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8 trucchi per correre al freddo

di - 02/12/2023

Correre al freddo, con l’arrivo della stagione fredda, per i runner diventa sempre problematico potersi allenare con regolarità, 8 errori da non commettere, 8 trucchi da adottare.

Le temperature si abbassano… la voglia di correre rimane!

Eh sì, è proprio così che succede. Con l’arrivo della stagione fredda per la maggior parte dei runner, amatori o professionisti, continuare a correre all’aria aperta diventa un problema. Quando la temperatura si attesta attorno agli zero gradi, svolgere con regolarità la nostra grande passione, la corsa su strada, può diventare un problema. Ma proprio qui viene il bello, perchè vestendosi in modo adeguato è invece possibile continuare a correre anche con condizioni meteo che inizialmente potevano sembrare proibitive.

1) Calzoncini corti, doppi calzoni o calzamaglia?

Nella foto sopra una delle proposte di ASICS, calzoncino doppio molto confortevole e fasciante, con calzoncino esterno particolarmente leggero e ventilato. 

Sembra banale, ma per molti runner dover rinunciare ai calzoncini corti per correre al freddo diventa un vero e proprio sacrificio mentale.

Abituati a “sgambare” per buona parte dell’anno con i muscoli delle gambe liberi, essere costretti ad indossare indumenti più ingombranti, come calzoni lunghi della tuta o calzamaglie tecniche rappresenta spesso un problema, che però va risolto.

Nella foto sopra una delle proposte di BROOKS con doppio calzoncino. In questo caso il calzoncino interno in materiale elasticizzato è più lungo rispetto al modello di ASICS poco sopra e fascia molto bene tutta la coscia. Il calzone esterno, più spesso, protegge molto bene da temperature basse.

Costringere infatti le nostre ginocchia a dover sopportare temperature esageratamente basse non risulta mai molto produttivo. Se infatti le articolazioni lavorano a temperature più vicine a quelle a cui sono normalmente abituate è decisamente molto meno impattante. E’ bene, consiglio spassionato, adottare calzamaglie lunghe o anche solo 3/4 che garantiscano una buona protezione delle articolazioni!

Nella foto sopra la proposta di Under Armour. Calzoncino doppio con quello interno elasticizzato in materiale tecnico, molto caldo, ma comunque molto traspirante. Un taglio più urban rispetto ai precedenti, con doppie tasche sui fianchi e maggior ampiezza di gamba.

Ginocchia al caldo quindi, adesso è ora di pensare anche ai muscoli. Se è vero che, muovendosi il muscolo produce calore, è altrettanto realistico pensare che se si corre al freddo, i muscoli saranno costretti a lavorare al freddo, sino a quando non si saranno riscaldati. Una tortura inutile che può essere evitata dotandosi appunto di calzamaglie.

Nella foto sopra una delle proposte di New Balance di maggior successo. Calzamaglia lunga, molto fasciante, non troppo spessa per temperature non eccessivamente basse, con un ottimo grado di traspirabilità. Molto utili le cerniere che permettono di indossarla anche senza togliere le scarpe.

I principali brand, come nella foto qui sotto, dispongono di ampie collezioni di cosidetti “lunghi” ovvero calazamaglie e maglie che proteggono al meglio gambe, tronco e braccia.

Nella foto sopra la proposta di Nike. Calzone lungo piuttosto ampio, decisamente caldo, anche se non particolarmente traspirante.

2) I calzoni doppi

Per gli irriducibili, ovvero tutti coloro che facendola in barba alle temperature più basse non sanno rinunciare ai calzoncini corti per correre al freddo, il nostro suggerimento è di orientarsi su calzoni doppi, ovvero indumenti che dispongono di un calzoncino supplementare interno che protegge la gamba. In commercio ne esistono davvero tanti e, come si può notare dalle foto qui sopra, si può scegliere tra tante soluzioni differenti.

Consiglio – NON VESTITEVI MAI TROPPO!

