“Per aiutare gli squali… ne è valsa la pena perdere un arto. Voglio anche aiutare gli altri amputati e tutti i bambini che si ritrovano senza un arto. Se vuoi fare qualcosa, non ti preoccupare di quello che pensa la gente sulle tue scelte. Se credi che si possa fare, fallo e basta! ” – Mike Coots
Storie parallele a quella del nostro amico Fabrizio Passetti, entrambi accomunati dalla perdita di un arto e dalla grande voglia di rialzarsi e dare il massimo lo stesso, sul surf come nella vita. Molte persone come loro sarebbero grate di poter vivere semplicemente, apprezzando i piccoli bei momenti della quotidianità, ma a Mike Coots questo non basta. Il surfer vuole di più, non solo per se ma anche per le vittime di amputazioni e per gli squali, compreso lo squalo tigre che gli ha portato via la gamba destra.
Quando ha perso il suo arto sapeva che la vita non sarebbe più stata la stessa, ma sapeva anche di essere fortunato e poterla raccontare: nonostante le difficili cure e lotte contro la sindrome di Stoccolma Mike ha stretto i denti determinato più che mai, consapevole di vivere in un luogo in cui è facile trovare le protesi giuste per rialzarsi.
In molte zone del mondo coloro che perdono un arto non sempre riescono a trovare la protesi giusta, questo lo sa bene anche Fabrizio Passetti. Così Mike, per essere grato alla vita, si sta sforzando per fare la differenza, aiutando altri amputati e partecipando a campagne di protezione degli squali.
Mike Coots è un surfista, un sopravvissuto, un avvocato, ma soprattutto un’icona.
Fonte: TheInertia
