Iniziamo con oggi la presentazione delle varie interviste dedicate al concorso “Profili Sebini”.
COME TI CHIAMI?
Andrea Vannoni.
COME TI CHIAMANO?
Il Vanno.
CHE LAVORO FAI?
Ingegnere civile libero professionista (se avete lavoro…).
FIDANZATO/ SPOSATO/SINGLE?
Fidanzato.
NUMERO DI SCARPA?
42.
SCEGLI: DALL’ALBA AL TRAMONTO/DALL’TRAMONTO ALL’ALBA
Dall’alba al tramonto.
VORRESTI ESSERE DEFINITO: WAVER / FREESTYLER / SLALOMARO / WATERMAN
Waver / waterman.
SPOT PREFERITI:
1) KANU BEACH
2) One Eye
3) Se scrivo Hookipa me la tiro troppo (nota del Guru… perché One Eye è roba da principianti??)
MANOVRA PREFERITA?
Aerial.
BIRRA PREFERITA?
Franziskaner.
MUSICA PREFERITA?
Jimi Hendrix, Rolling Stones, U2.
FILM PREFERITO?
Tanti…2001 odissea nello spazio, Arancia meccanica, Fight Club, Un mercoledì da leoni, La grande onda.
SPORT ALTERNATIVO PRATICATO?
Ultimamente GOLF, prima sci.
PERSONA/E NELL’AMBITO DEL WINDSURF CHE CONSIDERI PIU’ SIGNIFICATIVA (NON PRO RIDER)?
Beppe Pizza e Mario Banana. Sono 2 punti di riferimento per noi del Lago…ma Mario è da considerare un PRO?
DOVE HAI INIZIATO A FARE WINDSURF?
Madonnina (north Lake Iseo) e Rimini…. considerando da dove sono partito, sono arrivato lontano!
DIMMI IN PIU’ DI 3 E MENO DI 1000 PAROLE COSA SIGNIFICA PER TE IL WINDSURF?
Come molti lettori il windsurf per me è la passione della vita. Una cosa che cambia tutto il resto e lo rende più interessante. Per il windsurf e con il windsurf ho fatto viaggi e visitato luoghi che probabilmente non avrei mai visto e li ho visti sotto una luce e un aspetto che turisti normali non possono immaginare ne apprezzare. Ho conosciuto molte persone dei luoghi più diversi con la mia stessa passione (non ultima la mia fidanzata, ‘trovata’ su una spiaggia) e altri che il ‘windsurf non sanno nemmeno cosa sia, sebbene vivano in luoghi perfetti per praticarlo. Gli amici migliori sono windsurfisti.
Il mio amore per il windsurf è nato quando ero bambino. Avevo 8 anni e dopo un lungo viaggio in auto con i miei, siamo arrivati una grigia giornata sul Gargano. Pioveva, faceva freddo, per essere Luglio, e io avevo la febbre. Fermi in auto sopra un ponticello romano per una coda in entrata a Vieste, vidi per la prima volta dei windsurfisti. Scesi dall’auto per vederli meglio anche se pioveva. Volavano sull’acqua, saltavano le onde e davano l’idea di divertirsi come matti. Dissi subito a mia madre ‘voglio farlo anch’io’. Lei rispose come tante altre volte ‘quando sarai grande, e ora fila in macchina’. Passarono anni senza più vedere quelle strane cose, ma non dimenticai e appena ne ebbi l’occasione mi iscrissi al primo corso di windsurf organizzato a Lovere sul Lago d’Iseo. La passione cominciò e crebbe anno dopo anno. Oggi è più grande che mai e le uscite al corno di Kanu beach, al Pra o sui nostri mari, come i viaggi in tutto il mondo sono diventati come l’aria che respiro: indispensabili! piuttosto non si esce la sera, non ci si compra vestiti firmati o la macchina nuova, ma al windsurf non si rinuncia MAI!
In questo periodo di crisi è la mia valvola di sfogo. A Natale starò a casa dopo più di dieci anni di ‘Natali caldi’ e questo mi pesa come un macigno. Io e la mia fidanzata stiamo pensando, come tanti, di lasciare la nostra bella terra e a trasferirci dove ci porta la nostra passione… Non so come andrà a finire, ma di una cosa sono certo. Volerò sull’acqua e salterò le onde tutta la vita come mi sono promesso quel giorno di tanti anni fa.
Andrea Vannoni