Tenete sempre presente che, per quanto gli indumenti indossati abbiano la funzione di proteggervi dalle basse temperature, l’errore più grande che si può commettere è di andare a correre al freddo vestendosi troppo. In questo caso, non appena il nostro corpo si sarà adattato alla temperatura esterna ed inizierà a produrre calore, si inizierà a sudare in modo innnaturale e saremo costretti a correre per il resto del percorso prefissato con la nostra pelle a contatto con indumenti umidi. Anche per correre al freddo è preferibile vestirsi il giusto, patendo magari un po’ il freddo nei primi minuti di corsa dedicati al wam-up o riscaldamento, per poi trascorrere il resto del nostro allenamento con la giusta temperatura corporea e un livello di sudorazione non eccessivo.

3) Canotta, t-shirt maniche corte o maniche lunghe?

Nella foto sopra una delle proposte di New Balance per correre in inverno. Manica lunga con tessuto termico, morbido e confortevole sulla pelle, non particolarmente fasciante, con taglio comodo.

Dopo aver analizzato quale possa essere il tipo di pantaloncino o calzamaglia ideale da indossare, passiamo alla parte superiore del corpo e alle braccia. Illusi dalle tenute adottate anche nei mesi più freddi dagli atleti élite in gara, molti di noi cercano sempre di vestirsi anche nei giorni di allenamento come se stessero andando a battere il record del mondo di maratona, quindi troppo poco, Ma vediamo nel dettaglio differenti proposte dai brand per correre al freddo.

La proposta di Odlo rientra nella categoria “maglie compressive”. Taglio molto fasciante, con materiale tecnico a differenti densità in  base alle zone. Rinforzata sulle spalle per generare più calore e con un peso del tessuto maggiore nella parte anteriore per tenere al caldo polmoni, cuore e stomaco. Estremamente adatta per temperature particolarmente rigide.

Vestirsi troppo poco è…

Un errore gravissimo dal quale c’è solo da imparare. Vestirsi troppo poco infatti costringerà il nostro corpo a produrre molto più calore, esaurendo irrimediabilmente prima del tempo le risorse energetiche di cui disponiamo. Le maglie con maniche lunghe sono la nostra scelta obbligata. In commercio ce ne sono di tutti i tipi e soprattutto con pesi del tessuto diverso. Noi sconsigliamo magliette che, per trama del tessuto o materiale stesso limitino in modo eccessivo la sudorazione. Sono infatti maglie che, se da un lato sono ottime per impedire la dipersione di calore del nostro corpo, risultano dannone e controproducenti perchè, come accennato nel cosiglio precedente, ci faranno sudare tantissimo e sicuramente molto di più di quanto sia necessario.

Nella foto sopra una delle maglie tecniche meglio riuscite tra tutte quelle regalate quest’anno nei pacchi gara di maratone e mezze maratone. E’ la long sleeve di Follow your Passion by Runnek, consegnata a tutti i partecipanti della recente Milano21. Maglia molto comoda dal taglio morbido, decisamente adatta per correre con temperature basse.
L’ultima delle proposte tra le “long Sleeve” è una maglia ibrida, ovvero la sovrapposizione di una maglietta a maniche lunghe ed una a maniche corte. Non particolarmente calda, quindi non adatta a temperature estreme, questa long sleeve di Under Armour è perfetta per condizioni climatiche invernali con temperature esterne intorno ai 3-5 gradi. Estremamente adatta a chi suda molto facilmente perchè è caratterizzata da un’ottima traspirabilità.

Tecniche e traspiranti!

Molto meglio maglie con maniche lunghe le cosidette “long sleeve”, che assicurino una buona traspirazione. Nel caso è possibile comunque adottare un trucco tanto banale quanto effficace, ovvero indossando una maglia termica leggera a manica lunga a diretto contatto con la pelle a cui sovrapporre una t-shirt tecnica per avere un po’ più caldo, oppure una canotta. Si tratta delle stesse magliette a maniche corte o canotte con cui corriamo per il resto dell’anno che, con questo piccolo accorgimento di sovrapposizione di strati, possono essere tranquillamente utilizzate nel periodo invernale.

4) I manicotti “benedetti”

Quelli nella foto qui sopra non sono specifici per il running, ma sono stati presi in prestito al ciclismo. Utilizzati recentemente con temperature rigide intorno agli zero gradi, si sono rivelati “tremendamente” efficaci. Sono della linea GORE Bike Wear con membrana Windstopper, molto efficace in caso di giornate ventilate e fredde.

