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Simion, dalla Svezia con furore

di - 05/07/2017

La Primiero Dolomiti Marathon era già entrata nel cuore dei runners l’anno scorso in occasione della prima edizione: con il secondo appuntamento, è davvero sbocciato l’amore, sotto un sole brillante capace di illuminare d’immenso quelle vette dolomitiche che, non a caso, tutto il mondo ci invidia. Vista la perfetta organizzazione da parte dell’US Primiero e dell’ASD Venicemarathon Club e il magnifico palcoscenico naturale del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino, non c’è davvero da stupirsi dell’atmosfera di puro entusiasmo che si respirava a pieni polmoni nel parterre di arrivo nel centro di Fiera di Primiero (TN). E a pieni polmoni respiravano soprattutto gli stoici atleti giunti fino in fondo al più impegnativo dei tre percorsi, ovvero la maratona alpina da 42 chilometri: ad affermarsi su questo mirabile itinerario con 1.242 metri di dislivello positivo è stato l’atleta di casa Giancarlo Simion, già vincitore l’anno scorso del trail da 26 chilometri. Tra le donne l’ha spuntata invece la veneta Francesca Pretto dell’Atletica Vicentina, creando un vero abisso alle sue spalle.

Il gruppo è partito compatto dall’ottocentesca Villa Welsperg, nella suggestiva Val Canali: ad attendere lo sguardo degli atleti dapprima le maestose Pale di San Martino, e dunque il selvaggio panorama della Catena del Lagorai Orientale. In mezzo ai verdi prati della vallata e a boschi profumati i runners hanno raggiunto le caratteristiche baite, per poi risalire verso Sora Ronz e dunque puntare decisamente verso San Martino di Castrozza: a sfilare per primo in mezzo all’elegante centro del paese circondato dal Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino è stato proprio Simion, che già al 16° km poteva vantare un distacco di tutto riguardo, seguito a distanza dal conterraneo Michele Tavernaro dell’US Primiero e quindi dal team manager di Fidal, Tito Tiberti, della squadra Free-Zone. Da lì i runners, già abbondantemente sgranati, hanno puntato verso la vetta del percorso, ovvero i 1.683 metri del Passet di Calaita: al cospetto dell’omonimo lago Simion ha confermato il suo perfetto stato di forma, mentre dietro Tiberti e Tavernaro battagliavano a suon di sorpassi per la seconda posizione. Ma già a quel punto gli atleti stavano iniziando a preparare le gambe per la lunga ma allo stesso tempo leggera discesa che da Passo Gobbera, caratteristica località della Valle del Vanoi, li avrebbe portati fino all’arrivo di Fiera di Primiero, sovrastando panoramicamente gli abitati di Imer e di Mezzano.

Come anticipato, il primo a tagliare il traguardo tra gli applausi del pubblico in 3h04’25” è stato Giancarlo Simion, con 3’26” di vantaggio sul secondo, Tavernaro e 4’48” su Tiberti. Primierotto di nascita, Simion vive però a Stoccolma, dove lavora come informatico. «Sono arrivato da Stoccolma mercoledì scorso» ha spiegato il runner trentino, «per i primi chilometri sono partito molto forte, sono arrivato a San Martino abbastanza fresco e anche a Passo Gobbera mi sentivo ancora in forma, mentre negli ultimi chilometri sono esploso, infatti pensavo che gli altri ragazzi mi prendessero, ma evidentemente il vantaggio accumulato mi ha permesso di arrivare primo».

Non c’è stata storia invece tra le donne per quanto riguarda il primo posto: dopo aver conquistato la testa della gara nei primi chilometri la vicentina Francesca Pretto ha dominato indisturbata. «Ho sempre paura di avere qualcuno alle calcagna» ha spiegato l’atleta, architetto di professione, «per cui corro sempre forte». 3h41’49” il suo tempo finale. Dietro di lei, a 10’19” di distanza, ha conquistato la seconda posizione Erika Zaramella, arrivata quinta l’anno scorso, seguita dall’atleta padovana del Gruppo Podistico Conselvano Serena Banzato a 16’56”.

