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4 chiacchiere con Cristiano Cricco Siringo (Vice Presidente Aicw)

di - 28/05/2014

In occasione del Sa Barra Freestyle Contest abbiamo incontrato Cristiano Siringo, da tutti conosciuto come Cricco, Vice Presidente dell’Associazione Italiana Classi Windsurf. Durante il Contest organizzato da Gigi Madeddu abbiamo scambiato con lui quattro chiacchiere sul presente e sul futuro del windsurf agonistico italiano AICW.

Ciao Cricco come stai? Quasi due anni da vice presidente Aicw, soddisfatto o pentito della tua scelta?
Ciao ragazzi, ora va meglio. Ho passato 3 mesi piuttosto burrascosi a causa di problemi medici legati a mio padre ma le cose sembrano essersi risolte nel miglior modo possibile, il mio vecchio ha la pellaccia dura. La faccenda però, sommata al mio lavoro e alla famiglia, ha inciso ancora più profondamente sulle mie medie di allenamento che si sono avvicinate allo zero, e ciò proprio nei mesi che precedono la stagione agonistica, per cui per quest’anno la vedo durissima. Per ciò che riguarda la mia carica in AICW sono molto soddisfatto dei risultati che questo Direttivo ha raggiunto fino ad ora. Ci sono stati momenti difficili (nei quali non mi sono mai pentito di alcuna scelta fatta) soprattutto a causa di una battaglia legale con alcuni personaggi del nostro mondo che sono arrivati addirittura a richiedere alla FIV il commissariamento di AICW, praticamente la sua scomparsa, comunque poi scongiurata. Ma questa è un’altra storia. In realtà in quasi 2 anni di lavoro questo Consiglio ha riportato un certo entusiasmo nel nostro mondo riuscendo a raddoppiare il numero dei soci, soprattutto con un eccezionale aumento dei giovani che in precedenza erano quasi assenti dai ruolini dell’Associazione. Un aumento che ha avuto effetto sia nel freestyle, anche grazie al #sabarrastyle project, nello slalom grazie al lavoro dell’OvoTeam, di Francesca Alvisa e della scuola cagliaritana e sarda in generale, e del CST, ed infine anche nel Formula dove però le belle sorprese sono arrivate solamente dalla zona del Delegato Mocchi, che si è pure beccato delle critiche, per me immotivate, da alcuni “senatori”. Ma si sa, è più facile distruggere che provare a costruire. Io non dimenticherò mai l’articolo che scrisse un regatante (Francesco Orsi) su Funboard (ora 4windsuf) il giorno dopo uno sfortunato Campionato Nazionale a cui partecipai, e che segnò il momento più buio nella storia della nostra Associazione provocando non solo un terremoto nel Direttivo dell’epoca ma quasi la scomparsa di AICW. L’articolo si intitolava “non nel mio nome”, ovvero che tutto ciò di brutto che era capitato in quell’occasione, ed in quel periodo, non era successo nel nome di coloro che amavano il windsurf. Bene io vi posso invece assicurare che tutto quello che questo Direttivo sta realizzando, o provando a realizzare, lo sta facendo nel nome di tutti quelli che amano il windsurf senza secondi fini e senza personalismi ma soprattutto prendendo in considerazione l’opinione e le proposte di tutti. Lo sport per noi deve andare nella direzione in cui lo vogliono portare gli sportivi stessi; al contrario invece nel nostro mondo ci sono personaggi che invece di mettere la propria esperienza al servizio dei giovani e dello sport pensano solo ai propri interessi e scaricano su AICW tutta la responsabilità di fare proselitismo sulle giovani leve, per poi pontificarci pure sopra. Io dico: rimboccati le maniche e, se hai a cuore la tua disciplina, aiutaci con proposte concrete e con azioni altrettanto tangibili, come stanno facendo i personaggi che ho citato prima, magari creando un vivaio nel tuo circolo. Non è certo colpa di AICW se i giovani, per scelta o per motivi fisici, scelgono freestyle e/o slalom invece che il formula o il raceboard. Oppure candidati, fatti eleggere (se ci riesci) e prova magari a fare meglio di noi, saremo tutti contenti dei tuoi risultati e di certo coopereremo, non ponendo ostacoli al contrario di quello che invece sta accadendo oggi.
Noi stiamo facendo tutto quanto possibile con quello (poco) che abbiamo. Non mi stancherò mai di ripetere che oggi non ci sono risorse e quelle poche che AICW riesce ad ottenere le utilizza per promuovere lo sport ed organizzare i Campionati Nazionali come richiesto da FIV. Poi, seulement pour parlez, se i soldi che si potrebbero utilizzare per aiutare il movimento italiano vengono dirottati all’estero per farli vincere, nella migliore delle ipotesi, da un qualche big rider internazionale in terra straniera… Comunque al momento è più che raddoppiato il numero delle regate e dei Circoli che ci cercano e chiedono di poterne organizzare (anche al Sud), è cresciuto enormemente il numero di iscritti alle regate e sembra che sia crescendo anche l’interesse, tanto che abbiamo anche ricevuto richiesta da un’arma dell’esercito di cooperare con noi. Non si sa mai, un tempo c’erano le squadre veliche che davano anche un lavoro per la vita… magari si riparte…
Chiudo col dire che questo Direttivo sta percorrendo la strada della condivisione, dell’educazione, quella che in passato mancava e che ha fatto allontanare parecchi circoli velici dal nostro mondo, della sportività e dell’informazione con un grande sforzo a mezzo mail, internet e facebook. Certo che se poi più della metà dei nostri soci non legge le mail o non entra nel sito AICW o nelle 2 pagine facebook gestite dall’Associazione (e di questo abbiamo prova essendoci programmi ad hoc che monitorano le percentuali di visite o apertura mail) non ci rimangono che i piccioni viaggiatori o i segnali di fumo per propagandare regate e/o manifestazioni e/o informazioni generali sulla vita associativa. Meditate…
Per tornare quindi alla tua domanda iniziale: no non sono pentito, anzi sono molto soddisfatto.