Un capitoletto a parte va però dedicata ai cosidetti “manicotti” che spesso vengono utilizzati dagli atleti in gara e che, a differenza delle maglie a manica lunga, lasciano libere le spalle. Molti preferiscono questa soluzione in quanto la spalla libera offre una sensazione di grande libertà di movimento e permettono di indossare la canotta tradizionale. Una soluzione che è facilmente riscontrabile dagli atleti di un certo livello in gare invernali, ma che va limitata al giorno della gara, mentre per il runner medio la soluzione maglia manica lunga è quella più idonea.

5) In caso di vento o pioggia

Quando però le condizioni meteo sono più avverse, come in giornate ventose o piovose, è opportuno adottare una giacca supplementare antipioggia. In commercio si trovano capi a partire dai 15€ per le classiche antipioggia in materiale non traspirante, ma con ampie zone di ventilazione sotto ascelle e dietro alla schiena. Se invece si vuole adottare un capo più performante, vi sono giacche più tecniche che assicurano massima impermeabilità, pur garantendo un’elevata traspirabilità. In questo caso la somma da spendere è decisamente superiore, si va facilmente oltre i 200€, ma si tratta di una spesa che vale assolutamente la pena perchè si tratta di capi pressochè indistruttibili con una “vita tecnica” infinita.

6) Scaldacollo

Nella foto sopra tre proposte differenti di scaldacollo. Due sono del marchio spagnolo Buff, con diversi pesi e materiali, utilizzabili in ogni stagione, mentre quello centrale è di Polar, decisamente più leggero dei primi due, ma comunque efficace per tenere il collo al caldo.

Lo scaldacollo è a nostro avviso un capo indispensabile, che non dever mai mancare nel guardaroba del runner che vuole correre d’inverno. Si tratta spesso di una spesa molto modesta, a partire addirittura da 6-7€, per salire sino ai 25, anche 30€ dei modelli più tecnici. Nelle giornate veramente fredde, portato sopra alla bocca, permette di respirare aria più calda, anche se si inumidisce facilmente e può dare fastidio. Utilizzato invece nel modo tradizionale, protegge il collo e tiene più calde anche le vie aeree, rendendo la nostra corsa decisamente più confortevole.

7) Guanti

Una recente ricerca scientifica ha rilevato che oltre il 35% della dispersione termica del nostro corpo è nelle zone periferiche, mani, piedi e testa. Proprio per questo avere sempre a portata di mano un paio di guanti da utlizzare può essere estremamente utile. Il mercato dispone di modelli in materiale sintetico a partire da 15€ circa per andare poi a salire con i modelli più performanti con membrana impermeabile o antivento come quelli con membrana in Gore-tex, Anche in questo caso si tratta di fare una scelta ponderata. Un paio di guanti di lana o simil-lana tradizionali, acquistati per 5€ a una bancarella al mercato vanno già benissimo e “#provarexcredere” faranno già la differenza!

8) Cappello o fascetta termica?

Un bel cappello di lana o simil-lana è sempre ben accetto per correre al freddo, anche se molti runner non riescono proprio a tollerare di avere un cappello in testa mentre si suda… Per questa stagione, la fascetta termica risulta essere la scelta più indicata anche se, la porzione di testa che viene protetta è decisamente inferiore rispetto al classico “beanie” o cappellino. Da escludere, sempre secondo la nostra esperienza, il cappellino con visiera classico che si usa nei mesi più caldi, in quanto, se protegge egregiamente nelle giornate di pioggia e evita che l’acqua ci arrivi in faccia, ha poco potere coibentante.

Consiglio finale bis – Affidatevi a negozianti con esperienza!

Poter praticare il nostro sport preferito anche nelle giornate più freddde deve rimanere sempre un piacere e, se all’inizio potrà essere un po’ laborioso, giocare con le varie tenute a nostra disposizione, per capire qual è la più idonea, sempre in base alla meteo esterna, è molto divertente. Se abbiamo intenzione di dotarci di materiale tecnico di livello, quello che suggeriamo è sempre di andare presso un running shop selezionato, ognuno di noi ne ha almeno uno nella propria città o zone limitrofe, e affidarsi all’esperienza di chi il freddo lo ha patito, sperimentato e battuto prima di noi.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”