Pubblicità

A Edimburgo Farah battuto

di - 11/01/2016

Il Cross di Edimburgo, tappa dell’Eaa Cross Country Permit tradizionalmente allestito attraverso la sfida fra Usa, Gran Bretagna ed Europa, ha visto la sorprendente sconfitta del pluriolimpionico e iridato Mo Farah, secondo alle spalle dell’americano Garreth Heath che ha così centrato la sua terza vittoria consecutiva nella gara scozzese. Va detto che Farah da anni era assente dalle corse campestri, ma una sua sconfitta fa sempre notizia. Farah non è riuscito a contenere la progressione dello specialista statunitense, che ha attaccato sui saliscendi dell’ultimo giro (su un anello da 1,5km) e poi affondato ancora il piede sull’acceleratore nelle battute finali, vincendo in 25’29”, con due secondi di vantaggio. Terzo Scott Faubl (25’38”). Nella gara, condotta per tre quarti da un gruppone britannico-statunitense (oltre a Farah e Heath, fra gli altri ci sono anche Ross Millington, Callum Hawkins, lo stesso Faubl) si è distinto anche Lorenzo Dini, capace di correre una gara accorta ed intelligente. Alla fine il toscano (argento europeo junior a Rieti 2013) è ottavo in 25’54”, il primo al traguardo con la maglia blu del team Europe. Le condizioni del terreno, fangoso e scivoloso per via della pioggia che cade per gran parte della mattinata, esaltano gli specialisti della corsa sui prati e imballano le gambe agli altri: non a caso Heath a Holyrood Park è stato capace di battere, negli anni, campioni come Kiprop, Kiplagat, Birech, Lagat, Bekele, Soi, Longosiwa.

Il momento dell'irresistibile attacco di Heath (foto organizzatori) Il momento dell’irresistibile attacco di Heath (foto organizzatori)

La pioggia inizia a cadere già durante la staffetta 4x1giro, una formula divertente che alterna un uomo a una donna sull’anello da poco più di un chilometro. Margherita Magnani, scelta per la quarta frazione del team Europe, riceve il testimone per ultima a 13 secondi dalle prime. Un gap troppo elevato, ed infatti la cesenate non riesce a risalire. Davanti ci pensa la scozzese Laura Muir a creare il vuoto sulle avversarie, suggellando la vittoria del quartetto scozzese (11’34”) che infiamma il pubblico. Europa settima (12’04”).

Sui 6km femminili è 16esima in 22’09” Veronica Inglese, pagando un terreno poco adatto alle sue caratteristiche. Vince la 24enne Kate Avery in 21’05”, riuscendo finalmente a battere sia l’irlandese Fionnuala McCormack (Team Europe) che la britannica Gemma Steel (21’31”). Decimo posto (19’52”) per l’oro europeo under20 dei 10.000 Pietro Riva nella gara junior. Il migliore, al traguardo, è il triathleta Alex Yee (19’23”). Fra le junior, si comporta bene Ilaria Fantinel, che sui 4km costruisce una prova in rimonta sino al 9° posto finale (14’45”) nella gara vinta dall’oro europeo junior dei 1500 Bobby Clay (14’09”). Nella classifica a squadre dominano i britannici con 125 punti, poi l’Europa (197) e ultimi gli Stati Uniti (232).

Ufficio stampa Fidal