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Treviso, approvato il nuovo percorso

di - 25/01/2016

La Treviso Marathon 1.3 e la prima Treviso Half Marathon di domenica 6 marzo sono state ufficialmente misurate. Nei giorni scorsi il giudice Aims Stefano Bassan è infatti arrivato a Conegliano per due giorni dedicati alla misurazione dell’intero percorso della 42,195 km e della 21,097 km. Il misuratore internazionale è stato scortato, nel suo meticoloso lavoro, dalla Motostaffetta della Treviso Marathon e dalla Polizia Stradale – sezione di Treviso. Due giorni intensi nel corso dei quali i due percorsi sono stati punzonati ogni 5 chilometri. L’arrivo è stato fissato in Corso Vittorio Emanuele II, all’altezza delle Gallerie Dalla Zentil e Centro Affari. La partenza è invece stata fissata in Corso Mazzini, davanti all’ingresso di Corte delle Rose. Partenza e arrivo saranno i medesimi sia per maratona che per mezza maratona ed entrambe saranno certificare di classe A Iaaf per l’omologazione dei record di categoria massima. I due tracciati porteranno i podisti nei comuni di Susegana, Santa Lucia di Piave, Mareno di Piave e San Vendemiano, con ritorno a Conegliano, regalando uno sguardo sui più bei monumenti storici del territorio.

Dopo il via da Corso Mazzini i maratoneti procederanno verso sud passando di fronte alla scuola enologica più vecchia d’Italia, l’istituto statale di istruzione secondaria superiore “G.B. Cerletti” fondata nel 1876 dal re Vittorio Emanuele II. A Susegana, splendido scorcio del Castello di San Salvatore, di proprietà della nobile famiglia dei Conti di Collalto. Diventato uno dei più estesi castelli tardomedievali italiani, il Castello subì pesanti rovine tra il 1917 e il 1918, quando il territorio comunale venne a trovarsi nella zona di occupazione austro-tedesca a seguito della rotta di Caporetto, vicino al fronte sul fiume Piave. I maratoneti entreranno poi nella tenuta Borgoluce, 1.220 ettari di pascoli, boschi, allevamenti, campi coltivati, vigneti, frutteti, canali, mulini, caseifici, sempre di proprietà dei nobili Collalto. Raggiunto Ponte della Priula (senza però attraversare lo storico Ponte sul Piave) il tracciato risale verso Conegliano. Al chilometro 18 l’incontro con gli atleti della Treviso Half Marathon per il tratto di percorso condiviso fra Santa Lucia di Piave e Mareno di Piave. I podisti passeranno poi vicino a Villa Corner Campana, costruzione quadrata che presenta due barchesse allineate ai lati della facciata dell’edificio principale, sorta nel ‘700 come sede estiva dei conti Campana, in seguito passata in eredità ai nobili Corner. Per i maratoneti c’è poi l’attraversamento della storica “Cittadella” (agli inizi del 1300 i benedettini dell’Hospitale ricevettero da Alessandro III le contermini cappelle di S. Dalmazio della Cittadella e di S. Michele di Ramera). La via Ungheresca, che sembra ricalcare tratti della paleoveneta “Pista del Sale” che permetteva ai mercanti della “piazza di mercato” Ob Terg (diventata Opitergium, poi “Oderzo”) gli scambi di commercio con il “gran mercato” Terg Est (poi “Trieste”), conclude il tratto in comune. In località Ramera i maratoneti proseguiranno fino alla Chiesa dei Santi Lorenzo e Marco di Soffratta, costruita dopo la demolizione della chiesa di S. Lorenzo e di quella di S. Marco per volere dell’Abate del Monastero cistercense di Lovadina nel 1306, che ricevette dal vescovo di Ceneda il permesso costruirne una sola in posizione più comoda per i fedeli.

Seguendo il corso del fiume Monticano – ultima linea difensiva dell’impero austro-ungarico nella Battaglia di Vittorio Veneto – i partecipanti arriveranno a San Vendemiano (dove maratona e mezza maratona si ricongiungeranno), attraverseranno il centro per poi proseguire verso Conegliano fronteggiando Villa Lippomano, voluta dall’omonima famiglia del patriziato veneziano come residenza di campagna, forse progettata, nel XVII secolo, dal grande architetto veneziano Baldassare Longhena.

L’ultimo tratto si correrà nel bellissimo centro storico coneglianese, entrando da Porta del Monticano o del Leon, una delle quattro porte della Conegliano Medievale che prende il nome dal grande affresco del leone marciano, opera del Pordenone, che la sormonta. Per i podisti un incantevole centro storico ricco di palazzi, chiese e piazza che fanno di Via Beato Ongaro, via XX Settembre e le altre vie, davvero una Contrada Granda. Da Palazzo Sarcinelli, maestoso palazzo del 1518, già sede della Biblioteca Civica, oggi sede di importanti mostre d’arte, a Piazza Cima, costruita tra il 1848 e il 1868, attorniata dal teatro Accademia (voluto da alcuni nobili coneglianesi e concluso nel 1868 su progetto dell’architetto Scala di Udine) e dallo storico Municipio, al Duomo, nato come piccola chiesa tra il 1345 e il 1354 per volere dei Battuti e diventato Duomo intitolato a Santa Maria Annunziata e a San Leonardo nel secolo XVIII dopo ampliamenti e modifiche (al suo interno c’è la pala della “Madonna con bambino e santi” di Giovan Battista Cima, eccelso pittore rinascimentale vissuto tra la metà del 1400 e la prima metà del 1500) e alla Sala dei Battuti, che conserva gli affreschi di Pozzoserrato e di altri artisti locali e gli arazzi di manifattura fiamminga di notevole pregio, databili intorno al 1560. La facciata esterna è considerata il più vasto affresco murale del Veneto, dipinto da Pozzoserrato nel 1593. Dopo l’uscita da porta Dante (già del Rujo), ecco la fontana dei Cavalli, uno dei monumenti simbolo della città. Scolpita nel 1337 da Spongradi e fino al 1770 posizionata al centro di Contrada Granda, venne poi arricchita dalla statua del Nettuno sulla conchiglia trainata da due cavalli marini proveniente dal giardino di Villa Foscolo di Oderzo, che andò a sostituire l’originale obelisco andato perduto. Dopo la curva, gli ultimi metri fino quasi alla Chiesa di San Rocco, complesso risalente al 1640, con la facciata barocca più volte rimaneggiata, l’ultima nel 1901, e con al suo interno la pala del Beccaruzzi “Sposalizio mistico di Santa Caterina”. Arena naturale del tifo sarà la Scalinata degli Alpini, già Salita della Pescheria Vecchia, disegnata in età austriaca per unire la stazione ferroviaria (1855) al centro storico.

Questa Treviso Marathon 1.3 si caratterizza dunque per l’alto profilo non solo paesaggistico ma anche architettonico e storico, proponendo un percorso veloce, con altimetria quasi piatta, ma che regala a chi la correrà una visione suggestiva di questa parte della provincia di Treviso.

Salima Barzanti – Ufficio stampa

 

Da sx il responsabile del percorso Mauro Miani e il giudice misuratore Aims Stefano Bassan (foto organizzatori) Da sx il responsabile del percorso Mauro Miani e il giudice misuratore Aims Stefano Bassan (foto organizzatori)