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Storm Chase Marocco

di - 10/05/2014

FINE MARZO 2014

È un normalissimo mercoledì di febbraio e ci ritroviamo seduti attorno ad una tavola imbandita per il solito briefing di fine inverno. La domanda è sempre la stessa: dove andiamo quest’anno, prima che il caldo e il piattume estivo caratterizzi le nostre giornate ?? La scelta degli ultimi due anni era finita per Capo Verde, ma questa volta, oltre a Sal viene buttata lì l’alternativa Marocco. Sinceramente non ero felicissimo di quest’ultima meta proposta, visto che nei due viaggi a C.V. mi ero divertito un sacco…….tutti i giorni vento ed onde bellissime, perché cambiare ???

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Solite risate, cavolate a non finire e ci lasciamo con le idee più o meno chiare : periodo di partenza , (da metà Marzo in poi) e due destinazioni da monitorare. Dopo qualche giorno, le previsioni meteo per il  Marocco regalano condizioni perfette: più di una settimana di vento fotonico con swell della direzione giusta, video e foto di Kauli Seadi in azione per tutto l’arco della perturbazione ed io mi inizio a convincere che forse … non è sbagliato cambiare meta!

Arriviamo al 10 di Marzo e i dieci siti meteo tenuti sotto controllo iniziano a dare colori … molto  interessanti. Prende sempre più forma  la destinazione Marocco……..

Solite incertezze pre-partenza: vento troppo da mare, lo swell non è dei migliori, un paio di giorni mette nuvoloso, ma io ormai, convinto a mille della  destinazione scelta, mi punto come fa un bambino che vuole il gioco nuovo e convinco la comitiva alla partenza. Il 20 mattina inizio con l’acquisto dei biglietti, prima tre, poi altri due, chiamo un membro della combricola (Ale il bancario) che mi alza il plafound  e compro Easy Jet anche per altri due!

Si parte !!!!!!!!!

Partenza prevista per sabato 22 Marzo.

Comincio  a preparare l’indispensabile ed inizio, ovviamente con il mio passaporto ma …. non lo trovo. Chiamo i miei (che sono fuori in vacanza) e chiedo notizie…..”Andrea il tuo passaporto è dentro la cassaforte e non puoi aprirla: entrambe le chiavi le abbiamo noi !” Cos’è uno scherzo ????

“Dovrebbe bastare la carta di identità per viaggiare in Marocco” sentenzia mia madre e dentro di me penso “Salvo !”. Si, se non fosse che mi è scaduta tre giorni fa. È PANICO !

La mattina seguente mi presento alle 8 davanti agli uffici dell’anagrafe e già alle nove sono in garage con la mia nuova e fiammante carta di identità pronto a preparare la sacca dell’attrezzatura. Non faccio nemmeno in tempo a tirarla via dal soppalco che ricevo una chiamata dall’Ufficio Passaporti della Questura : una collega di mia madre mi dice che è indispensabile avere il passaporto per entrare in Marocco…….

Vi  lascio  pensare come siano state le poche ore rimaste prima della partenza, ma soltanto grazie ad un santo del Paradiso sono riuscito ad avere un nuovo passaporto nel giro di un paio d’ore!!!

Arriviamo, non so come, a Milano Malpensa verso le 4 del mattino e finalmente, alle sei e mezza l’aereo decolla con noi dentro: è fatta ! Presento il gruppo: “Cippo” (sono io), Andrea “il Pasta”, Ale “Latì”, Emanuele “Manu” e Matteo “Superman”. Notizia dell’ultimo secondo, il giorno seguente ci avrebbe raggiunto un secondo gruppo … molto pericoloso … composto dai fratelli Taliani ed il mitico Big .

Day 1

Atterriamo a Marrakesh verso le 11, ora locale, e dopo un’ora circa siamo già in macchina in direzione Moulay. Dopo tre ore circa di tragitto in mezzo al nulla,  Andrea pensa di aver sbagliato strada ma grazie a Dio dopo un’istante, come una visone, ci appare l’oceano e un pò più in basso lo spot già rigato come in un dipinto….

