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OLA Surfboards Storyboard – part 1

di - 12/04/2014

Notte prima degli esami

Non vi nascondo il timore e l’agitazione che mi hanno assalito ancor prima di iniziare anche solo una semplice discussione riguardo alla creatura che ci accingevamo a preparare; mille dubbi e mille pensieri mi hanno accompagnato per tutto il tempo in cui mi sono confrontato con la maestria di un grande artigiano del surf, Michele Puliti di Ola Surfboards.

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Per la prima volta mi sono davvero sentito piccolo e timoroso. Avevo davanti un grande conoscitore delle forme e dell’arte di far crescere dalla natura grezza ciò che più al mondo amo: una tavola da surf. Al cospetto di un simile artista tutti i miei concetti, idee e certezze sono svaniti come durante un’interrogazione di latino. Si, per la prima volta in vita mia mi sono sentito solamente un “teorico”, aggettivo che Michele attribuisce goliardicamente a tutti  quelli che, come me, possono solo ”parlare” di shaping. Infatti con un pialletto in mano, l’unica cosa che sarei in grado di realizzare, sarebbe una serie infinita di ferite sulle mie mani.

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Ebbene il 90% dei surfisti oltre a capire poco di shape non hanno la benchè minima idea di ciò che realmente si nasconde dietro la nascita di un long scolpito a mano. L’impegno e la fatica, oltre alle indubbie e necessarie capacità tecniche che sono alla base della creazione di una tavola, andrebbero, almeno una volta nella vita, viste e vissute di persona per capire realmente la difficoltà che si nasconde dietro una tavola finita e rifinita. Ore e ore di lavoro, sempre con una visione globale dell’insieme, una piallata dopo l’altra, in un ritmo sapiente dove ogni passo è l’anticipazione del successivo. Nulla è lasciato al caso; ogni movimento, ogni azione, viene eseguita seguendo un senso logico, anticipando il pensiero verso il gesto successivo. Perché non c’è margine di errore, se fai una cosa sbagliata non puoi più tornare indietro.

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Ciò che più mi ha insegnato Michele, è che lo shaping non consente sbagli, non ti permette di tornare indietro sul pane tagliato. E’ l’incarnazione del principio secondo il quale ad ogni azione corrisponde una reazione pari e contraria. Ogni piccola decisione tecnica che si vuole realizzare deve sempre far parte di un progetto e di un insieme logico, altrimenti ciò che ne consegue è solo disarmonia e confusione.

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Ringrazio Michele per avermi concesso l’onore di sfruttare questa opportunità, e vedere all’opera il miglior maestro di shaping italiano; con il suo aiuto e i suoi consigli, abbiamo provato ad esagerare, uscendo fuori dagli schemi classici, per realizzare qualcosa di nuovo, forse visionario. Non nascondo la mia preoccupazione per il risultato finale. Forse gli integralisti delle forme classiche storceranno il naso, ma in fondo, chissà, era proprio quello a cui inconsciamente miravo.

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Vedere quelle mani che hanno creato migliaia di tavole è un privilegio che non ho voluto sprecare seguendo schemi e linee usuali già percorse centinaia di volte da tutti gli shaper. Fare una tavola comune della quale già si conoscono pregi e difetti ritengo sia ormai cosa per tutti o quasi e allora perchè non seguire la strada dell’eccesso con la speranza che ci conduca al palazzo della saggezza?
Quale migliore occasione potevamo sfruttare se non l’imminente Recco Surf Festival durante il quale si svolgerà anche il Tiptoes invitational, con i migliori noserider italiani che ci mostreranno il meglio del longboard nostrano, per sviluppare un progetto visionario con il miglior shaper italiano?

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L’occasione è ghiotta, ci siamo detti. Senza esitazioni abbiamo quindi organizzato una spedizione verso la factory di OLA Surfboards a Pietrasanta, dove Michele Puliti con grande amicizia e cortesia ci ha ospitato e deliziato con le sue creazioni, trasmettendoci la sua passione, prima di iniziare a lavorare al progetto vero e proprio.

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È iniziato tutto quasi per gioco bevendo il caffè e discutendo sulle meravigliose tavole già finite e pronte in rastrelliera; alcune resinate con lino e resine ecologiche e quindi realizzando un prodotto “ecologico” all’80%; altre con materiali classici di altissima qualità fino ad arrivare ai meravigliosi Pig con longheroni in balsa e pinne pop-up da capogiro. Appena entrati in shaping room, colti da frenesia come i bambini in un negozio di caramelle, ci siamo messi ad ammirare i pani pronti per la resinatura, ma grazie alla professionalità di Michele abbiamo ritrovato la lucidità e iniziato il progetto. Ciò che mi ha colpito è che mentre io e i miei amici eravamo tutti molto agitati, lui al contrario di noi era ovviamente a suo agio e calmissimo e proprio grazie alla sua calma abbiamo ritrovato la concentrazione necessaria per iniziare il lavoro.

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Sinceramente una volta posizionato il pane sui cavalletti hanno cominciato a sudarmi le mani e la mia mente è stata pervasa da una tempesta di idee dove la confusione la faceva da padrone. Ma grazie alla tecnica ed esperienza di Michele, ai suoi consigli e alla sua pazienza l’outline, come per magia, ha iniziato a prendere forma. Ci siamo lasciati al momento pieni di aspettative, con un progetto che inizia a prendere forma e con l’appuntamento a brevissimo per portare a termine quello che non esito a descrivere come un vero e proprio sogno ….

to be continued ….

Foto by Gian Paolo Maraini

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Ringraziamenti:

Michele puliti
Federico traverso
Gian Paolo Maraini
Matteo attolini
Luca massa

Recco-Surfestival-logo

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf