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Alessandro Pegoraro, correre esplorando

di - 13/08/2021

 

Dal numero #1 di 4running – A cura di Alessandro Pegoraro in collaborazione con HOKA ONE ONEfoto: Mauro Giordani per imaze.it

LA MIA CORSA

Ho sempre sostenuto che la corsa sia un mezzo e non un fine, un ottimo strumento per esplorare noi stessi, e al contempo scoprire il mondo. In quest’ultimo anno, complice la pandemia un percorso mi ha affascinato più di tutti.

Un misto di trail e strada, che si snoda tra due colline dietro casa. L’ho voluto chiamare “Tra chiese, giungle e farri antichi”.

Sì, perché proprio su questo tracciato di 18 km e 400 m d+ si entra in luoghi incantati, si assaporano vecchie tradizioni contadine e si può andare a ritroso nel tempo, scandito attraverso i secoli da 7 chiese storiche.

 

PARTIAMO!

Si parte dalla chiesa di S.Maria Assunta a Sovizzo (VI). Si prosegue in direzione Montemezzo passando per la casa storica di Vincenza Pasini, una contadina italiana che, secondo la tradizione, sarebbe diventata una veggente in seguito a due apparizioni della Madonna, che l’avrebbero in seguito portata ad avviare la costruzione del Santuario di Monte Berico a Vicenza.(fonte Wikipedia).

 

correre è esplorare

 

LA PRIMA SALITA, LA CHIESA DI MONTEMEZZO

Pochi metri e inizia la prima ripida salita che ci porta, attraverso un magnifico sentiero, diritti alla seconda chiesa, quella di Montemezzo. Da qui è d’obbligo gustarsi il panorama con l’anfiteatro delle piccole Dolomiti e dei castelli di Giulietta e Romeo.

 

SOVIZZO COLLE, VERSO UNO DEI PRIMI AEROPORTI D’ITALIA

Si riparte, un breve tratto di sentiero tecnico e di un passaggio su strada ci porta in direzione Sovizzo Colle.

È un tratto particolare quello sulla strada in pianura, con l’Onte, che ne fa da divisorio, ma non solo. Un piccolo cartello indica che in questa zona, durante la prima guerra mondiale, venne istituito uno dei primi aeroporti d’Italia. 

 

LA GRANDE GUERRA

L’aeroporto venne attivato nel novembre 1917, quando dal campo di aviazione di Villaverla, preso di mira dall’artiglieria austro-ungarica, vi furono trasferite alcune squadriglie da caccia e da ricognizione. L’attività aerea dei reparti di stanza sul campo fu particolarmente intensa nei primi mesi del 1918.

 

IL FARRO SPELTA, UNA STORIA NELLA STORIA

Superato l’aeroporto, si imbocca il sentiero che ci porta alla terza chiesa, quella di Santa Reparata, datata 1561. Qui, osservando bene, si scopre che nei campi adiacenti viene coltivato un particolare tipo di farro, lo Spelta.

 

LE TERRE DI SOVIZZO

Un farro dalle origini antiche e dalle ottime proprietà organolettiche, soprattutto per noi sportivi. Lo Spelta è l’unico cereale antico ricco di proteine e fibre e povero di glutine. Questo farro viene sapientemente coltivato e promosso da un’associazione di giovani agricoltori che, proprio in questo 2021, hanno fondato “LE TERRE DI SOVIZZO”, con l’obiettivo di mantenere e promuovere la storia e la tradizione di questo prodotto.

 

LE SPURGHE DI SANT’URBANO

Proseguendo, si imbocca una strada bianca che ci porta nella zona delle Spurghe di Sant’Urbano sul comune di Montecchio Maggiore. È un luogo quasi sconosciuto. Si tratta di un ambiente carsico dove si è instaurato un piccolo ecosistema alquanto diverso dalle zone circostanti: circondate da vigneti, fasce di campi e bosco, le spurghe sono caratterizzate da profondi pozzi, fessure e pareti rocciose.

Nel corso del tempo si sono formati numerosi cunicoli e stretti meandri che costituiscono oggi un labirinto naturale. Lungo le pareti rocciose è possibile notare la sagoma del tronco di vecchi alberi ora scomparsi, oltre che pile di sassi compattati e cementificati nella roccia.

 

LE CHIESE DI S.S. TRINITÀ E MONTE COLOMBA

Si prosegue sul sentiero, si arriva in località S.S. Trinità con la quarta chiesa e poi verso la quinta sul Monte Colomba. Situata sul crinale della collina, risale al 1500 e non si hanno molte altre informazioni a riguardo, se non alcune frammentarie notizie su chi ha scoperto questi resti e li ha voluti preservare.

 

LA CARBONARA

Proseguendo sul ripido sentiero, si scende e si entra in una larga insenatura pianeggiante nota ai più come La Carbonara: terra dal carattere rurale, votata ai vigneti e ai seminativi. È qui che spesso la gente della città viene a cercare la quiete passeggiando sulle strade di campagna. 

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.