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Surf-Amo – Dal monte Titano alla Sardegna

di - 26/02/2014

Dal monte Titano alla Sardegna, Surf-Amo piace ai sammarinesi.
Con Gies, azienda leader nazionale nel censimento del patrimonio pubblico, arrivano i primi sponsor per il progetto che unisce l’Università di Sassari e la Mec3 Sport.

Slalom

Arriva da San Marino il primo supporto a Surf-Amo, il progetto che vede protagoniste l’Università di Sassari e l’associazione sportiva dilettantistica Mec3 Sport per la diffusione degli sport del mare (windsurf, surf, kitesurf, sup e vela) nel mondo universitario. A poco meno di due mesi dal primo appuntamento ufficiale a Coluccia (19-20-21 aprile), oltre alle prime iscrizioni degli atleti e alle adesioni delle associazioni sportive interessate all’iniziativa, giungono anche gli sponsor.

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A credere nell’iniziativa è la Gies, azienda con sede a San Marino e specializzata in servizi e soluzioni informatiche per la pubblica amministrazione e software di gestione per il turismo (Sired). Dalla vetta del monte Titano che sovrasta la Valmarecchia e guarda la riviera adriatica, la Gies ha deciso di lanciare uno sguardo anche verso la Sardegna.
A dire il vero, l’azienda “capitanata” da Giovanni Fabbri opera nell’isola da oltre vent’anni e, dopo aver conosciuto l’iniziativa della Mec3 Sport, ha deciso di fare una virata sugli sport del mare «perché anche noi siamo legati a questo mondo. Anche se stiamo in cima a un monte siamo un popolo di mare – afferma Giovanni Fabbri, ad della Gies – e lo viviamo quotidianamente».

San Marino si integra bene con la regione Emilia Romagna che ha una tradizione di sport velici. E la piccola Repubblica dalla storia secolare, sebbene non abbia uno sbocco a mare, con il suo Yachting club nel 2013 ha ottenuto ottimi risultati e successi di rilievo.
La vela è anche la passione di Giovanni Fabbri che al circolo velico Rio Pircio di Bellaria-Igea Marina si allena con la sua 4,20. «Appena posso esco per mare con la mia barca – afferma –, non mi ritengo un esperto ma da vent’anni mi diverto in questa splendida realtà». Ed è anche questo spirito che ha spinto l’azienda sammarinese ad affiancare il progetto Surf-Amo. «È importante riuscire ad avvicinare la gente a questo tipo di sport – prosegue – e coinvolgerli in questo stile di vita».

Una passione quella dell’amministratore delegato della Gies che ha preso piede proprio da quando sono iniziati i contatti con la nostra isola. Nel 1992 infatti, la Gies arriva in Sardegna per censire il patrimonio mobiliare e immobiliare della Provincia di Nuoro. Da quel momento la Sardegna diventa per Fabbri quasi una seconda casa, «tanto che ormai mi sento sardo almeno al 50 per cento», dice. L’azienda, che ora è diventata leader nazionale nel censimento del patrimonio pubblico, nel 2002 si è occupata di rilevare il patrimonio mobiliare della Provincia di Sassari, quindi dal 2004 al 2006 ha operato il censimento immobiliare e mobiliare per il Comune di Cagliari. Poi il salto con la Regione Sardegna per il censimento delle terre gravate da usi civici (2009-2013). Nel 2012 quindi, per l’assessorato al Turismo della Regione Sardegna, realizza il sistema di monitoraggio dei flussi turistici (Sired).
«Si tratta di uno strumento che consente un immediato monitoraggio del numero dei turisti ospitati nelle strutture ricettive – spiega Giovanni Fabbri – che cambia il modo di fare strategie nel settore. Infatti, se prima i dati delle presenze arrivavano dopo mesi, adesso è possibile averli in tempo reale». Un software utilissimo per l’attivazione di mirate politiche di marketing e di promozione da parte delle Regioni che lo utilizzano.

Ecco, allora, che anche il turismo velico potrebbe fornire una serie di informazioni utili per l’avvio di una strategia d’azione mirata nel settore, volta anche a un potenziamento dell’offerta.
Un settore quello sportivo in grado di generare numeri di rilievo, se si pensa che, secondo i dati forniti lo scorso anno dal preside della Facoltà di Economia di Olbia, il «turismo sportivo ha un giro d’affari che oscilla sugli 8 miliardi di euro, con una spesa pro-capite per sportivo di circa 590 euro. Si tratta di numeri – aveva detto Francesco Morandi – che potrebbero dare soddisfazione alla nostra realtà regionale».

TESTO DI Andrea Bazzoni

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.