Il podio femminile della Primiero Dolomiti Marathon (foto Newspower)

Non tutti se la sono però sentita di affrontare il lungo percorso con partenza dalla Val Canali: circa 1.500 atleti hanno infatti optato per il percorso medio da 26 chilometri, che con la partenza dal piccolo centro alpino di San Martino di Castrozza ha poi ricalcato le orme del tracciato più lungo, condividendone dunque gli splendori paesaggistici. Decisamente più abbordabile, questo percorso è stato caratterizzato da un dislivello positivo di 448 metri e da un dislivello negativo di 1198 metri. In questo caso, il podio maschile era praticamente già scritto fin dai nastri di partenza: cosa si poteva del resto fare contro quei mostri sacri dei gemelli Dematteis? I due azzurri di Rore, in provincia di Cuneo, hanno subito fatto squadra con lo specialista delle lunghe distanze Luca Cagnati, bellunese del team Valli Bergamasche Leffe, senza lasciare spazio agli avversari. A pochi metri dal traguardo, invece di arrivare mano nella mano come hanno già fatto in passato, Martin e Bernard Dematteis hanno sospinto in avanti Cagnati, incoronato così vincitore del trail 26K dalle cortesi ragazze primierotte, agghindate con gli abiti tradizionali della valle. 1h33’28” il suo tempo finale.

Doppietta primierotta invece per quanto riguarda il podio femminile della 26 chilometri, dominata da Deborah Pomaré del team US Primiero – che in 1h55’55” ha così migliorato la seconda posizione della scorsa edizione – e seguita dalla fondista trentina Ilaria Debertolis, anch’essa sotto l’egida dell’US Primiero, a 5’15”. Si è invece guadagnata il terzo scalino del trail femminile Giulia Montagnin, trevigiana del team Maratoneti Genovesi a 8’15”. (Ufficio stampa Newspower)

VITTORIA MAROCCHINA A BRESSANONE

Tariq Bamaarouf vince l’ottava Brixen Dolomiten Marathon con un tempo di 3h39’21”. Il podista di origini marocchine alla sua prima gara di montagna conquista la Plose, solo 40 secondi davanti al gardenese Georg Piazza (3h40’02”). Hannes Rungger della Val Sarentino e vincitore dell’edizione precedente è arrivato terzo (3h43’01”), davanti a Thomas Niederegger del Rennerclub Vinschgau e Helmuth Mair del S.G. Eisacktal Raiffeisen.

Edeltraud Thaler porta a casa, con un tempo di 4h26’50”, la sua sesta vittoria alla Brixen Dolomiten Marathon. Secondo gradino del podio per la vincitrice dell’anno scorso Simonetta Menestrina di Trento (4h28’29”) davanti a Doris Weissensteiner (4h42’30”) e Renate Pramsohler (4h51’24”), tutte e due atlete della S.G. Eisacktal Raiffeisen.

Sono stati più di 550 atleti al via dell’8. Brixen Dolomiten Marathon. Tra loro 42 staffette 4×4 e 26 staffette 2×2.

Tariq Bamaarouf euforico per la sua vittoria: “È stata una gara che mi ha soddisfatto. Ho deciso all’ultimo momento di partecipare alla Brixen Dolomiten Marathon: solitamente partecipo solo alle gare in pianura. Difficilissime, per me, le ultime due salite, quelle mi hanno messo a dura prova”.

L’arrivo del vincitore Baamarouf (foto organizzatori)

Hannes Rungger, vincitore dell’ ultima edizione, partito con l’intenzione di godersi la sua terza vittoria, non riesce a nascondere l’amarezza e la delusione per un terzo posto che gli va decisamente stretto: “Mi dispiace che non ero in ottime condizioni, anche perché la Brixen Dolomiten Maraton è una delle mie gare preferite.”, ha detto comunque sorridendo l’atleta della val Sarentino.

“Sono semplicemente felicissima”, ha dichiarato la vincitrice Edeltraud Thaler “Non pensavo di essere di nuovo così in forma dopo l’ultima maratona corsa solo 2 settimane fa”.

