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Triathlon Olimpico Rio 2016, la Jorgensen non tradisce, Bonin 17esima

di - 22/08/2016

di Gabriele Gentili

Dicono che non perde mai e probabilmente è vero: Gwen Jorgensen è la nuova campionessa olimpica di triathlon, al termine di una gara molto diversa da quella maschile del giorno prima nella quale la prova di corsa ha avuto un peso preponderante sulle altre due.

Il racconto del pomeriggio di Rio parte dalla prova di nuoto dove la spagnola Caroline Routier ha chiuso per prima senza però che si facesse alcuna selezione, tanto che si è formato un vasto gruppo al comando comprendente anche la nostra Charlotte Bonin, nona dopo i 1500 metri in acqua. Nel gruppo c’era anche la Jorgensen, tranquilla 20esima dopo il nuoto e che spesso nella frazione ciclistica ha provato a dare qualche strappo per tenere viva l’andatura.

Triathlon donne Spettacolare uscita dall’acqua del gruppetto di testa, la nostra Charlotte Bonin è nona nella prima frazione a nuoto, finirà diciassettesima.

Al secondo cambio al comando era la sudafricana Mari Rabie ma la Jorgensen non si è minimamente preoccupata e ha iniziato a spingere, lei che vanta tempi sui 10 km di corsa non lontani da quelli delle migliori specialiste nordamericane e si è presto avvantaggiata. Avrebbe pensato di essere sola, ma con lei c’era la svizzera Nicola Spirig Hug, proprio la campionessa uscente, che nel quadriennio si è dedicata a mettere al mondo una figlia, tornando in forma proprio per l’appuntamento a cinque cerchi. L’elvetica, anche lei fortissima soprattutto nella corsa a piedi, ha tenuto il ritmo della rivale per cedere nella seconda parte e chiudere a 40” dall’americana, salendo così sul podio olimpico per la terza volta.

Dietro le britanniche hanno provato a inseguire insieme alla cilena Riveros, all’australiana Moffat, alla neozelandese Hewitt e alla bermudiana Duffy, la numero uno del ranking a conti fatti vera delusione della prova, senza però trovare collaborazione. Alla fine le due atlete albioniche si sono giocate il podio in volata con Vicky Holland terza a 45” dalla vincitrice e con 3” su Non Stanford. Decisamente buona la prova delle azzurre che migliorano sensibilmente i piazzamenti di quattro anni fa, con Charlotte Bonin 17esima a 4’32” e Annamaria Mazzetti, rimasta attardata nelle fasi iniziali, 29esima a 5’37”.

 

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”