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4 chiacchiere con Riccardo Marca – Coronavirus mood

di - 20/04/2020

Ciao Riccardo, innanzitutto come stai e come sta la tua famiglia?
Ciao a tutti. Per fortuna stiamo tutti bene, ed è la cosa più importante al momento.
Nonostante ciò, la situazione è molto difficile da affrontare, ovviamente non poter andare a surfare per noi amanti di questo sport è una delle ragioni, ma personalmente la consapevolezza di tutto quello che sta succedendo fuori dalle porte di casa è quello che rende la quarantena ancora più difficile. Sto cercando di limitare anche l’utilizzo dei social medias, è importante rimanere informati quotidianamente su quello che sta succedendo nel mondo, ma altrettanto importante è riuscire a distinguere una notizia da una discussione / polemica, e in questo periodo ce ne sono fin troppe a parer mio, che non porteranno a nessun risultato se non a quello di minare ulteriormente il nostro umore. Cerco di tenermi il più possibile attivo con varie attività, ammetto che non è facile ma ogni giorno mi sprono per trovare la motivazione.

Dove ti sei allenato quest’inverno prima dell’esplosione della pandemia?
Dopo avere passato gli ultimi inverni in Sud Africa per gli allenamenti quest’anno ho deciso di cambiare meta e di prepararmi alla stagione agonista in Spagna a Tarifa.
Le condizioni non sono state ideali il primo mese, a Gennaio, ma sono decisamente migliorare a Febbraio. Anche Steven Van Broeckhoven, Nic Hibdige, Matteo Romeo, Andi Lachauer ed altri riders erano qui per allenarsi questo inverno. Tarifa è una ottima metà per allenarsi in freestyle, offre una varietà di spot simile a Cape Town. L’unico lato negativo è che come quasi tutte le mete europee durante l’inverno non si può avere la certezza di trovare il vento tutti i giorni come in Sud Africa.

Dove ti trovavi al momento dell’inizio del lockdown?
All’inizio del lockdown mi trovavo a Tarifa e tuttora sono qui insieme al mio amico Alex Mertens. Abbiamo deciso di rimanere qui all’inizio del lockdown per evitare spostamenti (specialmente per lui considerando che essendo di San Francisco avrebbe dovuto prendere vari aerei per rientrare a casa e passare da diversi aeroporti). Tutto è cambiato così velocemente che non abbiamo neanche avuto il modo di riflettere bene su che cosa fare, di certo non avremmo mai immaginato di ritrovarci oggi in questa situazione, si prospettavano solamente due settimane di quarantena inizialmente. Stiamo cercando di organizzare il nostro rientro a casa da qualche settimana ma è molto più difficile del previsto, speriamo entrambi di riuscire a rientrare a casa con le nostre famiglie presto.

Come è cambiata la tua vista durante questo periodo di lockdown?
Principalmente direi che il cambio più grande è stato quello di non poter andare alla spiaggia e di non poter uscire per andare in bici o per una corsa.
Mi sono sforzato di mantenere una routine quotidiana, dal mettere una sveglia il mattino, ad una buona alimentazione e praticare sport.
Personalmente mantenere una routine quotidiana per quanto possa sembrare non avere senso mi ha aiutato molto mentalmente a rimanere attivo e positivo.
Anche io ho avuto i miei alti e bassi, ma devo dire che fino ad oggi sono generalmente soddisfatto di come ho affrontato questa “sfida”.

Riesci comunque a tenerti allenato quotidianamente?
Fin dal primo giorno di lockdown ho mantenuto degli allenamenti quotidiani di vario tipo grazie al supporto del mio coach Ubaldo (Ubalance).
Ho diviso i vari allenamenti fra le giornate della settimana, mantenendo degli allenamenti di forza, altri di core, stretching, mobilità… e per la prima volta ho anche iniziato a fare yoga, che devo dire oltre ad essere un ottimo allenamento fisico mi sta aiutando molto a mantenere la calma e riportare in equilibrio (o quasi) i miei pensieri in alcuni momenti.