L’adrenalina sale a mille ma io sto accusando tutto lo stress della partenza! Vento da 4.7 ed onde molto divertenti sul metro e mezzo, tutti armano in un secondo mentre io sono un morto che cammina e la prendo con più calma. Solo dopo aver fatto un giretto a piedi dello spot ed aver parlato con i pochi ragazzi presenti decido che è l’ora di entrare. Armo la mia 4.8, prendo il mio 76 lt e vado in acqua. Prendo subito due belle onde ma in uscita dall’ultima capisco che è meglio uscire. Disarmo in un’istante e vado a fare subito il mio primo thè Marocchino con pane e marmellata e chiacchiera con Osama, il ragazzo del “BAR” di fronte a Bernò! Sono rinato! La giornata scorre via liscia e mi gusto un tramonto meraviglioso facendo due foto ai ragazzi in acqua.

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Tutti escono dall’acqua, ricarichiamo le macchine e via verso Essaouira. Nel giro di mezz’ora arriviamo in centro, Andrea ci porta in un albergo molto alla mano: contrattiamo il prezzo per 10 € a notte e via a cena. Cinque zombi attorno ad un tavolo che però riescono a fari fuori anche” i zampi dei tavolini “ e via a nanna.

Day 2

Sveglia comoda e alle 9 siamo pronti per andare a fare colazione. Non avrei mai pensato di mangiare in Marocco dei dolci così buoni! Quindi zavorrato al massimo (una media di 3/4 paste, più la famosa “petit de journe”) partiamo in direzione Moulay ma soltanto dopo aver lasciato il mio compagno di viaggio n.1 Ale allo spot di Essaouira.

A Moulay troviamo: mare formato, alta marea e vento sui trenta nodi. Armo la 4.2 e stavolta caricato a pallettoni, entro in acqua e rimango dentro fino a che le braccia non chiedono pietà. Prima uscita ed impressioni molto positive: spot divertentissimo e soprattutto permissivo. Infatti la prima cosa che si nota  (dopo una bella frullata degna di nota ) è che se anche si commette un errore nel punto peggiore della sezione è molto difficile “lasciarci l’attrezzatura”, quindi si prova di tutto e … libero sfogo all’immaginazione. Poi, cosa molto bella, è che il vento è steso fino a riva e quindi si riesce facilmente a passare le consistenti schiume dei set che rompono su tutta la baia. Felice e soddisfatto di questa prima session torno dal mio amico Osama per un piccolo spuntino .. così,  per recuperare un po’ le forze! Nel frattempo arrivano anche le “vecchie glorie” e Moulay inizia a pompare a dovere. La marea inizia a salire e le onde, oltre a crescere rapidamente, sembrano anche molto più pulite , ma l’unico problema è che sale anche il vento, e non poco : Matteo dalla 4.2 passa alla 3.3, Andrea dalla 4.0 passa alla 3.7. e Manu decide di guardare. Io aspetto e decido di vedere come vanno loro. Passo un’ora abbondante a fare foto e guardare i miei amici in mezzo a quello spettacolo. Poi ci diamo il cambio ed io entro con la 3.6. Primi bordi tranquilli per fare un po’ la mano con questo “fazzoletto”,  poi,  il paradiso per un windsurfista : vento da terra, onde infinite, poche persone in acqua e un compagno d’acqua come Boujuman, che stappa aereal pazzeschi su un albero d’onda. Una libidine !!!! Senza ombra di dubbio una delle uscite pìù belle ch’abbia mai fatto  e caratterizzata dall’onda surfata più lunga che io abbia mai preso.

