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A un’ora dal mare, una montagna di sensazioni

di - 12/12/2019

Un autunno dalle giornate decisamente miti ci ha spinti a visitare di persona un luogo che conoscevamo solo per sentito dire: il territorio della Vésubie – Valdeblore. Un posto ricco di attrattive, dove vivere a 360° la passione per la montagna.

Ma cosa gli disse la testa al Cavour, quando nel 1860 cedette a Napoleone III la Savoia e Nizza?
Penso egoisticamente a questo mentre con Cristiano, il mio collega, percorriamo l’ultimo tratto di autostrada, prima dell’uscita per Nizza.
Ci lasciamo alle spalle un mare che in questo settembre è ancora un incanto, la Promenade Des Anglais e il centro settecentesco, per tirare dritto verso nord, costeggiando la Vésubie (un fiume n.d.r.), nel suo tortuoso percorso fra picchi di calcare e profonde e verdi gole.
I pini marittimi salendo cedono il posto ai castagni prima e agli abeti poi, è una valle davvero selvaggia quella che percorriamo fino Saint Martin Vésubie (San Martino Lantosca in italiano n.d.r.), il centro abitato che funge da fulcro del territorio. Qui sembra un po’ di essere in Svizzera, è un paesaggio alpino autentico, con decine di chalet in legno, negozi di attrezzatura per la montagna e bike rent.
Proseguiamo lungo la strada che sale a Le Boréon, la nostra casa per due giorni sarà il centro d’accoglienza visitatori dell’Alpha Parc Animalier.
La strada per le auto si ferma qui, dove un ristorante, qualche appartamento, la biglietteria e un gift shop fungono da varco d’accesso al parco dei Lupi.

 

Alpha Park Animalier

L’indomani mattina, di buon ora, ci rechiamo in visita al parco.
Qui tre branchi di lupi vivono in semilibertà, all’interno di una vasta area di foresta recintata, sono il branco di Erps, quello di Pelago e quello di Boréon, in tutto circa 25 animali, differenti per taglia e colore del mantello.
Alle 11.15 assistiamo alla colazione dei lupi, tre operatori entrano nel recinto scaricando una cassa di carcasse d’animale. I lupi si avventano, dai capibranco in avanti, spazzando in fretta tutta la carne a disposizione, uno spettacolo emozionante a cui i bambini presenti assistono con le bocche spalancate. Per un attimo si dimentica di essere in un parco controllato, immaginando di essere nella natura più selvaggia.

Trekking

In tarda mattinata carichiamo gli zaini e calziamo le scarpe da trekking, portandoci in auto al Santuario della Madonna delle Finestre.
Da qui partono diversi sentieri, fra cui quello in direzione dei 5 Laghi che scegliamo di percorrere.
La montagna è bellissima, con un bosco iniziale molto fitto, popolato da scoiattoli neri e mandrie di mucche. Poi, dove il bosco si apre, i colori dell’autunno colorano di rosso, giallo e verde le dorsali delle cime circostanti.
Incrociamo pochi trekker lungo il percorso, un po’ perché la stagione è ormai avanzata, un po’ perché la giornata non è bellissima e alterna raggi di sole e qualche goccia di pioggia.
Il trekking dura circa 1.30 h, con un dislivello di xxx m, piacevole e tranquillo, ideale per fare un po’ di fiato e mirare nei giorni successivi ad itinerari più impegnativi nel vasto Parco del Mercantour o lungo il confine italiano che qui è vicinissimo, magari salendo al Monte Argentera, 3.297 m.
Torniamo a Saint Martin Vésubie nel tardo pomeriggio, dove, da Sport Addict, prenotiamo le e-bike per il giorno successivo.
Al mattino successivo facciamo un salto a La Colmiane, la stazione sciistica punto di riferimento invernale del comprensorio. Qui in estate l’offerta è molto varia: la pista di slittino estivo più lunga di Francia (1,6 km, 400 m di dislivello, 42 km/h di velocità), una linea Zip (teleferica n.d.r.) di 2,6 km per 130 km/h, via ferrata con ponte tibetano e pista da Downhill per MTB.

 

E-Bike

Noi con le E-bike facciamo un sentiero ad anello che collega Saint Martin con La Colmiane: sono circa 37 km con poco meno di 1.800 m di dislivello, spesso su sentieri ripidi e tecnici, sia in salita sia in discesa.
Dal parcheggio di Saint Martin Vésubie si sale sulla strada asfaltata per Venansson, abbandonandola per un sentiero – con segnavia giallo – che porta direttamente al Col de Varaire. Da qui si scende su sentiero a Saint Dalmas, con un ultimo tratto a zig zag che piacerà molto agli amanti della guida attiva. Si risale prima di arrivare al villaggio, prima a pedali e poi con un tratto di portage che collega alla pista forestale che arriva in cima alla seggiovia di La Colmiane. Da qui si può scegliere che tracciato affrontare tra una delle due discese disponibili, sino ai laghetti. Manca solo un’ultima picchiata sul percorso GR51 sino al nostro punto di partenza, con una variante finale accidentata. Qui la traccia GPS, la mappa e il profilo altimetrico: visugpx.com/snGzUkSMwo

 

Le nostre giornate si concludono con qualche attività indoor, dato il peggioramento del tempo. Le terme di Berthemont Le Bains e il Vesubia Mountain Park di San Martino Lantosca sono state una magnifica alternativa allo sport outdoor, ma di questo vi parleremo la prossima volta.

 

Info: puremontagne.fr/it

 

Diplomato in Arti Grafiche, Laureato in Architettura con specializzazione in Design al Politecnico di Milano, un Master in Digital Marketing. Giornalista dal 2005 è direttore di 4Actionmedia dal 2015. Grande appassionato di sport e attività Outdoor, ha all'attivo alcune discese di sci ripido (50°) sul Monte Bianco e Monte Rosa, mezze maratone, alcune vie di alpinismo sulle alpi e surf in Indonesia.