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Al Trofeo Vanoni la Francia fa tris

di - 26/10/2016

La corsa in montagna ha vissuto domenica la sua classica di chiusura del calendario internazionale, con il Trofeo Vanoni di Morbegno. Nella gara individuale femminile grande partecipazione con ben 83 donne al via. Era sfida preannunciata tra l’idolo di casa Alice Gaggi (G.S. CSI Morbegno) e Pavla Schorna (Repubblica Ceka) e così è stato. Ma il testa a testa è durato fino al Tempietto, poi la ceka, già vincitrice a Morbegno nel 2012, ha messo il turbo guadagnando metri preziosi sulla vicecampionessa europea di corsa in montagna. Distacco che, seppur limitato, è rimasto invariato fino al red carpet di via Vanoni dove Pavla si è presentata per prima fermando il cronometro dopo 21’50”. Per la Gaggi secondo posto in 21’59” e terza piazza per l’altra portacolori della Repubblica Ceka Kamila Gregorova con il crono di 22’18”. A seguire una strepitosa Roberta Ciappini (G.S. CSI Morbegno/22’53”) al quarto posto e Celine Jeannier (Francia/22’54”) al quinto, 6° posto per la britannica Heidi Dent (23’01’), 7ª la gallese Heidi Davies (23’14”), 8ª Arianna Oregioni (G.P. Santi Nuova Olonio/24’05”) e a chiudere la top ten Lou Roberts (Gran Bretagna/24’14”) e Maria Dimitra Theocharis (Unione Sportiva Aldo Moro Paluzza/24’28”).

La partenza della gara femminile (foto organizzatori) La partenza della gara femminile (foto organizzatori)

Ben 145 le staffette al via del “mondiale delle foglie morte”. Nella prima frazione è subito bagarre tra G.S. Orobie, Francia, Slovenia e Repubblica Ceka. Al cambio giunge primo il ceko Jan Janu (suo il miglior tempo di giornata con 29’43”) tallonato da Alex Baldaccini e Arnaud Bonin (già vincitore del Trofeo Vanoni nel 2014). Ma nella seconda frazione i transalpini con Adrien Michaud a metà discesa mettono le cose in chiaro e prendono con decisione in mano la gara, dietro Vincenzo Milesi non molla, ma è tallonato da Rolando Piana (La Recastello Radici Group) e Marco Filosi (S.A. Valchiese). Nella terza frazione la Francia con Fabien Demure ha 2 minuti di vantaggio su Francesco Della Torre (La Recastello Radici Group) e Ruggero Ghezzi (Valchiese), mentre il G.S. Orobie con Mirko Bertolini si sta rifacendo sotto. All’arrivo sul red carpet di via Vanoni la Francia va a vincere per il terzo anno consecutivo con il crono di 1h32’36” distaccando La Recastello Radici Group (Ruga, Piana, Della Torre), G.S. Orobie (Baldaccini, Milesi, Bertolini), Gran Bretagna (Hope, Mounsey, Farrell), S.A. Valchiese (Vender, Filosi, Ghezzi), Slovenia (Cvet, Becan, Potocnik), G.S. CSI Morbegno squadra A (Tacchini, Sansi, Leoni), Repubblica Ceka (Janu, Skalski, Ianata) e Repubblica Ceca Salomon Team (Havlicek, Brydl, Krupricka), a chiudere la top ten il Galles con Roberts, Hughes, Bentley. Il criterium internazionale under 23 è andato ad Alberto Vender (30’59”) e Roberta Ciappini (22’53). Appuntamento per il 2017, sempre la quarta domenica di ottobre, quando, in occasione della 60ª edizione, il Trofeo Vanoni sarà campionato italiano di corsa in montagna a staffetta.
VITTORIA ALTOATESINA AL LAGO D’ORTA
Si è corso sabato 22 ottobre l’Ultra Trail Lago d’Orta, quattro percorsi per la gara con partenza e arrivo a Omegna per un migliaio di corridori, nonostante il freddo e la pioggia sul percorso.
Sulla prova regina, di 90 km con 5790 metri D+ vittoria per Daniel Jung in 10h52’42” su Michael Dola 2° in 11h33’20” e il francese Arnaud Lejeune 3° in 11h39’02”, tra le donne vittoria per la svedese Malin Hjalmarsson in 13h28’27” davanti alla canadese Stephanie Case in 14h20’18” e a Guendalina Sibona in 14’52’53”.

