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Under Armour Infinite Elite 2, il test

di - 30/04/2025

TEST - UA Infinite Elite 2
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La nuova Under Armour Infinite Elite 2 è la perfetta materializzazione del concetto di daily trainer super ammortizzata. Ammortizzamento estremo, quindi, e una corsa molto facile, con un contatto del piede al suolo decisamente ovattato, caratteristica che può piacere o meno, ma che rende la Infinite 2 una scarpa da corsa per lunghe distanze decisamente valida.

Categoria: Max cushioning – Daily trainer
Peso: 298 grammi US 9.5 uomo
Drop: 8 millimetri
Stack height: 36/28 millimetri

Design

Max cushioning di nome e di fatto, l’intersuola sovradimensionata caratterizza l’intera silhouette di questo modello. Colorazione molto accattivante, White / Hyper Green con ben in risalto la traforatura del mesh della tomaia che enfatizza la linea. Particolare fluo dell’intersuola in HOVR+ e rinforzi posteriori total black con occhiello posteriore per facilitare la calzata. Insomma, una scarpa bella da vedere, non eccessiva, ben proporzionata.

TEST - UA Infinite Elite 2

Chiusura e Alloggiamento

Il fitting è molto solido, ma non fastidioso dando al piede il giusto avvolgimento, senza limitare troppo il movimento delle dita. La calzata è piuttsoto larga e rende questo modello adatto anche a chi ha la pianta del piede piuttosto ampia. Il collarino è molto basso sui malleoli per nond are fastidio e ottimizzare il movimento della caviglia. La tomaia ha una calza interna con linguetta integrata leggermente imbottita e una rete esterna contenitiva che dà struttura alla calzata.

Comfort

Effetto wow garantito. Non appena calzata, dà subito la sensazione di grande comodità, senza però risultare molle. Il super critical foam dell’intersuola, HOVR di ultima generazione, nella versione +, rende l’appoggio molto morbido e allo stesso tempo estremamente reattivo a vantaggio di uno stile di corsa molto elastico.

Rullata

L’appoggio è molto solido, il rocker dell’avampiede è ben calibrato e agevola correttamente la spinta del piede nella fase finale della rullata, riducendo al minimo il lavoro delle dita. L’appoggio è decisamente sordo, lo spessore del foam HOVR+ fa perdere un po’ di sensibilità al piede e se non si è abituati, fa perdere un po’ la percezione del terreno, ma si tratta solamente di farci un po’ la mano. Si tenga presente che questa non vuole essere una nota negativa per la Infinite, in quanto al contrario si tratta di una caratteristica che ottimizza l’economia di corsa di ogni tipo di runner, compresi gli inguaribili “heel striker” che effettuano l’ingresso di rullata con l’appoggio di tallone pieno. Quindi non un difetto, ma un feeling con il terreno meno diretto di modelli con cushioning inferiori. Sicuramente, giusto per capirci, non è una calzatura da minimalisti, che ricercano il massimo contatto possibile del piede con il terreno. L’ampia offerta di calzature alternative presenti sul mercato accontenterà anche loro…

Traspirabilità

La traspirabilità sino a questo periodo dell’anno non è stata assolutamente un problema, quindi corretta, ma non è la sua qualità principale, soprattutto adesso che si va verso la stagione più calda.

Trazione

Ottimo grip su superfici asciutte e sterrato leggero, mentre si perde un po’ nelle giornate di pioggia. La suola infatti flette poco e il foam tende a non deformarsi, compromettendo un po’ l’aderenza su superfici bagnate.

TEST - UA Infinite Elite 2

Stabilità

Scarpa estremamente stabile che assicura appoggi sempre molto solidi. La scampanatura dell’intersuola fa della Infinite una scarpa motlo stabile e protettiva. Caratteristiche che la rendono ideale anche per runner alle prime armi che non hanno ancora troppa confidenza con appoggi corretti e rullata del piede efficiente. Diciamo pure che si tratta di una scarpa molto facile, che si presenta come scelta ideale per ogni tipo di runner.

Protezione

Decisamente protettiva, grazie al foam dell’intersuola che attutisce ogni tipo di impatto ridando la giusta energia per uno stile di corsa sempre reattivo e molto elastico. Diciamo pure che l’effetto molla è una delle caratteristiche principali di questo modello.

Consigliata per

Indubbiamente la nuova versione della Infinite Elite è perfetta per un’utenza molto ampia. Personalmente la trovo perfetta per le classiche recovery run in cui il piede ha bisogno di recuperare da lavori più impegnativi. Con questo non si creda che la Infinite non abbia carattere, anzi, ne ha da vendere e se si decide di spingere sull’acceleratore la scarpa risponde bene, ma non è chiaramente questo il suo campo d’azione preferito. Per questa ragione, può quindi essere utilizzata a diversi ritmi, anche da soggetti oltre i 75 chilogrammi. Ultima nota, la soletta interna può tranquillamente essere sostituita da plantari ortopedici personalizzati, grazie ai volumi interni della tomaia piuttosto ampia.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”