WINGMAN FLIP. Il back flip no hand dello svizzero Balz Muller pubblicato sui social ha fatto il giro del mondo. Ma come è possibile eseguire questa manovra senza mani? Beh… oltre al talento indiscusso di Balz, c’è una bella storia del “dietro le quinte” da raccontare.
BALZ MULLER
Ho sempre pensato che le manovre “no handed”, con il wing, fossero impossibili. Ma ancora una volta devo dare ragione alla tesi di Albert Einstein: “Solo coloro che tentano l’assurdo, possono raggiungere l’impossibile”.
Ovviamente il primo tentativo è stato uno dei più spaventosi trick mai provati in tutta la mia carriera negli sport acquatici e fatto così, totalmente “wireless, via bluetooth” (Balz ride), all’inizio non ha per niente funzionato.
Poi, testando il Wingman SL e “The Spinner” (il nuovo chest harness e l’harness line rotante) di Wingman Products, è uscito improvvisamente il Wingman flip al primo tentativo e non mi ha più fatto paura. Da qui il nome “Wingman flip”.
E, come dice Balz, “provare è meglio che studiare”… per chi vuole tentare.
Chiaro che aiuta già molto l’essere abituati a stare a testa in giù e saper dominare il one handed back flip che, per assurdo, è per me la più semplice rotazione all’indietro.
Quindi, al prossimo back flip – senza pensarci – molla la mano dietro, dopo che hai iniziato la rotazione e poi… monta “The Spinner” e voilà… stai già volando con il tuo wing, “hands-free”.
Buon divertimento e…in culo alla balena!
INTERVISTA A PIETRO KIAULEHN
Ciao Pietro, il marchio Wingman è ancora relativamente nuovo ma ho visto che avete già sviluppato un nuovo concetto di trapezio per il wing. Da dove nasce l’idea del “The Spinner”?
Il Wingman SL è un trapezio a fascia. Il primo prototipo è nato dalle idee di Balz Müller e Ale Tomasi in modo da avere un prodotto più adatto al freestyle e alle onde. È stato quindi sviluppato il nuovo Wingman SL per dare la massima libertà di movimento inserendo un “crash pad” sulla parte inferiore della schiena in modo tale anche da tenere l’ingombro del trapezio il più basso possibile per meglio adattarsi alle esigenze di chi surf le onde. Da Maui, Michi Schwaiger, capo test per Naish, ne ha già ordinati un paio da testare tra le loro condizioni. Anche su questo prodotto è presente il nostro concetto del “breathing harness”, ovvero il trapezio che si adatta al respiro del rider.
L’idea iniziale di Balz Müller era avere un leash che poteva girare ma a cui eri sempre agganciato. Abbiamo sviluppato l’idea ma ci siamo resi subito conto che era troppo pericoloso. Abbiamo quindi ideato una cimetta che potesse ruotare su se stessa in modo da permettere di girare l’ala e non rimanere incastrato. Balz è riuscito così a fare il Back Flip no hand, e penso anche che sarà possibile con questo trapezio fare anche altre manovre “senza mani”, come per esempio le strambate, tornare magari anche un po’ verso la old school.
Questo nuovo trapezio a quale tipologia di rider è più indicato?
Come detto prima è indubbiamente un trapezio più indicato ai freestyler o al wave, anche se un ottimo racer come Alessandro Tomasi lo sta utilizzando ogni tanto per la sua disciplina, pur non avendo il supporto per la schiena.
Quali nuovi particolari tecnici avete dovuto adottare?
Non abbiamo dovuto fare grandi cambiamenti, a parte il gancio che prima non aveva la possibilità di far passare la fettucia.
È adatto anche ai bambini, di cui sempre un numero maggiore vediamo affacciarsi al wing?
Per ora la nostra taglia più piccola è la XS che va bene per i ragazzini di 13-15 anni. Non è escluso però che in futuro faremo dei prodotti anche per bambini.
FOTO DI Ronny Kiaulehn