Daniel Jung al traguardo (foto organizzatori) Daniel Jung al traguardo (foto organizzatori)

Nella gara sui 57 km vincono i tedeschi Joannes Klein in 5h44’16” al maschile e Michela Urh in 7h31’11” al femminile. Klein ha preceduto di 33’36” Giulio Piana e di 39’51” Riccardo Borgialli, dal canto suo la Uhr ha prevalso per 7’03” su Cecilia Pedroni e per 39’56” sulla norvegese Elise Katrine Amdal.
Nella gara di 34 km vittoria maschile per l’austriaco Daniel Jochum che in 3h36’42” ha staccato di 2’20” Matteo Fognini e di 4’52” Fabio Augusto Scipioni. In campo femminile successo per Emanuela Brizio in 3h52’01” con Barbara Cravello a 27’02” e la svizzera Maddalena Caia a 29’11”.
TICINO ECOMARATHON, QUALCOSA DA RIVEDERE
Successo di partecipanti e tanti sorrisi, ma anche qualche pecca da sistemare per la prossima edizione della Ticino Eco Marathon. Erano oltre 400 coloro che sono partiti dalla sede della Canottieri Ticino per affrontare il primo trail nel parco del Ticino mai allestito in provincia. Il tempo incerto ma non piovoso ha aiutato i partecipanti impegnati della prima edizione di una competizione che con le sue distanze – cioè km 21, km. 35 e km. 60 – ha anche dato modo a tutti di scoprire nuovi angoli del Ticino.
Gara bellissima, dicevamo, ma con qualche errore non tanto nella organizzazione, migliorabile ma già da oggi di buon livello, quanto nella segnalazione dei percorsi. Vero che la distanza di un trail è sempre approssimativa e lo sbaglio è dietro l’angolo, ma che la km. 21 sia diventata per tutti oltre km. 25 è sicuramente da rivedere. Così come la segnalazione dei percorsi su tutte e tre le distanze: su quella che doveva essere la 21 km (la gara più penalizzata) alcuni podisti ne hanno corso 26 e altri 28, mentre nella 60 si è andati oltre di un paio di chilometri. «Sono disagi di cui ci scusiamo e che hanno colpito soprattutto i podisti della gara più corta – attacca l’organizzatore Andrea Bazzo – nel recuperare i paletti ci siamo accorti che qualcuno mancava e che altri erano stati divelti. Il giorno prima avevamo affrontato in mtb tutto il percorso ed era tutto regolare, poi successivamente le cose sono cambiate. Vediamo il prossimo anno di evitare questi errori. Ripeteremo anche la gara non competitiva a cui hanno partecipato circa 200 podisti, un numero di cui siamo soddisfatti. Devo comunque ringraziare sia tutti i volontari che erano sul percorso, il Bar del Turista e la Locanda della Contea che hanno offerto i ristori, oltre al prezioso lavoro offerto da Cascina Venara. Per fortuna il maltempo ci ha dato una tregua e quindi tutto è andato bene». Bazzo pensa già alla seconda edizione: «Partiamo da questa esperienza per migliorare, ma già oggi siamo soddisfatti perché la gara ha riscosso un notevole successo. Abbiamo avuto l’appoggio di tanti enti pubblici e aziende. L’area expo finale è stata apprezzata, come il pasta party. Sappiamo da cosa ripartire per non sbagliare il prossimo anno».
Sul percorso lungo primo posto per Daniele Giacobone (Atl.Pavese) in 4h24’48” con 16’12” su Davide Ottini e 16’41” su Tiziano Toppan (Cimavilla Running Team), mentre fra le donne ha prevalso Stefania Miani (Atl.Aviano) in 5h57’17” davanti ad Anna Mazzetta (Tartarughe della Kirghisia) a 1’02” e a Lucia Giordani Pol.San Marco) a 22’14”. Sui 35 km primato per Marco Passarello (Dk Runners Milano) che in 2h00’21” ha prevalso per 7’47” su Federico Borlenghi (Marathon Cremona) che in volata ha regolato Andrea Squicciarini (Escape Team Vigevano). Fra le donne prima la pluricampionessa mondiale Monica Casiraghi (Team Cellfood) in 2h29’38” con Chiara Ferrara a 15’01” e Elena Andreoli (Ortica Team) a 28’34”. Sui 21 km successo di Stefano Emma (Atl.Iriense Voghera) in 1h37’20” su Enrico Gabriele Ponta (Gp Solvay) a 6’19” e Stefano Contardi (Atl.Pavese) a 10’42”. In campo femminile l’ha spuntata Giordana Baruffaldi (Run8 Team) in 2h05’45” con soli 6″ su Giuditta De Vecchi e 14″ su Laura Cazzaniga (Gsa Cometa). (La Provincia Pavese)

