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Valetudo: il racconto della trasferta britannica

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Valetudo: il racconto della trasferta britannica

E’ iniziata venerdì 13 aprile dall’aeroporto di Orio al Serio Bergamo l’avventura delle aquile Valetudo Skyrunning: Cecilia Mora, lsabella Labonia, Debora Cardone, Matteo Lorenzi, Alberto Bolcato, Giorgio Pesenti e gli accompagnatori, i Rolfo: Roberto, Andrea e la fotografa Serena. L’aquila Valetudo Zinca invece partiva dall’aeroporto di Bilbao, il forte atleta di origine rumena, vincitore del circuito del Mountain Running dello scorso anno, si è unito a noi in tarda serata. Dopo due ore e trenta di volo, il nostro aeromobile ci ha scaricato all’aeroporto di Manchester nel Regno Unito e poi, con due macchine, siamo arrivati a Braithwaite sede dei nostri due alberghi e quartier generale della nostra race del Coledade Horsehoe. Il primo impatto con il parco nazionale di Lake District, nel nord ovest dell’Inghilterra, è stato come un incantesimo. Questi graziosi villaggi inglesi incastonati in un meraviglioso contesto verdeggiante, di inizio primavera, sono da considerare dei tesori da conservare gelosamente, anche perché qui, oltre alla bellezza della natura, si respira un’atmosfera molto rilassante; i residenti di questo parco sono molto cordiali e gentili e non sono per nulla stressati per cui è meglio non esportare la nostra vita dell’Italia del nord, convulsa e frenetica. Dopo una nottata nel silenzio di questa campagna inglese, ecco il sospirato giorno di gara, sospirato perché ha preso forma e interesse il primo circuito Valetudo Mountain Running International Cup. Sinceramente non mi aspettavo un avvio cosi brillante: eccezionale la partenza delle dame, strabiliante e incredibile davvero vedere sulla linea di partenza ben 130 atlete. Proprio 130, un record per il podismo montano al rosa e, come avrebbero affermato qui a Bergamo in un’occasione cosi particolare, roba da “suonare le campane a martello”. E dovevate vederle! Che grinta avevano in corpo! In pratica è stato come vedere una partenza collettiva di una nostra skyrace. Alle 13:15 lo start ha aperto ufficialmente questa race del Coledade in gonnella che ha già in archivio più di trenta edizioni. Le ragazze in “competition” dopo una breve salitina su di un prato, si sono lanciate come dei missili giù per la prima discesa di giornata per conquistare, dopo circa 1,5 km lo stretto e ripido sentiero che portava la gara sul primo Gpm.
Il percorso di questa prima prova VMNRIC 2012 è stato di km 13,7 per un dislivello complessivo di 1.830 metri. Per i runner che per la prima volta affrontavano questa reale gara pensando di trovare una corsa in montagna a portata di tutti i piedi, hanno scoperto che queste piccole montagne nascondevano delle insidie tecniche di media difficoltà sotto il profilo alpinistico. La Race del Coledade è assai bella e gradevole dal punto di vista podistico: è un po’ come svolazzare sulle montagne russe in un attrezzato parco di divertimento. Si alternavano brevi salite molto ripide che in alcuni tratti addirittura diventano delle mini arrampicate. In sostanza le salite e le discese presentavano due rilievi tecnici molto interessanti e ben distinti; la prima metà delle ascese e la parte finale della discese si correvano su vasti pratoni verdi mentre la parte finale delle ascese e la prima zona di discesa si trovavano su un terreno sassoso e roccioso. Senza minimamente esagerare sembrava di correre sulle vette Pirenaiche della Catalunya intorno ai 3.000 metri di quota. Tra i vari Gpm si percorrevano dei mini falsipiani e nei tratti dove il terreno era meno sconnesso, la vista degli atleti spaziava su una notevole zona del parco del Lake District. Gli occhi notavano subito le varie tonalità di questo verde inglese, le chiazze più chiare erano delle immense distese di prato e pascolo mentre le chiazze più scure delle rigogliose zone boschive. Le abbondanti precipitazioni di acqua, neve e tempesta caratteristiche di questa zona, favoriscono il mantenimento di numerosi laghi, torrenti e fiumi e di conseguenza, al variare delle condizioni atmosferiche, abbiamo potuto ammirare i vari colori con le diverse sfumature di blu e azzurro della superficie di questi bacini e corsi d’acqua. Infine, mentre ci si arrampicava fra i roccioni, si notava il continuo turbinio delle nuvole in cielo e quando i raggi solari riuscivano a bucare le nuvole pareva che si accendesse tutto il parco del Lake District. Comunque i nostri polmoni ci hanno ringraziato perché hanno immagazzinato un ossigeno purissimo e incontaminato: qui l’inquinamento non è di casa, è praticamente inesistente anche perche non ci sono né fabbriche, né grosse arterie stradali.
La Coledade oltre alla tecnicità del suo tracciato molto selvaggio, è stata scelta come race del VMNRIC perché riesce a mantenere nel tempo un enorme fascino. Infatti i suoi km di race non sono marcati e i runner devono correre con cartina, bussola e fischietto al seguito, ma a volte però prevale l’istinto di seguire un corridore locale. Ritornando alla cronaca, verso i 2/3 del percorso, nel tratto più impegnativo dell’intero tracciato, su una salita molto ripida con dei gradoni naturali molto faticosi da superare, i camosci maschietti hanno raggiunto il gruppetto delle prime runner rosa. Al comando della due classifiche i corridori, sia maschi che femmine, si sono sempre controllati a vista. Su un percorso cosi breve è scontato che i corridori specialisti delle corse in montagna siano i più avvantaggiati rispetto ai runner che si allenano per ben altre distanze e dislivelli complessivi che, in alcuni casi, sfiorano i 6.000 metri. Sul traguardo finale il primo atleta ad alzare le mani al cielo è stato Joe Symonds in 1h07’45”. Secondo, con uno strepitoso recupero nel finale, la new entry Valetudo Skyrunning Italia, Ionut Zinca in 1h08’42”, 3° Morgan Donnelly in 1h08’48”. Classifica femminile:prima Lauren Jeska 1h22’40”, seconda Sarah O’Neil 1h23’16”, terza Catriona Buchanan 1h26’20”; al quinto posto Debora Cardone in 1h26’ 56”, la forte atleta piemontese della Valetudo rosa ha sfoggiato una determinazione impressionante. 22esima la campionessa mondiale di ultra trail 2010 Cecilia Mora con 1h35’05” e 36esima la rilevazione delle gare trail di inizio stagione Isabella Labonia 1h40’34”. Ringrazio lo staff dell’organizzazione di Braithwaite Lodge, lodevole l’impegno del direttore di gara Mike Robinson, anche lui in gara. Come sempre, è stato prezioso il lavoro svolto dal nostro mega segretario del circuito VMNRIC Frances Serra.

Giorgio Pesenti – Valetudo Skyrunning