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4 Chiacchiere con Franco Piccioni

di - 17/10/2015

Noi di 4sup abbiamo notato che questo “personaggio” compare un pò ovunque nel mondo del sup, così abbiamo deciso di fare 4 chiacchiere con Franco Piccioni, intervistandolo al bar di uno stabilimento balneare a Riccione.

Chi è Franco Piccioni?
Una vita molto variegata la mia. Dai 16 ai 22 anni ho fatto il pianista di piano Bar mentre mi diplomavo allo Scientifico e poi frequentavo la Facoltà di Astronomia a Bologna, finchè a 23 anni ho dovuto lasciare tutto per proseguire l’attività di mio padre, ritiratosi per motivi di salute.
Così, improvvisamente, sono passato dall’arte e dalle stelle ad una più concreta gestione aziendale che ho proseguito per i seguenti 25 anni, mentre coltivavo contemporaneamente tanti altri interessi e sport.
Con la mia azienda del settore alimentare che copriva il nord e centro Italia, tante sono state le soddisfazioni ed i premi ricevuti, finanche quello del prestigioso “Business to Business” indetto dal Ministero dell’industria per il Commercio Elettronico.
Ma la mia vera passione è sempre stata e rimasta il Mare, così nel 2005, venduta l’azienda principale, mi sono ritagliato tutto il tempo che potevo per stare il più possibile vicino al Mare. In questo modo, oltre a praticare il windsurf ed il kite con più libertà, in pochi anni ho potuto acquisire il Brevetto di SUB ed Apnea, quello di Salvataggio F.I.N., la Patente Nautica, il Brevetto di Salvataggio in Mare con moto d’acqua F.I.N. e soprattutto nel 2010 ho partecipato al 1° corso ISA per Istruttori di SUP, diventando Istruttore I.S.A. (International Surfing Association) e tutt’ora collaboro con piacere come Coach Supervisor, con il Presenter ISA per l’Italia, Alessandro Dini.

Franco piccioni Il volto di Franco Piccioni

Che ruolo hai nella Fisurf?
Nella FISURF ricopro il ruolo di Consigliere assieme a Roberto Mandoloni (responsabile Campionati), Alessandro Dini, Roberto Domenichini, Emiliano Bufalini e Stefano Creti oltre ovviamente al nostro Presidente Alessandro Di Spirito.
Sono anche il Responsabile Atleti per la Federazione e Giudice Federale di Surf e SUP Wave I.S.A.

Come è stato il campionato 2015?
Credo che il Campionato 2015, anche per il grande merito di Roberto Mandoloni che quest’anno per organizzare il settore del SUP si è davvero diviso in cento parti, sia stato un evento eccellente.
Più di una dozzina di gare Surf, oltre 20 gare di SUP Race e wave, il tutto disputato su di un territorio di 10 regioni italiane, dalla Sicilia al Trentino, dal Friuli alla Sardegna, fanno un panorama di competizioni degna di una Federazione coi fiocchi.
La diffusione delle gare su di un territorio vastissimo come quello formato appunto dalle 10 regioni toccate dalle competizioni, ha permesso a tantissimi atleti di partecipare ai contest ma anche di far provare il gusto della competizione anche a moltissime persone che solo da poco si sono avvicinate ai nostri sport.

Miss Fitness (1) Miss Fitness insieme a Franco Piccioni … a chi non piacerebbe insegnare una lezione di SUP a delle donne così? FRANCO FRANCO hahahah

I cambiamenti hanno portato giovamento agli atleti?
Il problema principale che abbiamo dovuto affrontare, nonché il più spinoso, è stato quello di stabilire delle regole in un settore sportivo nato da poco in cui ovviamente finora si era fatto tutto con molta elasticità. Questo va bene finchè ci si diverte tra amici e le competizioni si svolgono in modo benevolo, ma poi quando vai ad organizzare delle gare di Campionato nazionale che si disputano anche a centinaia di chilometri di distanza e con atleti che provengono da città lontanissime e che nemmeno si conoscono, occorre necessariamente che le regole siano univoche e rispettate.
Così con la Federazione abbiamo formato dei Giudici di Gara attraverso corsi ed esami specifici, dimodochè fosse sempre presente alle oltre 30 competizioni effettuate, un Responsabile di Federazione con competenze da Giudice per gestire l’evento.
Anche per i club organizzatori, che finora non si erano tutti uniformati nell’organizzazione delle gare, abbiamo stabilito dei requisiti minimi ed indispensabili evitando così, com’è era accaduto negli anni passati, che venissero a mancare tutte quelle prerogative necessarie per poter permettere agli atleti di fare le manifestazioni con serenità ed in tutta sicurezza.
Questo ha fatto si che fossero sempre presenti un’ambulanza e l’assistenza in acqua, ma anche bibite e cibo per gli atleti, che venissero premiate tante categorie per dare soddisfazione al maggior numero di partecipanti ed infine elargiti anche diversi rimborsi spese.
Non sempre è stato facile far recepire alle ASA organizzatrici che per la Federazione è imperativo che determinati requisiti minimi debbano essere rispettati, ma tra qualche accidente ricevuto ed una stretta di mano, alla fine siamo riusciti ad ottenere che ogni associazione rispettasse le nostre regole.
Ora sembrerà anche normale ma nel settore del SUP, da poco entrato a far parte degli sport di Mare, è stata davvero dura perché non essendoci uno storico in questo campo, in tanti erano restii a seguire anche le regole più basilari.

franco piccioni Una lezione di Franco

Hai seguito i mondiali in Messico come è stato?