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Esco dall’acqua all’estremo delle forze con il tramonto alle mie spalle. Giri di tè con la crew al completo e felici come non mai, ci rimettiamo in marcia verso Essaouira. La cena è stata una comica assoluta: andiamo in centro, troviamo il ristorante tipico e ci mettiamo seduti con una fame che solo 40 nodi di vento per tutto il giorno ti può mettere. Tutti ordiniamo con qualche diffidenza e l’unico che azzarda è Big. Stà a vedere che l’unico che c’ha preso è proprio il più anziano del gruppo ? Detto fatto, nonno Big ha dato la paga a tutti e si è spolpato un piatto ricchissimo di braciole di maiale succolente sotto l’occhio di sette doberman affamati che hanno cenato a base di cuscus e zuppa che assomigliavano ad un omegeneizzato al plasmon. Per rifarci della scarsa cena, appena usciti dal ristorante, ci fermiamo in una pasticceria proprio di fianco al porto: scorpacciata delle peggio ciccionate e via verso il dormitorio.

DAY 3

Sveglia di rilasso verso le 9 e la giornata inizia subito con una notizia che mi turba : entra in camera Enrico e dice: ”Questa mattina si va a fare colazione dove dico io”. Visto che dal profondo sonno delle 5 a.m, già in sogno mi pregustavo le paste mangiate il giorno prima, metto subito il broncio ed inizio a borbottare. Anche questa volta, però, devo ricredermi: infatti i guru della troupe ci portano in un famoso Bar di Essaouira, situato proprio nella medina, di nome Dris. Beh,  ragazzi andateci perché ne vale veramente la pena! Solita colazione abbondante, ricarichiamo le macchine e via verso Moulay. Anche oggi la musica non cambia, mare grosso e vento fotonico.

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Session mattutina con la 3.6 e 76 lt, spuntino per pranzo e di nuovo in acqua fino a sera sempre con la stessa attrezzatura. Il feeling con l’attrezzatura e soprattutto con lo spot aumenta col passare dei bordi e vi posso dire che a Moulay si può provare veramente di tutto, dando anche delle castagne allucinanti, ma veramente con pochi rischi. Quindi surfate sempre all’attacco ! Usciti dall’acqua, come sempre a chiusura, con tutta la calma di questo mondo disarmiamo e raggiungiamo il bar del nostro amico Osama con il quale ci eravamo accordati il giorno prima per una cena lì sullo spot. Si parte con il thè e poi via a tutta con tre mega tajine di pollo, agnello e non mi ricordo il terzo. Affamatissimi abbiamo polverizzato tutto, fra un po’ anche le grandissime ciotole di porcellana, tipiche del loro artigianato. Una cena veramente fichissima, buonissima e “completa”. Stanchi e storditi dalla giornata full ci mettiamo in marcia verso Essaouira e via a nanna.

DAY 4

Senza che continuo a farvi il report giorno per giorno vi posso dire che dal terzo giorno in poi le giornate si sono trasformate in delle giornate lavorative (una bestemmia!?) : alla mattina tappa fissa da Dris, gita a Moluay e tutto il giorno in acqua con condizioni più o meno simili a quelle già descritte : vento da 3.6 – 76 lt e mare grosso. Però! Cosa ne dite di un lavoro così ? Ah ah ah!  Pazzesco, a me personalmente non era mai capitato di beccare sempre un mix giusto come questo!

Altra grossa esperienza fatta, è stato andare in un antico e tipico  Hammam, situato nella medina di Essaouira. E’un bagno turco marocchino dove si entra in contatto vero, con gli usi e i costumi di questa gente. Non racconto i particolari perché penso che ognuno che visiti questa splendida città debba trascorrere almeno un’ora dentro questo luogo mistico.

Bè che dire, è stata una settimana stupenda in un paese dalle mille bellezze, con una comitiva al top trascorsa a fare quello che più ci piace : surfare sempre al massimo!

Unica nota negativa: durante il ritorno abbiamo beccato l’unico diluvio dell’anno che ha praticamente allagato mezzo Marocco ! Ma va bene ugualmente : Il giusto prezzo da pagare per una settimana…………così !

Alla prossima trasferta!

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Foto e testo Cippo
CONEROSTYLE CREW

 

 

 

 

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.