Un passaggio della Ticino Ecomarathon (foto La Provincia Pavese) Un passaggio della Ticino Ecomarathon (foto La Provincia Pavese)

A BELLAGIO PIVK TORNA E VINCE
Pioggia, fango e un po’ di nevischio in quota non fermano i 700 corridori del cielo nella favolosa cornice lariana del monte San Primo e dintorni per la Bellagio Skyrace. La società organizzatrice NSC di Bellagio capitanata da Franco Sancassani può brindare alla grandissima per il pieno successo di questa interessante manifestazione internazionale di skyrunning sulla distanza di 27 km d+ 1.850, quarta prova del campionato a tappe di Lombardia Skyrunning promossa da Valetudo, CSEN outdoor, Racer e Serim; inoltre la Bellagio skyrace era valevole anche come finale delle gare Italy Series ISF. Oltre alla skyrace maggiore erano in programma una mini skyrace di 15 km per d+ di 1080 e una sky baby nel prestigioso parco di villa Melzi.
Nella skyrace 27km rosa c’è stato un duello all’ultimo secondo per le due campionesse rumene della Valetudo Racer Ingrid Mutter e Denisa Dragomir, la prima in salita ha fatto scintille ed è riuscita a distanziare la quotata Dragomir di 90 secondi, sul finale della discesa verso il 20 km Dragomir si è accodata a Mutter ma la battistrada non si è lasciata intimorire dalla formidabili qualità atletiche della Dragomir e con una progressione degna di un’aquila la Ingrid, vincitrice a sorpresa del prestigioso Giir di Mont di Premana 2016, è riuscita a far sua la skyrace di Bellagio con il tempo finale di 2h52’00”, tra l’altro 15a assoluta. Seconda Denisa Dragomir in 2h53’30”, sul gradino più basso del podio la vincitrice delle Italy Series ISF 2016 Katrine Villumsen team Dynafit in 3h07’38, 4^ Martina Brambilla Carvico skyrunning, 5^ Raffaella Rossi team Valtellina.
Nella skyrace maschile gran bagarre in salita, fino al sesto chilometro al comando della gara è stato presente un terzetto formato dal campione del mondo di skyrunning 2015, 2016 Tadei Pivk team Crazy, dal rappresentante dell’esercito Daniel Antonioli e dal Valetudo Racer il rumeno Gyorgy Szabolcs. Verso la vetta del monte San Primo, gpm a quota 1680 metri, Antonioli allunga e resta solo la comando seguito da Pivk e dal Valetudo Racer Cristian Minoggio. Nel discesone verso Bellagio si scatena l’iridato Pivk e per tutti gli inseguitori il primo gradino del podio resta solo un sogno. Pivk vince gara e titolo Italy Series in 2h26’36” argento per Antonioli campione Italiano CSEN di skyrunning 2016 time 2h28’52” bronzo per Mattia Gianola 2h31’46” quarto il grintoso Minoggio 2h32’43” quinto Szabolcs 2h33’45”. (Giorgio Pesenti – Ufficio stampa)

Il podio maschile di Bellagio (foto organizzatori) Il podio maschile di Bellagio (foto organizzatori)