Come Responsabile atleti ho accompagnato la nazionale fino al check-in dell’Aeroporto di Bologna per incoraggiarli e soprattutto assicurarmi che non ci fossero problemi con la spedizione delle tavole com’era già successo in passato.
Ho poi seguito ovviamente il mondiale attraverso i video e personalmente tramite i miei contatti WhatsApp con gli atleti ed ho goduto e sofferto con loro nei momenti topici.
Ricordo con piacere i messaggi che ci scambiavamo io ed Alessandro Onofri in piena notte (per via della differenza di fuso orario) quando cercavo di dargli il massimo di carica per poter affrontare le gare del giorno dopo e le battute scambiate con Erika Barausse sulle condizioni del morale dei nostri atleti e sul cibo.
Comunque il video di Erika che arriva saltellando sulla spiaggia dopo un’estenuante race in un Mare difficilissimo, con un Alessandro Onofri che tutto commosso dall’emozione spara fuori anche le tonsille per darle la carica nello sprint finale, credo sia la più bella ed eloquente immagine del successo di questa nostra nazionale ai mondiali di SUP in Messico.

franco piccioni Sempre in cerca di onde

Sei istruttore Isa! Spiegaci perché è sempre bene fare i corsi …

Un Istruttore ISA in qualità di membro dell’Organismo Ufficiale Internazionale per lo sport del surf riconosciuto dal C.I.O. (Comitato Olimpico Internazionale), svolge un ruolo nello sviluppo e nella crescita del surf in tutto il mondo.
L’intento di ISA è anche quello di creare un metodo di insegnamento uguale in ogni scuola, con i medesimi metodi di istruzione e le stesse regole valide per ogni Istruttore. Per questo il suo impegno è quello di formare istruttori di qualità sul territorio dei 97 paesi in cui ISA è riconosciuta.
ISA vuol dare una garanzia ai nuovi allievi, tramite i suoi Istruttori Brevettati, di imparare il SURF ed il SUP di base in modo corretto, permettendogli di continuare a praticarlo anche sulle onde più impegnative in serenità e senza subire traumi.
Credo sia fondamentale che gli appassionati di questi sport si informino che la scuola frequentata impieghi solo Istruttori ISA, perché in fatto di sicurezza bisogna evitare di ricevere o far dare al proprio figlio, una formazione impartita da istruttori formati in scuole che non richiedendo gli stessi i requisiti fondamentali per la sicurezza gli allievi, quali il Brevetto da Bagnino di salvataggio ed un periodo di tirocinio presso un Istruttore Supervisor Coach accreditato ISA.
Tutto questo per permettere alla gente che si rivolge ad una scuola di SURF e SUP di essere il più possibile al sicuro in un ambiente come il Mare dove anche il più piccolo imprevisto si paga anche gravemente. Mandare un figlio ad una scuola anche solo di sup in acqua piatta, ma dove necessariamente il figlio viene portato in un ambiente spesso insidioso come quello marino, lacustre o fluviale con un istruttore che non è ha un brevetto con tecniche di soccorso e rianimazione credo sia una cosa da evitare senza bisogno di aggiungere altro.
I corsi ISA per gli Istruttori costano un po’ di più e sono più duri da superare ma ritengo sia meglio così perché almeno gli Insegnanti formati garantiscono una sicurezza necessaria nel fare sport che si svolgono in acqua.
Se l’istruttore di tennis di vostro figlio non è proprio un drago, al massimo il ragazzo ci metterà un po’ di più a fare una bella schiacciata, ma sentirsi male in acqua e tutt’altra cosa.
Così un bravo Insegnante di SUP darà a chi inizia con lui il suo percorso in questo sport, già le basi per evitare di farsi male se vorrà continuare a praticarlo sulle onde od in ambienti non sempre troppo sicuri come i laghi od i fiumi.
Infine va segnalato che passare dall’acqua piatta alle onde col SUP sembra una sciocchezza, ma se non hai imparato le regole corrette all’inizio del tuo percorso rischi poi di portarti dietro impostazioni sbagliate che ti impediscono o comunque rendono più difficoltoso il tuo divertimento da surfista; il tutto senza contare i rischi provocati da una tavola di quasi 150lt di volume che ti piomba per errore con le pinne nella schiena perché dopo che un onda ti ha malauguratamente fatto cadere non sai come posizionarti.
Allora perché non iniziare con 2 od al massimo 3 lezioni di un maestro esperto che ti insegna in modo corretto? La spesa sarà minima ed il risultato eccellente: cioè il classico “poca spesa, molta resa”.