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Quindi un lavoro complicato?
No, è sicuramente più difficile fare l’avvocato, il padre, il marito, il figlio e il capobranco (2 cani) tutto insieme. Certo è che se anche i nostri amici Soci ci aiutassero un poco di più, magari cambiando il loro atteggiamento nei confronti, ad esempio, dei Giudici attuali, che comunque sono molto più preparati che in passato, rispettando le normali regole di educazione (orari skipper meeting, orari di chiamata in acqua, proteste, ecc..), e magari cominciassero a prendere coscienza dei propri doveri oltre che dei soli diritti facendo un poco di autoanalisi ed autocritica sarebbe meglio. E ancora meglio sarebbe se cominciassero anche ad informarsi di come funziona la FIV, che è cosa ben diversa da AICW, per capirne i meccanismi, e di quali e quanti sacrifici vengono richiesti soprattutto a quel santo del nostro Presidente per seguire tutto e tutti. Se infine potessimo poi elidere almeno il 70% delle problematiche inutili create da tutti noi (per tornaconto, disinformazione, pigrizia, menefreghismo, ecc.), l’AICW potrebbe crescere molto di più di quanto sta già facendo e soprattutto molto più velocemente. Fatti tutti questi passi in avanti, saremo maturi pronti e preparati a diventare un giorno qualcosa di migliore e più grande, magari una Federazione autonoma all’interno del CONI. Non mi sembra un reato poter sperare un giorno di essere autonomi, con circoli nostri, istruttori nostri e con scuole dove allevare i nostri giovani nelle varie categorie di età e classi come accade negli altri sport.

