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A Bibione kenyani imbattibili

di - 28/09/2014

“Bibione is surprising run” è una promessa che diventa realtà all’ora del tramonto, quando il sole s’abbassa sull’orizzonte, il mare regala riflessi dorati e, tra pineta e spiaggia, inizia la danza kenyana.

Andrew Kwemboi Mang’ata, uno dei grandi favoriti della vigilia, ha inaugurato l’albo d’oro della “Bibione is surprising run”, concludendo le 10 miglia di gara in 47’15”, nona prestazione mondiale dell’anno. Alle sue spalle, i connazionali Bernard Kiplagat Bett, staccato di 6”, e Samuel Ndiritu Kariuki, giunto appena dietro.

Decisiva la seconda parte di gara, quasi interamente sviluppatasi sul lungomare: il cambio di passo di Mang’ata ha staccato di pochi metri il compagno di fuga, Bernard Kiplagat Bett, e il vantaggio è poi risultato decisivo. Quarto un altro keniano, Gideon Kiplagat Kurgat (50’17”). Poi il marchigiano Gabriele Carletti, miglior azzurro (50’19”). Sesto il maratoneta Denis Curzi (50’40”), in preparazione per New York.

Successo keniano anche in campo femminile, dove si è imposta Viola Jelagat, anch’essa autrice di un’ottima prestazione cronometrica (54’24”). Una gara senza storia, che però alla fine ha premiato anche due italiane, la veneziana Giovanna Pizzato (57’28”), seconda a poco più di tre minuti dalla vincitrice, e la siepista azzurra Valeria Roffino, terza (58’49”).

“Un percorso stupendo, immerso nella natura, ma anche molto veloce: a 38 anni, contro avversarie molto più giovani di me, non posso chiedere di più”, ha commentato una felicissima Pizzato, sorpresa di giornata, anche perché iscrittasi all’ultimo momento.

Circa seicento gli atleti impegnati sulla distanza delle 10 miglia (altri 250 hanno scelto invece la prova a carattere non competitivo). In apertura di pomeriggio, in Piazzale Zenith, spazio anche per le promesse del mezzofondo triveneto impegnate nella prova finale del Grand Prix Giovani. Poi, mentre la 10 miglia era in corso, passerella per i giovanissimi della Cuccioli Run. Dai campioni di domani a quelli di oggi, Bibione è stata una corsa davvero sorprendente.

Mauro Ferraro – Ufficio stampa