Come sarebbe dovuta essere la tua stagione agonistica/lavorativa e come sarà invece a causa di questa situazione?
Ad oggi non so ancora che cosa sarà della mia stagione agonistica e lavorativa. Come gli ultimi anni, anche quest’anno avevo in programma di seguire il circuito dell’europeo e del mondiale. Oltre a ciò ho integrato dei camp di freestyle nel mio calendario. Al momento non ho idea di quello che sarà quest’anno e quello che sarà in futuro per me. Il mio sogno è sempre stato e tuttora è quello di continuare ad essere un windsurfsita professionista per un pò di anni ancora ed alla fine della mia carriera continuare a lavorare per le aziende che mi sponsorizzano oggi. Non nascondo il fatto che essere un windsurfista professionista è stato possibile fino ad oggi con grandi sacrifici, farò il massimo per renderlo possibile anche in futuro, ma ancora non possiamo sapere quali effettivi cambiamenti questa pandemia porterà anche al settore del windsurf.

 

Come pensi che verrà modificato il calendario del PWA e del EFPT?
Ad oggi non abbiamo ulteriori aggiornamenti ufficiali né dal circuito del Pwa né da quello del Efpt, ma vista la situazione penso che non si possa dare per certo nessun evento in programma.
Probabilmente le maggiori possibilità ci sono per il Pwa a Sylt essendo questo a fine Settembre, ma ovviamente spero ancora che la situazione possa risolversi in tempo per gli altri eventi, anche se realisticamente ho seri dubbi in merito.

Per quanto riguarda i materiali, aprile storicamente è il periodo dei photoshooting dei vari brand per i materiali del prossimo anno, quasi tutti svolti a Maui. E generalmente in questo periodo iniziamo a “sbirciare” qualche novità dalle foto dei vari fotografi presenti in spiaggia a Maui. Ma non quest’anno!
Hai avuto contatti con i brand che ti sponsorizzano? Quali sono le loro direttive per i prossimi mesi? Pensi che il materiale 2021 arriverà questa estate come normalmente accade o sarà tutto rinviato?
Sto mantenendo quasi quotidianamente i contatti con i miei sponsor per varie attività in programma, principalmente sui social medias visto che sono l’unico mezzo con cui possiamo comunicare ora.
Ad oggi non ci sono ancora novità in merito all’uscita dei materiali 2021 di Fanatic e Duotone.

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2020?
Faccio fatica a rispondere a questa domanda non avendo idea di quello che succederà. Prima che tutto questo iniziasse i miei obiettivi erano ben chiari, sono venuto qui a Tarifa per allenarmi al meglio, puntavo ai top 5 nel circuito del Pwa l’anno prossimo, e ho lavorato al massimo sotto vari aspetti finché ho potuto. Sto continuando a fare il massimo nelle mie possibilità ma obiettivamente il mio focus al momento si è spostato, spero che tutto possa risolversi e tornare come prima presto. Stanno succedendo talmente tante cose negative nel mondo in questo momento che rimanere focalizzati come prima su un tale obiettivo non è più possibile per me, detto ciò, la mia motivazione non sarà da meno una volta finito tutto.

Pensi che questa situazione che stiamo tutti noi vivendo potrai trarne anche delle cose positive?
Sotto un punto di vista personale… sono convinto che in ogni situazione ci può essere qualcosa di positivo, dipende molto se non completamente da noi di vederla in quest’ottica. Anche io in momenti come questo faccio fatica a trovare del positivo, ma sono convinto che c’è e con il tempo ce ne renderemo conto.
Sotto un punto di vista globale, non si può negare che il mondo sta finalmente “respirando”, forse era necessario un momento come questo per fermarci e vedere le cose in maniera distaccata, e renderci conto di quello che veramente conta nella vita. Spero almeno, che una volta finito tutto, ci sono possa ricordare di questa “lezione” imparata.

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.