A cura di Chiara Giordani
Permettiamoci di rallentare un po’, di osservare, di prenderci il nostro tempo. Un percorso escursionistico di media quota, pensato per chi vuole prendersi il tempo di conoscere la montagna non solo per i paesaggi spettacolari, ma per le storie umane che la abitano. In cinque giorni si attraversano rifugi, pascoli, piccoli villaggi, ma soprattutto si incontrano persone che vivono questo angolo di Trentino custodendolo giornalmente.
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Giorno 1 – Quiete
Si parte da Fiera di Primiero, nel cuore delle Dolomiti. Con noi c’è Martino, guida escursionistica locale, cresciuto tra queste montagne. Ci inoltriamo nella Val Canali e il primo tratto ci porta al Castel Pietra, antico presidio tra roccia e silenzio, da cui si apre un primo sguardo sulle Pale di San Martino. (Se siete interessati a visitare il rudere dovrete essere accompagnati da una Guida Alpina o da un Accompagnatore di Media Montagna (AMM) che dovrà preventivamente richiedere l’autorizzazione presso l’ufficio ApT di Fiera di Primiero).
La discesa conduce al Lago Welsperg, piccolo specchio d’acqua circondato da boschi, voluto nell’800 dai signori Welsperg, famiglia aristocratica tirolese proprietaria anche del Castel Pietra. Qui nessuno ci toglie una pausa. Poco più in là arriviamo a Villa Welsperg, un tempo residenza dei Conti Welsperg, oggi sede dell’Ente Parco Paneveggio Pale di San Martino dove ci accoglie Walter che ci racconta orgoglioso la missione di conservazione e convivenza che guida quest’area protetta. Il centro visite è un vero e proprio percorso di consapevolezza nelle peculiarità del Parco, camminare tra le sale di Villa Welsperg è come attraversare in miniatura il Parco: si passa dalla Val Canali al Vanoi, salendo e scendendo tra altopiani, crinali e foreste, in un viaggio che riproduce le forme e le differenze reali del territorio e non solo. Al piano superiore ci aspetta una Fisioteca, un luogo per toccare e capire ancor di più quanta varietà e vita il parco offra, quando avrò un figlio non vedo l’ora di portarcelo!

Passati una decina di km, arriviamo al Rifugio Cereda. Ad accoglierci la famiglia Lagher, che da anni gestisce il rifugio con cura e attenzione. Una cena calda, un sorriso e due chiacchiere con mamma Anna che ci racconta la quotidianità del posto. Fermiamo anche il figlio Federico che con il sorriso splendente alla domanda “Perchè Primiero slow tour?” Ci risponde “Quiete”.

“Primiero Slow Tour nasce per connettere escursionisti e comunità locali, raccontando un territorio dove l’uomo vive in equilibrio con la natura. Un viaggio lento tra rifugi, tradizioni e storie di montagna autentica.” — Manuel Corso, Direttore APT Fiera di Primiero
Giorno 2 – Cucina locale
La seconda tappa ci porta dal Rifugio Cereda al Rifugio Caltena, passando per la salita al Monte Padela dove si apre la vista sulla Val Canali, da un lato le Pale di San Martino e dall’altro le Vette Feltrine, siamo circondati dalle Dolomiti. Il tempo non è dalla nostra parte quindi, ci facciamo i 600 m di dislivello in discesa più veloci della luce con l’eco dei tuoni e l’arrivo della pioggia che rende l’ingresso al Caltena un abbraccio caldo. Anche qui siamo accolti come in famiglia. A coccolarci sono Angioletta e la sua cucina, oltre ad un’atmosfera accogliente dove nulla è lasciato al caso. I piatti sono autentici e raffinati, nati da ricette tramandate e rivisitate con passione. Il racconto del territorio qui passa attraverso la tavola: ingredienti locali, sapori netti, storie vere. Qui non può che aver senso la parola “Prodotti del territorio”!



Guarda il REEL del primo episodio
Info pratiche
- Durata: 5 giorni – 4 notti
- Quota media: tra i 1.000 e i 1.800 m
- Pernottamenti: in rifugi a conduzione familiare
- Ideale per: camminatori curiosi, famiglie, appassionati di cultura alpina
Attività collaterali: canyoning, visita musei rurali, osservazione naturalistica
