Squalo di 8 metri rimasto intrappolato in una rete da pesca nel Livornese: recupero effettuato dai Vigili del fuoco e ARPAT
Durante la notte tra domenica 4 e lunedì 5 maggio un grosso squalo elefante di circa 8 m di lunghezza e del peso stimato di circa 3 tonnellate è rimasto intrappolato nelle reti da posta di un pescatore artigianale di Livorno. L’esemplare, impossibilitato a muoversi e ad ossigenare in maniera opportuna le branchie, è successivamente deceduto.
Si tratta di una femmina di squalo elefante (o cetorino, Cetorhinus maximus), il pesce più grande che vive nei nostri mari. Date le grosse dimensioni dello squalo, la sua carcassa è stata lasciata sul posto, nella zona del raddoppio della Meloria, perchè troppo grosso per essere recuperato.
Il pescatore ha dato immediata notizia dell’evento alla Capitaneria di Porto ed all’ARPAT, che attua il monitoraggio di questo tipo di eventi grazie al progetto MEDLEM (Mediterranean Large Elasmobranchs Monitoring), progetto di respiro mediterraneo che ARPAT coordina.
Lo squalo si trovava adagiato su un fondale di 32 m e solo grazie all’impiego dei sommozzatori dei VVF è stato possibile compiere una dettagliata documentazione fotografica che ha permesso di stabilire con certezza la specie e stimare la dimensione. Il tentativo di recupero e trasporto a terra del grosso esemplare è risultato piuttosto complesso ed è fallito quando parte della coda del pesce si è rotta e lo squalo è tornato sul fondo nei pressi del luogo di ritrovamento.
Il cetorino è uno squalo considerato vulnerabile secondo le categorie IUCN, di conseguenza è una specie protetta.
FONTE: ARPAT Toscana