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Oxyburn abbigliamento: il Test

di - 29/01/2020

L'Abbigliamento Oxyburn è stato testato isia al mare, che in montagna, sfruttando la possibilità dei nostri tester di lavorare con diverse condizioni meteo.

Test doppio “Abbigliamento Oxyburn” per il nuovo marchio 100% made in Italy a cura dei nostri tester Caterina Vacchi e Simone Centemero.

Testo e foto di Caterina Vacchi – mytriathloninstyle.com

 

L'Abbigliamento Oxyburn è stato testato isia al mare, che in montagna, sfruttando la possibilità dei nostri tester di lavorare con diverse condizioni meteo.
L’Abbigliamento Oxyburn è stato testato, sia al mare, che in montagna, sfruttando la possibilità dei nostri tester di lavorare con diverse condizioni meteo.

La parola ai tester

– Caterina Vacchi e Simone Centemero – 

L'Abbigliamento Oxyburn è stato testato isia al mare, che in montagna, sfruttando la possibilità dei nostri tester di lavorare con diverse condizioni meteo.
Caterina e Simone in azione durante il recente test Abbigliamento Oxyburn.

“Simone ed io abbiamo testato i prodotti avendo volutamente presente solo un’informazione di base: sapevamo di avere a disposizione dei capi di alta tecnologia prodotti da un’azienda leader italiana. Abbiamo preferito non leggere la scheda tecnica di materiali così sofisticati per non farci influenzare e per dare un parere genuino che guardasse più all’effettivo comfort che alle note dell’azienda.”

Indoor & Outdoor, un test vero!

“Abbiamo testato i materiali con diverse condizioni metereologiche e diverse temperature, sia al mare, che in montagna, sia in città (outdoor) che in palestra (indoor).”

L'Abbigliamento Oxyburn è stato testato isia al mare, che in montagna, sfruttando la possibilità dei nostri tester di lavorare con diverse condizioni meteo.
Il test dell’Abbigliamento Oxyburn ha pienamente soddisfatto Simone Centemero, atleta con all’attivo gare di endurance di altissimo livello di triathlon, corsa e ciclismo.

Impressioni di corsa…

  • Simone: Spesso e volentieri i capi a “compressione” risultano un po’ troppo costrittivi, poco traspiranti e non sempre (e mi riferisco principalmente alle calze) facili da indossare. Con i capi testati di Oxyburn la prima considerazione degna di nota è l’ESTREMA TRASPIRABILITA’ dei tessuti. All’apparenza non lo si sarebbe davvero detto, ma… provare (a sudare) per credere!
Un particolare del calzoncino a compressione variabile della collezione Abbigliamento Oxyburn, testato da Simone in una fase Outdoor
Un particolare del calzoncino a compressione variabile della collezione Abbigliamento Oxyburn, testato da Simone in una fase Outdoor
  • Caterina: La maglia a maniche lunghe si è rivelata perfetta in ogni condizione, anche come capo intimo nelle giornate più fredde. Devo ammettere di averla provata come intimo anche in sessioni di sci alpinismo e ciclismo con identiche piacevoli sensazioni. La morbidezza del tessuto ci fa dimenticare di avere addosso dei capi a compressione.

 

  • Simone: Le calze, a differenza di tante altre, sono davvero a compressione graduata ed anzi mi sembra proprio di poter dire mirata. Stringono proprio nei punti in cui serve. E quando si tolgono i benefici si sentono davvero. Discorso analogo per il pantaloncino, il quale avvolge la muscolatura dei glutei e quella della coscia integralmente fino al ginocchio.
Un particolare del calzoncino a compressione variabile della collezione Abbigliamento Oxyburn, testato da Simone in una fase Outdoor
Calzoncino a compressione variabile , maglia manica lunga e calze compressive della collezione Abbigliamento Oxyburn, testato da Simone in una fase Outdoor
  • Caterina: Una comoda fascia in vita li rende piacevolmente avvolgenti rendendone armonica la chiusura. Il bordo inferiore (girocoscia, un punto sempre un po’ delicato per noi donne) non provoca irritazione o fastidio e svolge egregiamente la funzione di tenere teso il tessuto. Spesso questo genere di capi viene indossato per moda o vanità (modellano il corpo che è una meraviglia!) ed è difficile apprezzarne integralmente i benefici. In questo caso bisogna dire che non è solo così ed i benefici, che sono innumerevoli, si possono apprezzare anche in sessioni di allenamento impegnative. La qualità dei tessuti, sia con riguardo alla morbidezza, che alla traspirabilità che all’elasticità non sembra risentire dei numerosi lavaggi.
Un particolare del calzoncino a compressione variabile della collezione Abbigliamento Oxyburn, testato da Simone in una fase Outdoor
Un particolare della calza a compressione variabile della collezione Abbigliamento Oxyburn, testato da Caterina. Da notare la trama variabile del tessuto elasticizzato, che comprime in modo diverso le zone della caviglia, senza costringere in modo eccessivo la i malleoli a diretto contatto con il colletto della calzatura New Balance Boa System.

!!!Abbigliamento Oxyburn promosso  a pieni voti!!!

Il nostro test si conclude con le parole entusiaste di Caterina e Simone che hanno promosso a pieni voti il marchio italiano, presente oggi sul mercato sportivo con una collezione decisamente ampia e polivalente.

“Davvero un prodotto che non può mancare nel cassetto di uno sportivo e che può essere piacevolmente indossato anche nei momenti di semplice recupero post gara o allenamento!”

Se volete saperne di più andate QUI!

La collezione Abbigliamento Oxyburn è stata particolarmente apprezzata dai nostri tester, abituati a confrontare le proposte dei numerosi marchi presenti sul mercato.
La collezione Abbigliamento Oxyburn è stata particolarmente apprezzata dai nostri tester, abituati a confrontare le proposte dei numerosi marchi presenti sul mercato.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”