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Tempi di rilievo a Shanghai

di - 11/11/2015

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Tre gare di ottimo livello per lo Iaaf Road Label nello scorso weekend, tutte sulla maratona. Tecnicamente i risultati migliori sono arrivati dalla Shanghai International Marathon, con il kenyano Paul Lonyangata che ha abbassato di un minuto e mezzo il record della gara portandolo a 2h07’14”. Lonyangata, che ha ottenuto il suo personale, ha vissuto all’avanguardia tutta la gara, che negli ultimi 10 km ha visto giocarsi il successo quattro atleti. Il kenyano, bronzo mondiale junior sui 10000 nel 2010, ha preceduto il campione uscente, il sudafricano Stephen Mokoka anche lui miglioratosi in 2h07’40”. Terzo l’etiope Tola Shura Kitata che a soli 19 anni esordisce in 2h08’53” davanti alla delusione di giornata, il suo connazionale Endeshaw Negesse vincitore a Tokyo 2014. Nella gara femminile prima la 31enne kenyana Rael Nguriatukei Kiyara che in 2h26’23” ha respinto la sfida lanciatale dall’etiope Letebrhan Haylay, ottenendo la sua seconda vittoria stagionale in Cina dopo quella di Lanzhou in giugno. 2h28’11” per la Haylay, 2h33’57” per l’altra etiope Rahma Tusa al suo debutto.

L'arrivo a tempo di record di Paul Lonyangata (foto organizzatori) L’arrivo a tempo di record di Paul Lonyangata (foto organizzatori)

LIMO, ATTENTI A QUEST’UOMO

Primato anche alla Banque du Liban Beirut Marathon, per merito del kenyano Jackson Limo,atleta da tenere in considerazione per il futuro, essendo alla sua terza vittoria in cinque maratone disputate. 2h11’04” il suo tempo finale che gli vale anche il primato su suolo libanese. Limo, che puntava all’Amsterdam Marathon ma non si è accordato con gli organizzatori, ha allungato con decisione al 35° km vincendo con quasi 2 minuti sull’etiope Abdela Godana, secondo in 2h13’02” com’era stato secondo lo scorso anno. Terzo posto per l’etiope Hussein Mohammed in 2h14’49”. Sorpresa nella prova femminile con il successo della marocchina Kaltoum Bouaasayriya, nazionale sui 3000 siepi alle ultime Olimpiadi, che si è aggiudicata la gara in 2h36’05” profittando anche dei ritiri delle favorite Elena Nagovitsyna (Rus) e Diana Lobacevske (Ltu).La magrebina era al suo debutto sulla distanza e ha preceduto le etiopi Meseret Abebayehu in 2h36’26” e Bizunesh Urgessa in 2h42’07”.

Jackson Limo sul traguardo di Beirut (foto organizzatori) Jackson Limo sul traguardo di Beirut (foto organizzatori)bel, 

KENYA DOMINA ANCHE A CANNES

Pronostici nel complesso confermati alla Marathon des Alpes-Maritimes, da Nizza a Cannes dove il kenyano Barnabas Kiptum dopo il secondo posto dello scorso anno ha finalmente centrato il risultato pieno. Kiptum ha forzato l’andatura al 32° km senza trovare resistenza negli avversari se non nel connazionale Michael Chege, al quale però è stata fatale la leggera salita intorno al 35° km. Kiptum ha avuto via libera verso il successo ottenuto in 2h10’44”, a 15” dal suo personale, con 1’39” su Victor Kipchirchir e 2’04” su Chege. Fra le donne conferma a un anno di distanza per Rose Jepchumba, prima in 2h36’02” con 10’21” sull’etiope Halima Haji e 17’19” sulla francese Diane Wolf.

Bis a Cannes per la kenyana Jepchumba (foto organizzatori) Bis a Cannes per la kenyana Jepchumba (foto organizzatori)

ATENE, MARATONA SENZA STRANIERI

Due curiosità per finire: ad Atene il kenyano vincitore di Londra e Berlino Eliud Kipchoge e la campionessa mondiale Mare Dibaba hanno ricevuto il premio Aims come migliori maratoneti dell’anno,nell’antipasto della locale maratona quest’anno “vietata” ai campioni stranieri dalle difficoltà economiche nelle quali versano gli organizzatori. Successi per il greco Christoforos Merousis in 2h21’22” e per la giapponese Minori Hayakari in 2h52’06”.

A Sharm El Sheikh i gravissimi problemi legati all’attentato aereo della scorsa settimana, che di fatto hanno chiuso i collegamenti aerei con la stazione turistica egiziana, non hanno impedito la disputa della decima Half Marathon, vinta dal locale Abdelrahman Hassan in 1h29’09” ma con tanti italiani al via, il primo dei quali è stato Simone Nella quarto in 1h48’38”. Gara femminile alla russa Julia Ovchinnikova, sesta assoluta in 1h49’37” davanti alle italiane Marcilene Guarnieri in 2h06’15” e Maria Angela Ferrari in 2h24’21”. Appena 43 gli arrivati.