazzata con Ludovic Pommeret vincitore dell’Ultra Trail du Mont Blanc che vuole ottenere una doppietta storica. Tanti i pretendenti al podio in una gara che, come quella femminile, è però orfana degli specialisti che hanno preferito seguire lo svilupparsi del World Tour, conclusosi nel fine settimana nella lontana Isola di La Reunion. I pronostici comunque accreditano la coppia britannica formata da Tom Owens e Andy Symonds, il locale Luis Fernandes, il tedesco Stephan Hugenschmid ben conosciuto anche da noi senza contare la forte compagine nepalese, che però ha avuto problemi di visti per raggiungere la località di gara.

L'arrivo vittorioso di Sylvain Court nel 2015 (foto organizzatori) L’arrivo vittorioso di Sylvain Court nel 2015 (foto organizzatori)

Difficile dire quali possono essere le ambizioni della squadra italiana, costruita dopo mille ragionamenti e, come sempre avviene nel mondo offroad, fra tantissime polemiche da parte degli esclusi. Giuliano Cavallo appare l’uomo più esperto, Luca Carrara e Carlo Salvetti i giovani rampanti al loro battesimo del fuoco.

Nella gara femminile la francese Nathalie Mauclair cerca una straordinaria tripletta dopo le vittorie iridate del 2013 e 2015, anno nel quale precedette proprio la Chaverot autrice di una stagione da incorniciare con la conquista oltre che del titolo iridato di skyrunning anche dell’Ultra Trail du Mont Blanc, della Mont Blanc 80K, della Madeira Island Ultra Trail e della Transgrancanaria, mostrando una duttilità fra trail e skyrunning mai vista prima. La Francia rischia di fare man bassa grazie anche alle presenze di Anne-Lise Rousset, quarta lo scorso anno e Maud Gobert, iridata nel 2011 e quarta ai Mondiali di sky. Le principali minacce vengono anche qui dalla Spagna, con Uxue Fraile, terza all’Utmb e Azara Garcia, seconda nelle World Series di sky, ma con grande curiosità viene vista la partecipazione della svedese Emelie Forsberg, la regina indiscussa dello skyrunning reduce da una stagione iniziata tardi per un brutto infortunio a un ginocchio occorsole sciando a febbraio e che cerca a Geres una consacrazione in una specialità non sua. Attenzione anche alla croata Nikolina Sustic, ben conosciuta anche da noi, specialista dell’ultramaratona su strada che vuole mettere a profitto le sue doti di resistenza affinate anche attraverso il canottaggio.

Ambiziosa la squadra italiana che punta soprattutto alla prova per team dove c’è da difendere il bronzo dello scorso anno. Lisa Borzani, 11esima ad Annecy è la punta di una formazione parzialmente rinnovata ma con atlete di esperienza come Lara Mustat e Simona Morbelli reduce dalla piazza d’onore nell’Harricana in Canada. La gara è su 85 km per 4.800 metri di dislivello. Al via atleti di 38 nazioni.