Pubblicità

Ad Amsterdam record e un filo d’azzurro

di - 20/10/2016

Weekend intensissimo quello appena trascorso per le gare internazionali, incentrato sulla Tcs Amsterdam Marathon che ha confermato di essere una delle maratone più veloci del panorama europeo e non solo. Gli organizzatori avevano promesso il nuovo record e questo è arrivato grazie a Daniel Wanjiru, vincitore a sorpresa della gara inserita nello Iaaf Gold Label. Wanjiru ha messo la ciliegina a una stagione di grande crescita, a 24 anni, nella quale ha migliorato tutti i suoi personali dai 5000 alla maratona, che in Olanda ha chiuso in un notevole 2h05’19”. La gara era iniziata con passaggio in 14’57” ai 5 km e 29’46” ai 10 e un gruppo di 14 elementi in testa, passato alla mezza in 1h03’18”. Il primo a rompere gli indugi è stato Sammy Kitwara, passato ai 30 in 1h29’44” con Edwin Kiptoo, ultimo del pacer a resistere, il gruppo poco dietro che completava subito dopo il riaggancio. Al 32° km andavano avanti Kitwara, Geoffrey Kirui e l’etiope Mule Wasihun, ma Wanjiru si riaccodava poco dopo. Era sempre Kitwara, presentatosi al via con il miglior PB, a forzare e gli altri cedevano, ma non Wanjiru che rispondeva nel finale con un’accelerazione imperiosa che lo portava a vincere con il nuovo record, mentre Kitwara chiudeva secondo in 2h05’45”. Ottimo terzo Marius Kimutai, in forte rimonta nel finale per chiudere in 2h05’47” suo PB migliorato di oltre 3 minuti, davanti a Laban Korir (2h05’54”) e Ezekiel Chebii (2h06’07”). Solo ottavo il campione uscente Bernard Kipyego (2h06’45”), 12° l’ex detentore del primato Wilson Chebet (2h08’19”). La gara olandese si è dimostrata una delle più veloci di sempre con 8 uomini sotto le 2h07’.

La gara olandese, valida quale campionato nazionale (vinto da Khalid Choukoud e Ruth Van Der Meijden), aveva al via anche l’azzurro Yassine Rachid, grande protagonista di questa fase della stagione. Rachid, partito per fare da pacer proprio per i corridori locali, ha tirato avanti fino al 31° km, distanza mai raggiunta in passato, a una media di 3h05 al km che come proiezione dà un tempo inferiore alle 2h11’, poi saggiamente ha deciso di fermarsi come da accordi, ma il suo esperimento è stato molto positivo e stimolante per il 2017, anno nel quale farà il suo esordio. Importante sarà però trovare la gara giusta, innanzitutto come percorso e poi come ritmi, magari scegliendo una prova estera per avere anche meno pressione intorno. Amsterdam comunque è sicuramente una meta che potrebbe raggiungere, questa volta per arrivare fino al traguardo.

Daniel Wanjiru, vittoria pesante ad Amsterdam (foto organizzatori) Daniel Wanjiru, vittoria pesante ad Amsterdam (foto organizzatori)

La gara femminile è vissuta sul confronto fra le tre favorite, la kenyana Priscah Jeptoo e le etiopi Meselech Melkamu e Meseret Hailu. A metà gara, passata in 1h11’11”, davanti erano ancora in 6,ma subito dopo è iniziata la battaglia. Al 30° km davanti sono rimaste in 3: Melkamu, Chumba e Afework, con la prima che presto però si liberava delle avversarie andando a conquistare la vittoria in 2h23’40” che segue quella di Amburgo in primavera. Seconda la connazionale Abebe Afework in 2h24’27”, terza Eunice Chumba, per il Bahrain, che in 2h25’00” si migliorava di oltre 6 minuti. Buon ritorno alla maratona dopo una lunga serie di infortuni per la Jeptoo, quarta in 2h25’57”, quinta in 2h27’50” Meseret Hailu, l’etiope che comunque conserva il record della gara. Prima italiana Tiziana Nesta, 33esima in 3h08’27”.

Altro appuntamento dello Iaaf Gold Label era la Scotiabank Toronto Waterfront Marathon, andata a uno degli sparring partner dell’olimpionico Kipchoge, l’altro kenyano Philemon Rono. Curiosa la sua odissea prima della gara, quando è inciampato scavalcando una transenna tagliandosi il viso: dopo le medicazioni del caso il kenyano decideva di prendere ugualmente il via e durante la gara l’infortunio non si è fatto sentire, tanto che negli ultimi 5 km produceva un forcing irresistibile che lo portava alla vittoria in 2h08’27” con 1’20” sull’etiope Seboka Dibaba, terzo il kenyano Albert Korir in 2h10’23”. Delusione per i colori locali che confidavano in Eric Gillis, entrato fra i primi 10 ai Giochi di Rio, ma le fatiche della maratona olimpica si facevano ancora sentire e il canadese ha chiuso quinto in 2h13’43”, preceduto anche dal kenyano campione uscente Ishimael Bushendich Chemtan in 2h12’20”. In campo femminile l’etiope Shure Demise è la prima in grado di fare doppietta consecutiva nella storia della gara canadese, dopo una gara condotta per gran parte con le connazionali Tadelech Bekele, Ashete Bekere e Fatuma Sado fino all’affondo a 5 km dalla conclusione. 2h25’19” il suo tempo finale con 1’12” sulla Bekele, terza la kenyana Rebecca Chesir in 2h28’54”.

Shure Demise prima a Toronto (foto organizzatori) Shure Demise prima a Toronto (foto organizzatori)

La domenica internazionale ha offerto altre prove interessanti un tempo inserite nella challenge della Iaaf: in Sud Corea la Gongju Dong-A Marathon ha premiato il kenyano Felix Kiprotich in un notevole 2h06’58”, seguito dai connazionali Ernest Ngeno a 51” e Robert Kwambai a 1’05”, fra le donne podio tutto locale con primo posto per Su-Jung Kang in 2h45’57”. La Birmingham Great Half Marathon, proprio per la fuoriuscita dal circuito ha visto scendere drasticamente le presenze africane: vittoria al due volte vicecampione europeo dei 10000 Andy Vernon, il britannico primo in 1h03’32” con 22” sull’altro inglese Chris Thompson, campione uscente, e 52” sul belga Koen Naert, in campo femminile prima la kenyana naturalizzata olandese Elizeba Cherono in 1h13’42” sulla rumena Monica Madalin Florea (1h14’45”) e la britannica Lauren Deadman (1h14’54”). Nella 20 Km di Parigi successo casalingo con Mourad Amdouni primo in 59’18” davanti ai kenyani Stephan Barongo Ongari battuto in volata e Alfred Kipserem Cherop a 6”, doppietta etiope fra le donne con Dera Dida prima in 1h06’24” davanti a Etagegne Woldu sconfitta allo sprint, terza la kenyana Susan Kipsang Jeptoo a 7”.

Andy Vernon primo a Birmingham (foto organizzatori) Andy Vernon primo a Birmingham (foto organizzatori)