Prima volta a Sa Barra e prima volta al Sa Barra Freestyle Contest. Le sensazioni?
L’AICW guarda con grande interesse al lavoro ed al progetto che Gigi Madeddu ed il suo team stanno portando avanti a Sa Barra e già da tempo si era deciso che qualcuno di noi sarebbe intervenuto al Contest per far sentire il sostegno dell’Associazione. Qui per i giovani si sta facendo un lavoro eccezionale ed i risultati si vedono anche dai podi di questa edizione. Marca, Tagliafico, Passani, Bertoldo, le ragazze, sono tutti delle realtà e non potranno che continuare a crescere. Il posto poi è perfetto non solo per il freestyle ma anche per lo slalom (l’ho provato io stesso dopo aver visto navigare anche il vice campione del mondo Alberto Menegatti) e quindi, in accordo con Gigi, vedremo in futuro come veicolare al meglio tutte queste potenzialità.
Inoltre sono molto dispiaciuto di aver potuto partecipare, per motivi di lavoro, solo al secondo giorno di gara. Ho visto prima il tabellone Junior e poi la Super Session, ed è stato uno spettacolo pazzesco, di grandissimo livello. I Testa, Vinante, Fabrizi, Lorioli, Bertoldo, Passani & Company hanno offerto uno show che, un mio amico romano che vive a Cagliari e che era li con me, ha definito assolutamente incredibile ed entusiasmante. Che altro dire se non bravi tutti ma soprattutto grande merito a Madeddu, sia in acqua che fuori. Il prossimo anno porterò lo Gnomo (mio figlio) in primis per provare lo spot e secondo per conoscere la futura erede di Gigi e Cory. Non si sa mai, Gigi sei avvertito!

podio super session

 

Il freestyle italiano ha mostrato un livello da Coppa del Mondo, un movimento sul quale investire anche per il futuro?
Sicuramente si. Il livello è altissimo e credo che presto se ne accorgeranno anche nel resto del mondo, così come credo che l’introduzione da quest’anno del regolamento PWA possa solo che aiutare i ragazzi ad essere pronti per le future competizioni internazionali. Come ho detto il Consiglio Direttivo vedrà con Gigi cosa poter organizzare in futuro anche per veder crescere tutto il movimento che ruota intorno a questa incredibile Accademia creata nel Sulcis da questo straordinario ragazzo sardo e dal suo team di appassionati.

Su 18 partecipanti 9 di loro erano Junior (Under 20). Un bel messaggio per il windsurf italiano?
Non un messaggio ma la strada, quella giusta. Questo è in piccolo quello che tutti noi del Consiglio auspichiamo per il futuro. E per fortuna esistono sono queste realtà, come altre (i ragazzi dello slalom), che ci dicono che la strada intrapresa è quella gusta. AICW non ha oggi le risorse economiche ma sta facendo qualsiasi cosa nel proprio potere per supportare tutto ciò.

La formula con gara a chiamata e con gli atleti in giuria affiancati dall’esperienza di un giudice ufficiale Aicw come Gigi “Le Carro” Colombo può essere un’idea da approfondire?
In realtà la formula della rotazione degli atleti sul tavolo Giuria guidati da un Giudice Ufficiale è già stata utilizzata ed inoltre deliberata dall’Assemblea dei Soci 2013 per le gare a carattere zonale; abbiamo iniziato e visto con Sa Barra (anche dello scorso anno) che la cosa funziona ed anche bene (a proposito un ringraziamento a Matteo Romeo che sebbene infortunato ha partecipato comunque come Giudice al Contest), e quindi non vedo perché non attuarla anche in futuro. Di certo la formula responsabilizza gli atleti, gli dà una visione diversa delle cose mettendoli dietro al tavolo delle decisioni in modo che capiscano le difficoltà che si possono incontrare nel giudicare le manovre altrui. Credo che per loro sia un ottimo momento di crescita e di presa di coscienza.