La staffetta 4×4 più veloce quest’anno è stata quella dei “Leitwölfe” con un tempo di 3h33’21” per Markus Ploner, Fabian Graber, Roberto De Simone e Stefan Keim. “SG Youngstars“e “Brimi-Mozzarella & more “le staffette salite sul secondo e sul terzo gradino del podio.

La staffetta 2x è stata vinta dal duo “Feuertruppe” con Reinhard Steger e Alfred Brugger: per loro un tempo di 4h03’01”, seguito dai team „The Zweets“e „Toro Merelli. (Comunicato stampa)

MWANGI FA IL BIS A VESTONE

Come sempre e più di sempre è spettacolo alla Ivars Tre Campanili Half Marathon, la mezza maratona internazionale di corsa in montagna organizzata dall’Atletica Libertas Vallesabbia che si è corsa a Vestone in Vallesabbia, provincia di Brescia. Quarta tappa del Grand Prix di Corsa in Montagna della Valle Sabbia e dell’Alto Garda, è stata una festa da quasi mille runners iscritti proveniente da tutta Italia e anche dall’estero, un intero paese pronto a tifare e sostenere i tanti partecipanti.

A conquistare per la seconda volta consecutiva il successo è stato il keniano del team Run2gether Paul Kariuki Mwangi che ha tagliato il traguardo in 1h26’26” dopo essere stato in testa fin dalle battute iniziali. Cospicuo il suo vantaggio al termine della prima salita seppur inseguito da uno specialista delle corse in montagna come l’azzurro Nekagenet Crippa (Trieste Atletica) che in passato è stato anche vicecampione del mondo junior di corsa in montagna. Crippa, applauditissimo dal pubblico vestonese, coglie un prestigioso secondo posto in 1h27’07”, mentre medaglia di bronzo per Paolo Gallo (G.s. Orobie) specialista sia nelle gare su strada che tra i sentieri di montagna che chiude la sua gara appena dietro in 1h27’17”.

“L’anno scorso fui in testa da solo fin dall’inizio – ammette Mwangi – mentre stavolta siamo stati in un gruppetto fino al sesto chilometro, poi quando la strada ha iniziato a salire ho fatto la differenza. E’ una gara stupenda e anche molto dura. Sia in salita che in discesa, voglio tornare nel 2018 per fare tripletta”.

Secondo sigillo a Vestone per il kenyano Mwangi (foto organizzatori)

Applausi, ovazioni, abbracci e tanti saluti da parte di tutti per il beniamino di casa Alessandro Rambaldini (Atl. Valli Bergamasche Leffe), campione del mondo in carica di corsa in montagna lunghe distanze, che si piazza in quarta posizione in 1h27’39”. Un risultato più che soddisfacente in questo ‘Rambo’ Rambaldini è in piena preparazione per difendere la medaglia d’oro mondiale nella gara che si terrà a Premana il primo fine settimana di agosto.

Decima posizione in 1’36’33” per il tre volte campione del mondo di ultramaratona 100km Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport Asd) che per la quinta volta consecutiva non è voluto mancare a questa gara vestonese seppur per uno del suo calibro sia una gara fin troppo corta e forse con troppo dislivello.

Kenia nell’albo d’oro anche per la competizione femminile che ha visto il trionfo di Lucy Liavoga, anch’essa tesserata per Run2gether in 1h39’56” che è andata a precedere Eleonora Bazzoni (Asd Runner’s Academy) seconda in 1h43’32”. L’atleta laziale, specialista delle 10km da poco si è cimentata nelle maratone e mezze maratone e di sicuro non è una specialista delle corse in montagna, pertanto il suo risultato ha doppiamente un valore aggiunto. Terzo gradino del podio in rosa per l’altra keniana Pauline Eapan (Run2gether) in 1h46’29”. “Anche io come Paul al sesto chilometro ho provato ad accelerare ed è andata bene perché ho preso un vantaggio che mi è servito per arrivare in prima posizione in fondo” le parole della vincitrice Liavoga.