SUP E 066 Franco Piccioni e Alessandro Onofri

Quali sono i tuoi spot preferiti
Bè, senza andare troppo lontano, io che sono di Riccione, quando è scirocco vado al Porto con i ragazzi del Monkey Surf, così mi godo anche un po’ delle magiche evoluzioni di Matteo Fabbri e la simpatia del mitico Presidente Andrea Tordi.
Se poi ho tempo, allora allargo la scelta tra la Madonnina di Cesenatico, dove incontro altri amici come Alessandro Onofri, Roberto Mandoloni, Margherita e Lorenzo Boschetti oppure arrivo fino a Marina di Ravenna, uno spot che adoro anche per la bella location con tutte le casette sul molo e dove trovo altri amici come Massimo Maestri ed Orso.
Con il maestrale ed il Mare da nord non posso non andare al Rock Island di Rimini in buona compagnia del Mago (Alessandro Merli) di Pydo (Stefano Padovani) e Fire (Mirco Sarti). A volte è uno spot che diventa davvero spettacolare.
Però se ho tutta la giornata libera e mi danno conferma delle buone condizioni, allora mi godo in pieno la Versilia e vado a Viareggio o Forte dei Marmi con Alessandro Dini e Marco Ricci. Il Porto di Viareggio o la zona di Mare vicino al pontile di Forte dei Marmi di fronte al Bagno Carlo, sono sempre al top e oramai che mi conoscono tutti, tra i bagnini ed i vari gestori della zona, mi sento proprio come se fossi a casa mia.

SAMSUNG DIGITAL CAMERA Venezia

Viaggi futuri

 Parto ora per le Canarie ed anche se sono a Tenerife, spero di poter incontrare Eduardo Diaz, il mio primo maestro di SUP del 2009, che però sta a Gran Canaria.
Se poi riesco, durante l’inverno seguirò il consiglio di Leonard Nika il quale mi dice che in Portogallo non è mai troppo freddo neppure a Natale e così magari vado a Peniche nella surf-house del mio amico e allievo Massimo Guerra.
Vorrei poi riuscire in primavera ad andare anche a Somo dove sono stato l’anno scorso in compagnia di Erika Barausse e dove ho conosciuto la sua grinta e determinazione anche contro i local della zona: Erika vs Local 1 a 0. Fantastica Erika!
Oppure se proprio non riesco ad uscire dall’Italia mi godrò un po’ di Sicilia andando dall’amico ed Istruttore ISA Giulio Serra a Pozzallo dove spostandosi solo di 10 o 20 km le onde le trovi sempre.

Quale tavole usi?

Bè, mi sono sempre piaciute le Starboard ed ancora tengo la Carbon Wide Point che mi ha consigliato anni fa Onofri.
Da due anni però sono passato alle custom ed ho comperato i SUP della Twins Bros coi quali mi trovo benissimo e con cui sono riuscito a capire tante cose in più sul surf che con una tavola di serie non sarei riuscito ad imparare.

Programmi futuri per il 2016? Un Mare! Cioè, sempre legati al Mare.
Scherzo, ma davvero per quanto riguarda lo sport cercherò di sfruttare il più possibile il tempo a mia disposizione per fare nuovi corsi di perfezionamento nelle varie discipline che seguo. Un upgrade ISA, un Corso di Soccorso nei fiumi, ancora windsurf e kite e soprattutto la formazione di un Gruppo che riunisca tutti gli Istruttori ISA che conosco e che ho formato in giro per l’Italia, così da poterci scambiare idee, opinioni e soprattutto allievi che così potranno usufruire di contatti con zone meravigliose come Venezia, Polignano a Mare, la Versilia, il Mare di Pozzallo e di Catania, la Liguria, la Sardegna, tutta la Riviera Romagnola, il Lago di Garda e quello del Trasimeno.
Se poi sarò ancora rieletto alle nuove elezioni FISURF di dicembre, cercherò di far espandere il SUP anche nelle regioni che lo conoscono poco e di portare nuove gare di Campionato nelle location più belle d’Italia.
La Federazione ha appena iniziato il percorso per il riconoscimento del CONI ed in vista della probabile ammissione del Surf alle Olimpiadi del 2020, l’imperativo è “diamoci da fare”; ad esempio triplicando il numero di iscritti che già supera i 1.200, quello delle Associazioni iscritte che sono già più di 50 ed infine le regioni che, dalle attuali 16 toccate dalla Federazione, vorremmo portare a 20, perché è vero che ben 5 non sono toccate dal Mare ma hanno comunque laghi e fiumi che per la pratica del SUP sono una meraviglia.
Per quanto riguarda invece la mia città, che è Riccione, il mio programma sarà con molta probabilità quello di riportare il SUP al Festival del Benessere che il prossimo anno potrebbe anche prolungarsi molto oltre le due giornate fatte quest’anno.
Siccome però parliamo del 2016 ed è appena passata l’estate, ora vado un po’ a divertirmi in vacanza e poi ci penserò al ritorno, per cui
Shaka Brah a tutti.

12038405_1028099560568821_7792728836424034149_n Premiazione Finale Campionato Fisurf 2015

 

Foto di Franco Piccioni e Ideana Orrico