Il Sa Barra Contest come antipasto del prossimo campionato italiano in programma a Coluccia in occasione del Windsurf Grand Slam? La stagione sembra partita col piede giusto…
Altro che piede giusto, direi con tutta la gamba. Forse sarà fortuna o forse il nostro lavoro in minima parte, con l’incremento nazionale delle regate e con il cambio di rotta del regolamento PWA nello slalom del 2013, qualche aiuto a raggiungere dei risultati lo ha dato. Faccio dei nomi di atleti italiani che hanno raggiunto risultati internazionali di rilievo nell’ultimo anno. Slalom: Menegatti, Iachino e Rosati. Feeestyle: Jacopo Testa, Mattia Fabrizi, Giovanni Passani, Nicolò Tagliafico. Formula: Marco Begalli. Non è poco e qualcuno di sicuro lo sto dimenticando. Tutti questi saranno al Grand Slam di Coluccia (2-8 giugno) che sarà, come lo scorso anno, un grandissimo spettacolo e l’evento più importante dell’anno (visitate le pagina web e fb dedicate – www.windsurfgrandslam.it)
Appunto per tutto quanto finora detto, abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze di tutti: convenzioni traghetti ed alloggi molto convenienti, pasta party tutte le sere, comunicazione, foto e video ai massimi livelli, seratone top secret, animazione in spiaggia, freestyle anche tow-in a ruota continua, slalom posticipato di 1 giorno (inizia il 3 giugno) per permettere agli atleti impegnati nel PWA Costa Brava (fine 1 giugno) di arrivare senza dover fare un tour de force, giorni dedicati prioritariamente al Formula (dal 4 al 7), poi raceboard, speed e addirittura una tappa nazionale della mitica Classe Windsurfer. Serve altro per smuovere chi ci legge e farlo venire in Sardegna?

Novità in programma riguardo la specialità del freestyle? Abbiamo sentito di un corso per diventare giudici FIV, cosa cambia rispetto al passato?
Le grosse novità nei regolamenti sono state democraticamente deliberate lo scorso anno all’Assemblea dei Soci (non ci dimentichiamo che per fortuna questa è un’Associazione ed i Soci ne sono i padroni), mentre per ciò che riguarda i Giudici si è lavorato su più piani: da una parte il Consigliere referente del Freestyle, Andrea Polloni, ha cercato di organizzare un corso Giudici di sedia AICW che per varie ragioni che non sto qui a spiegare è stato rimandato, dall’altra Carlo Cottafavi (il Presidente AICW, ndr), unitamente ai vertici del kitesurf, ha ottenuto da FIV un corso per futuri Ufficiali di Regata che si terrà ad ottobre a Roma (sembra sicuro) nelle aule del CONI.
Qual è la novità? Avete idea del percorso che FIV impone agli aspiranti Giudici per divenire Ufficiali di Regata? Lunghissimo e, per noi, inutile (affiancamenti in moltissime regate di barche tipo optimist, laser, ecc..); invece nel  caso in questione Carlo, Mirco Babini e Miki Cerqueti sono riusciti ad ottenere che chi frequenterà il corso (che sarà breve e specifico sulle discipline “artistiche”) diverrà immediatamente Giudice FIV con tutti i vantaggi del caso (rimborsi ecc.), e permetterà ad AICW di risolvere non pochi problemi cronici di carenza Giudici wave e freestyle. Chiaramente coloro che verranno inviati da AICW a fare il detto corso dovranno avere requisiti tecnici idonei alla specificità del corso.

Per finire, cosa ti auguri per il futuro?
Intanto vi ringrazio per lo spazio concesso all’Associazione e poi mi auguro di non tornare più a Genova per discutere esposti contro AICW innanzi alla Commissione Disciplinare FIV,  auguro a tutti noi di trovare presto uno sponsor unico e che ci dia un sacco di euro per organizzare il windsurf agonistico in Italia e supportare tutti i giovani meritevoli di qualsiasi disciplina, mi auguro che un italiano vinca quanto prima una disciplina del PWA, auguro ai miei amici del Direttivo di poter fare sempre meglio, ma soprattutto VI auguro di godervi la vita con i vostri figli ed amici praticando magari con loro un sacco di windsurf. Io sto iniziando con lo Gnomo e devo dire che la cosa mi piace proprio. Occhio che in futuro magari ci sarà un  ITA 512 al top delle classifiche (cosa che a me non è mai riuscita e mai  riuscirà). Buon vento e buon Grand Slam a tutti.

INTERVISTA DI Simone Pierini

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.