C’era molta attesa invece per la brescianissima Laura Gotti (Runners Capriolese), campionessa italiana di ultramaratona 50km lo scorso 25 Aprile, giù dal podio per solo 14” avendo terminato la sua prova in 1h46’43”, mentre l’azzurra di ultra trail Barbara Bani è sesta in 1h48’05”. (Cesare Monetti-Ufficio stampa)

VITTORIE TEDESCHE ALL’ALPE DI SIUSI

Uno scenario naturale più unico che raro ha accompagnato 700 podisti lungo i 21,097 chilometri della Mezza Maratona dell’Alpe di Siusi. La quinta edizione della half marathon dell’altopiano più vasto d’Europa ha visto atleti provenienti da 13 nazioni sfidarsi sul percorso incastonato nella suggestiva cornice delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO, all’ombra del Sassopiatto, del Sassolungo e dello Sciliar.

Padrone assoluto della gara maschile è stato Sebastian Hallmann, l’atleta tedesco, classe 1977, più volte campione nazionale di corsa campestre, ha impiegato solamente 1.19’16” per concludere la sua fatica. «È la prima volta che vengo all’Alpe di Siusi. Sono arrivato qui con qualche giorno d’anticipo per studiare il percorso e conoscerne i dettagli – ha dichiarato il vincitore poco dopo aver tagliato il traguardo – è un tracciato davvero impegnativo e tecnico, e proprio per questo ancor più affascinante».

Dietro di lui, Simone Peyracchia della Podistica Valle Varaita e il russo Michail Mamleev dello Sportler Team si sono contesi la seconda e la terza piazza, e a spuntarla è stato Peyracchia che ha chiuso in 1h22’34” precedendo Mamleev di 1’52”.

Tra le donne ha avuto la meglio la tedesca Monique Siegel, già vincitrice quest’inverno della Moonlight Classic, che, con il tempo di 1h32’45” ha preceduto di 1’53” l’altoatesina Petra Pircher (1h34’39”), plurivincitrice della gara, e la modenese Manuela Marcolini(1h36’22”).+

L’arrivo della tedesca Monique Siegel (foto CometaPress)

All’Alpe di Siusi non si è corso solo per amore della competizione e per la bellezza del percorso, ma anche per beneficenza. Una speciale staffetta charity, organizzata da RUN FOR IOV, ha infatti portato 21 pazienti ed ex pazienti dell’Istituto Oncologico Veneto a percorrere 1 chilometro ciascuno fino a completare il percorso, con l’obiettivo di sensibilizzare su un tema particolarmente delicato: la lotta contro il cancro al seno. (Ufficio stampa CometaPress)

GLI ALTRI VINCITORI

Questi gli altri vincitori d’inizio luglio:

Hochpustertal Run a San Candido (21,097 km): Fabrizio Pradetto (Gs La Piave 2000) 1h11’35” e Alessandra Gratton (Gr.Marc.Teenager) 1h35’45”

5 Miglia di Canossa (8 km): Rudy Magagnoli (Atl.Reggio) 25’59” e Francesca Cocchi (Corradini Excelsior) 28’56”

10 km d’lu Mont a Monsampolo del Tronto (10 km): Biniyam Senibeta Adugna (Atl.Vomano Gran Sasso) 34’21” e Marcella Mancini (Marà Avis Marathon) 40’30”

Straferrandina (10,5 km): Pontien Ntawuyirushintege (RWA-#iloverun Athl.Terni) 32’23” e Celine Iranzi (RWA-Gs Orecchiella Garfagnana) 38’09”

Macomer Corre nel Centro Storico (6,7 km M, 5 km F): Morad Ibnorida (Atl.Olbia) e Leonarda Cantara (Gs Monte Acuto Marathon)

Marcia del Solleone a Montegiorgio (10 km): Giovanni Moretti (Atl.Recanati) 32’28” e Denise Tappatà (Sef Stamura Ancona) 38’12”

Stracittadina Mottolese (10 km): Gabriele Cangiulli (Atl.Don Milani) 32’50” e Marisa Russo (Marathon Massafra) 40’24”